Sciopero generale comprensoriale e piano B
PIOMBINO 9 marzo 2017 — L’atteggiamento del sindacato e del governo si fa sempre più preoccupante. Di fronte al pericolo concreto e immediato di possesso definitivo delle aree ex Lucchini, con quella che è ormai quasi certezza del licenziamento della maggior parte dei lavoratori, lor signori continuano a parlare di “pretendere” da Cevital delle linee guida non si sa per cosa né quando che si concretizzino in un piano entro il 30 giugno.
È inaccettabile! Da tempo noi abbiamo sostenuto che il Governo deve intervenire in maniera chiara: annullare il contratto di vendita, garantire la continuità produttiva rilanciando anche in qualità con un nuovo treno rotaie, acquisire direttamente la proprietà del comparto siderurgico (elaborando contemporaneamente un piano per la siderurgia nazionale, con al centro la strategia necessaria a garantire al Paese la capacità di alimentare l’industria meccanica e manifatturiera), avviare gli smantellamenti degli impianti dismessi e soprattutto avviare le bonifiche, non solo per garantire uno sbocco occupazionale immediato, ma anche per allontanare definitivamente lo spettro dell’avvelenamento da prodotti inquinanti per la popolazione, come dimostrato anche da recenti sentenze della magistratura.
Ma anche questo non sarà sufficiente per rilanciare la ripresa del territorio: è indispensabile la preparazione di un “Piano B”, che garantisca il giusto mix di settori produttivi: dal porto alla cantieristica, dall’agricoltura biologica al turismo di qualità.
Nonostante i gratuiti attacchi che subiamo continuamente, noi non ci fermiamo e continueremo sempre a denunciare le incongruenze, le false posizioni, gli opportunismi di chi per anni ha coscientemente mantenuto i lavoratori ed i cittadini nell’ignoranza e che oggi vorrebbe trascinarci inesorabilmente verso il punto di non ritorno!
Diciamo NO a qualunque presa di posizione o anche forma di mobilitazione che sia fuorviante, che continui a proporre Cevital come unica alternativa, che si allinei con la posizione governativa di lasciar correre fino alla tragica conclusione di questa vicenda.
È su questi obiettivi e per spiegare le nostre proposte a tutti i lavoratori e ai cittadini che scenderemo di nuovo in piazza venerdì 10 con un presidio che continuerà fino al giorno 14 marzo. In quelle giornate chiederemo l’adesione dei lavoratori e dei cittadini ad una petizione per organizzare per il giorno 15 una manifestazione a Roma sotto il MiSE ci sia o non ci sia la riunione con Rebrab per obbligare il Governo a:
- Annullare il contratto con Cevital e riprendere il controllo del comparto siderurgico;
- Rendere pubblici il contratto di vendita a Cevital e i documenti allegati;
- Predisporre le condizioni (incluse quelle finanziarie) per un “Piano B” in Val di Cornia.
Nella stessa petizione e con gli stessi intenti, chiediamo che lo sciopero proclamato per il 24 marzo sia uno sciopero generale comprensoriale.
È nostra intenzione, il sabato pomeriggio, organizzare un dibattito in piazza per cominciare tutti insieme a discutere dei temi del “piano b”, mettendo insieme le nostre idee, le nostre esigenze.
Sollecitiamo fin da ora le varie associazioni civili, le forze politiche e sindacali e le associazioni di categoria, oltre ai singoli lavoratori e cittadini, a partecipare, mettendo in comune le loro idee e le loro proposte
Ci vogliono togliere il futuro! Riprendiamocelo con le nostre proposte e le nostre lotte.
COORDINAMENTO ART.1 – CAMPING CIG