Sanità locale allo sbando, il PD non ha più alibi
SUVERETO 12 gennaio 2017 — A dicembre del 2015 con un azione antidemocratica la Regione Toscana nega il referendum ai cittadini per dire la loro sulla riforma sanitaria e forzando la mano fa passare in fretta e furia la legge 84, che va ad integrare la legge 40 e riforma profondamente, e male, il sistema sanitario regionale, mettendo al centro, non certo i benifici per i cittadini ma tagli orizzontali in virtù delle disposizioni del decreto Balduzzi e dei risparmi imposti dallo scellerato governo Renzi.
A distanza di un anno la situazione della sanità, che a detta del PD doveva diventare piu’ economica ed efficiente, è un disastro, sotto gli occhi di tutti.
Il PD della Val di Cornia per bocca dei suoi esponenti di punta, dal segretario Fabiani all’assessore Maestrini al vice Lolini passando dal consigliere regionale Anselmi, ad ottobre 2015 sulla stampa magnificavano questo loro fantomatico progetto da cui stavano lavorando già da un anno che anche la Regione aveva incensato, ma di cui allora non ne c’era traccia e ad oggi certamente non se vedono gli effetti.
La costituzione di una zona distretto unica tra Bassa Val di Cecina e Val di Cornia, sventolata dal PD come la soluzione a tutti mali, è ben lontana da vedere la luce. La decisione che volevano spacciare per autonoma altro non era che una decisione già presa dalla Regione Toscana che presto la varerà in Consiglio regionale nella delibera di ridefinizione dei perimetri delle zone distretto.
Siamo in mano a dei perfetti incompetenti, la sanità è cosa seria ma la supponenza del PD, schiavo di logiche di mercato, la sta portando al disastro, con conseguenze sui cittadini. Un dato su tutti: nel marzo del 2016 le Società delle Salute di Cecina e Val di Cornia, affidano a FederSanità un incarico da 34mila euro per elaborare un progetto (ma il progetto a detta di Fabiani, il PD non l’aveva già fatto?) per omogenizzare la zona distretto unica. A distanza di quasi un anno da quell’affidamento ad oggi non abbiamo ancora nessun risultato, nessun dato, nessun argomento su cui discutere. Questo è il PD: una serie di proclami roboanti che finiscono quasi sempre nel nulla, vale per la sanità come per altre mille questioni della nostra zona.
Intanto mentre loro dicono di avere la soluzione e non ce l’hanno, l’ospedale di Villamarina è in sofferenza per personale, mezzi e posti letto. Il reparto maternità e pediatria saranno smantellati in virtù del piano per la riorganizzazione dei punti nascita predisposto dal Ministro della salute Ferruccio Fazio nel 2010 che ha ottenuto l’approvazione della conferenza Stato-Regioni, confermato dall’attuale ministro Lorenzin, che sancisce la chiusura dei reparti di maternità che effettuano meno di cinquecento parti all’anno con prevista riduzione di quelli che ne effettuano meno di mille, attualmente in piedi per una deroga, che presto scadrà.
Il PD non ha più alibi sulla sanità ha fallito e deve fare pubblica ammenda ed invertire la rotta, se ci tiene al bene dei cittadini. Si è fatto la legge regionale che voleva, cancellando il referendum, a detta del PD locale c’era già pronto un progetto per ottimizzare i costi e dare maggiori servizi, ora ci devono spiegare cosa è andato storto perchè, a distanza di un anno, i vantaggi non ce sono e i costi per i malati sono aumentati.