SAT, il crollo di un’altra “grande” idea?
PIOMBINO 22 giugno 2014 — La Variante Aurelia è una strada indispensabile per tutti e a mobilità gratuita ed è sicura nelle Provincie di Livorno e Grosseto: una superstrada a quattro corsie che l’Europa nel suo Libro Bianco sui trasporti, giudica perfettamente in grado di sostenere i traffici presenti e futuri, senza la necessità di una trasformazione in autostrada a pagamento come troppi, in maniera interessata, continuano a sostenere.
Il folle costo della trasformazione in autostrada a pagamento ricadrà interamente sulle tasche dei Cittadini, soprattutto locali, danneggiando l’economia, il turismo, l’agricoltura e l’artigianato.
L’opera non solo sarà pagata con i nostri soldi tramite i pedaggi più cari d’Europa ma ora SAT, la società privata titolare della concessione, vorrebbe dei contributi diretti dello Stato.
Tutto questo succede quando la messa in sicurezza, tramite opere di manutenzione al momento inesistenti, sarebbe certamente più economica e sostenibile per tutti.
Ma, trasformare la superstrada nell’autostrada Tirrenica a pagamento per fare cosa:
- non per velocizzare i tragitti: dagli attuali 110 Km/h si passerebbe a 130 Km/h solo per quei tratti privi di ponti, viadotti, gallerie e l’obbligo di fermarsi alle barriere per il pagamento dei pedaggi pareggerebbe i pur minimi vantaggi;
- non per aumentare il numero di corsie, che e resterebbero quattro, numero considerato adeguato agli scarsi flussi di traffico previsti;
- non per liberare i paesi dal traffico di lunga percorrenza che anzi si troverebbero a dover riaprire al traffico di passaggio la vecchia aurelia nei centri storici, oggi trasformati in zone pedonali.
La SAT, società che dovrebbe avvantaggiarsi della trasformazione in autostrada incassandone i pedaggi, scopre in questi giorni che il volume di traffico non permette di guadagnarci abbastanza e pretenderebbe (oltre ai pedaggi) ulteriori 270 milioni di denaro pubblico ben sapendo però che tale concessione gli è stata data per Legge a condizione che l’opera non comporti costi al bilancio dello Stato!
Ovviamente, ora che SAT ammette che mancano i soldi, appare pure evidente come fossero inconsistenti le promesse di esenzioni per tutti sbandierate dal Governatore Rossi.
Bargone, controllato-controllore per volere del Governo, minaccia le dimissioni: arrivederci, non è stato un piacere e nessuno la rimpiangerà!
La variante è nostra: pubblica e gratuita.
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO
Ottimo artico che l’eccellente giornale Stile libero accoglie e divulga. Grazie !