Sanità: ogni giorno all’ordine del giorno
Offriamo ai nostri lettori un po’ di materiale sulla sanità in Val di Cornia come occasione di conoscenza e di riflessione: sono gli articoli, che ognuno se vuole può leggere, su diversi aspetti del funzionamento del sistema sanitario locale visti sopratutto dalla parte dell’esperienza del cittadino. Formuliamo anche qualche proposta di riorganizzazione nella consapevolezza che si tratta di idee parziali ed assolutamente insufficienti: se aiutassero una discussione pubblica avremmo colto il nostro obiettivo fondamentale.
Lo abbiamo fatto anche per colmare un distacco evidente tra impegni programmatici fondamentali delle istituzioni pubbliche responsabili e la realtà effettuale per come è e per come si evolve: ci sembrano quasi due percorsi che vanno in direzioni opposte.
Basta leggere gli Obiettivi generali della Proposta di Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012 – 2015 della Toscana (Perseguire la Salute come Risorsa e non come Problema, Mettere al centro la Persona nella sua complessità, Aumentare l’equità, Perseguire sicurezza, efficacia e appropriatezza come valore del sistema, Semplificare e sburocratizzare l’accesso ai servizi) e il capitolo “I servizi sanitari” della Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi 2011 del Comune di Piombino (…Intendiamo saldare il nostro impegno per il rafforzamento delle politiche sociali di Piombino a quello per la difesa dello stato sociale a livello regionale. E in un momento così critico come quello attuale, per rispondere in modo moderno ed efficiente ai bisogni reali della nostra città, metteremo in campo forti politiche pubbliche in grado di suscitare, integrare e guidare le energie vive della società, del volontariato, del “terzo settore” e dell’iniziativa privata…) per intuire la separazione.
Nessuno si illude che i tempi siano facili, sappiamo difficoltà ed ostacoli ma proprio per questo è indispensabile un atteggiamento di apertura che garantisca chiarezza nell’infor- mazione, propensione alla di- scussione, disponibilità ad ascoltare, coraggio nell’indi- viduazione delle soluzioni.
Con le in carne ed ossa al centro.
Allora, forse, termini come libertà di scelta da parte del cittadino, diminuzione delle liste di attesa, valutazione delle prestazioni del servizio e del management da parte di un ente terzo, pari opportunità di accesso per tutti, garanzia della qualità della prestazione per tutti, eliminazione di servizi ripetitivi ed altre ancora potrebbero entrare nel corpo della discussione politica che, a quel punto diventerebbe una discussione vera.
E, sopratutto, il cittadino non sarebbe costretto a cercare risposte in proprio ai propri bisogni.
Le ricette possono essere diverse ma se non si confrontano difficile scegliere.
(Foto di Pino Bertelli)