Se c’è un credito privilegiato è dei lavoratori
PIOMBINO 17 giugno 2016 — Piombino dodicesimo mese dell’Era Cevital. Nel comunicato sindacale del 14 giugno 2016 si informano i lavoratori che “ la Cassazione ha reso inammissibile la richiesta del Ministero dell’ambiente di avere diritto di prelazione nei confronti dei lavoratori “. Augurandoci che la sentenza che sarà emessa prossimamente dia corso al pagamento delle nostre spettanze TFR , FERIE NON FRUITE , ECC., restiamo allibiti da tale richiesta in quanto per legge i crediti del lavoratore hanno la precedenza rispetto a ogni altro credito privilegiato. Il privilegio generale si esercita su tutti i beni mobili del debitore (imprenditore fallito) ed è riconosciuto nel nostro caso dall’art 2751 bis cc : le retribuzioni dovute, sotto qualsiasi forma, ai prestatori di lavoro subordinato e tutte le indennità dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro.
Sapevamo della richiesta di risarcimento per danno ambientale da parte del Ministero dell’ ambiente, ma non che addirittura il ministero stesso (cioè lo Stato) avesse fatto richiesta all’ autorità giudiziaria per anteporsi ai lavoratori per il risarcimento nella causa fallimentare della Lucchini. Tale atteggiamento ha di fatto bloccato la possibile erogazione degli emolumenti ai lavoratori inserite al passivo; tali somme avrebbero alleviato i gravi disagi economici che gli stessi e le loro famiglie stanno subendo.
Per il danno ambientale quantificato con la somma di 400 milioni di euro e del quale i lavoratori sono oltremodo incolpevoli, lo Stato invece di agevolarli si è contrapposto a loro.
Riportiamo un passo di una interrogazione parlamentare a supporto di quanto su esposto presentata da alcuni senatori dell’ opposizione ( M5S) della 17ª Legislatura — Aula — Resoconto stenografico della seduta n. 492 del 28/07/2015 : “a parere degli interroganti le istituzioni avrebbero dovuto lavorare soprattutto nell’interesse dei lavoratori e invece ci si è trovati di fronte ad un contenzioso tra Ministero delle politiche ambientali e la Lucchini SpA in procedura di amministrazione straordinaria, ammessa dal Ministero dello sviluppo economico, che penalizza ulteriormente i lavoratori della Lucchini, i quali non sono certamente i responsabili del danno ambientale; lo spirito con cui il legislatore concepisce il decreto Ronchi del 2006 è quello di far risarcire ai responsabili il danno ambientale procurato; nel caso in questione accade che i veri responsabili restano totalmente impuniti, mentre i lavoratori, che sono sempre il soggetto più debole, finiscono con il pagare per un danno ambientale del quale non sono soggetti responsabili”.
I politici locali, parlamentari di maggioranza, hanno sempre assicurato i lavoratori che la causa di risarcimento era un “atto dovuto”, invece a noi sembra essere tutt’altro.
Infine confidiamo nella Suprema Corte di Cassazione affinché giustizia sia fatta.
Coordinamento art. 1 — Camping CIG
(Foto di Pino Bertelli)