Sconvolgente la proposta di una centrale a carbone

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PIOMBINO 16 luglio 2014 — Davvero scon­vol­gente la pro­pos­ta di costru­ire una cen­trale elet­tri­ca a car­bone nelle aree non uti­liz­zate dal­la siderur­gia piom­bi­nese. La memo­ria non può essere così labile, i cit­ta­di­ni dei com­pren­sori del­la Val di Cor­nia, dell’Isola d’Elba e delle Colline met­al­lif­ere, han­no già dato ques­ta rispos­ta alla fine degli anni ottan­ta. Tornar­ci ora oltre che miopia è anche man­can­za di rispet­to ver­so un ter­ri­to­rio e la sua gente che han­no già dato molto in ter­mi­ni di sal­va­guardia ambi­en­tale e del­la salute dei lavo­ra­tori. Forse vogliono gio­care sul bisog­no di lavoro che esiste e per la grave crisi che anco­ra attanaglia tut­ti noi, per cer­care di abbagliare con i tan­ti posti di lavoro ipo­tiz­za­ti. Qual­cuno dice che dob­bi­amo scari­care le incrostazioni pregiudiziali, affer­mano che il nos­tro futuro sia basato su lavoro indus­tri­ale, il tur­is­mo e i servizi, in ulti­mo si appel­la alla polit­i­ca per dire che forse è meglio se chiedi­amo alla gente, invece di rischiare tante chi­ac­chiere che sem­bra ciò che fa la polit­i­ca.
Tro­vo ques­ta impostazione un pas­so indi­etro e soprat­tut­to inca­pace di portare il cuore e il bisog­no oltre l’ostacolo, oltre cioè quel­la visione che nell’esistente vede le uniche pos­si­bil­ità di pro­gredire. Dob­bi­amo rifi­utare di fare con­fron­ti su sin­gole ques­tioni in assen­za di un pro­gram­ma vero e con­cre­to su cosa vogliamo dei nos­tri ter­ri­tori, bas­ta pen­sare come se doves­si­mo sfogliare un car­cio­fo, una foglia alla Con­cor­dia, l’altra all’aria a cal­do del­la siderur­gia, l’altra anco­ra all’energia elet­tri­ca, e poi la stra­da per il por­to e così via dicen­do. Ques­ta è la vera miopia, dob­bi­amo riven­di­care il dirit­to ad avere una pro­gram­mazione ogget­ti­va di quel­lo che vogliamo essere da gran­di, per l’oggi, il domani e il dopodomani, altri­men­ti rima­ni­amo sem­pre con frattaglie incon­clu­den­ti.
Quel­lo però che deve essere chiaro, una deci­sione già pre­sa e alla quale non si può tornare indi­etro è la mas­si­ma sal­va­guardia ambi­en­tale, per la salute del lavoro e del ter­ri­to­rio, non bas­tano le sirene dei posti di lavoro, riven­dichi­amo il dirit­to a sapere per che cosa dob­bi­amo lavo­rare e non sarà cer­to accetta­bile un qualunque inse­di­a­men­to che aumen­ti, anche di poco l’inquinamento esistente. Lo abbi­amo det­to chiara­mente anche per la nos­tra indus­tria siderur­gi­ca, ogni pos­si­bile cam­bi­a­men­to deve com­portare una dimin­uzione delle fonti inquinan­ti, su questo non pos­si­amo accettare mod­i­fiche neg­a­tive.
La nos­tra cen­tral­ità per il futuro è l’agricoltura con la mas­si­ma qual­ità e salubrità delle pro­duzioni, che vedano las­cia­re nelle aziende un val­ore aggiun­to delle pro­duzioni che è con­tenu­to pro­prio nel­la qual­ità e nel­la fil­iera cor­ta che ogni azien­da deve saper affrontare, per pro­durre non solo alla mas­sa indus­tri­al­iz­za­ta, ma anche alle catene delle eccel­len­ze che già esistono e nelle quali già forte è la pre­sen­za delle nos­tre pro­duzioni. Ricor­diamo che in assen­za dell’agricoltura non pos­si­amo fare nem­meno il tur­is­mo, per­ché è l’attività agri­co­la che model­la e sal­va­guardia il ter­ri­to­rio e lo rende appetibile per alte fruizioni.
Dob­bi­amo riven­di­care il bisog­no urgente di costru­ire un con­teni­tore plu­ri­mo che sap­pia val­oriz­zare tut­to con armo­nia ogget­ti­va e ammet­ten­do che la mono­coltura è per­dente sem­pre. Le energie che abbi­amo bisog­no stan­no den­tro queste cose e il prog­et­to com­p­lessi­vo è urgente e indis­pens­abile, questo riven­dichi­amo dal­la polit­i­ca, se vuole anco­ra svol­gere un ruo­lo che aiu­ta il domani dei nos­tri gio­vani.

Wal­ter Gasperi­ni

2 risposte a “Sconvolgente la proposta di una centrale a carbone”

  1. Valeriano Socci says:

    Belle parole, anzi, bel­lis­sime, Sig. Gasperi­ni. Ma chi è il vostro inter­locu­tore? Gli operai, gius­ta­mente, schi­u­mano per un pos­to di lavoro; l’am­min­is­trazione, meno gius­ta­mente, pare inerme e dis­ori­en­ta­ta; gli investi­tori, preved­i­bil­mente, aspet­tano e lati­tano; i cit­ta­di­ni, esasperati, colti­vano il loro orti­cel­lo e vivono alla gior­na­ta… Ma chi sarebbe questo grande noc­chiero che dovrebbe portare la nave (non la Con­cor­dia) in por­to? A ved­er­la da qui sem­bra solo uno stratos­feri­co canaio sen­za capo né coda. Chi può, come me (per dis­per­azione e a mal­in­cuore), se ne va, stan­co di assis­tere ad uno smem­bra­men­to delle ossa rimaste. Da cosa e da chi dovrebbe rinascere la Val di Cor­nia, dalle chi­ac­chiere dei polit­i­can­ti locali? Dal­lo spro­lo­quio quo­tid­i­ano di chi occhieg­gia solo a man­tenere il sederi­no al cal­do? In con­cre­to, in tut­ti questi anni di parole vac­ue, cosa è suc­ces­so? Glielo dico io: NULLA!!!!

  2. Anch’io ho scel­to, anzi, abbi­amo scel­to, ce ne andiamo.…Piombino non è più in gra­do di dar­ci il salario che ci per­me­t­te­va di vivere.…la polit­i­ca e i sin­da­cati non sono sta­ti in gra­do di sostenere il lavoro.…non abbi­amo avu­to alter­na­tive …1 set­tem­bre 2014 non sare­mo più cit­ta­di­ni piom­bi­ne­si !!!!!!!!! sare­mo altrove, con sac­ri­fi­cio e dispi­acere, maledi­cen­do chi ha volu­to e cre­ato questà situ­azione, ma almeno potremo con­tin­uare ad avere quel min­i­mo di sicurez­za eco­nom­i­ca che un lavoro ti dà!!!!!!

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