Se la cantano, se la suonano e si fanno l’applauso

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pervenuta in redazione

Dopo la rispos­ta dell’assessore Bertoc­chi è tut­to chiaro. I fir­matari del­la petizione per i gia­r­di­ni di Coltie non otter­ran­no quel­lo che ave­vano chiesto. Ora si capisce per­ché non han­no volu­to elab­o­rare un prog­et­to, come da noi richiesto. Era il modo per non dire quel­lo che ave­vano inten­zione di fare, lim­i­tan­dosi poi a pic­coli lavoret­ti di manuten­zione. Tesi avval­o­rata anche dal fat­to che nes­suno del Comune si è mes­so in con­tat­to con i pro­po­nen­ti la petizione per val­utare quali strut­ture potreb­bero meglio adat­tar­si allo spazio a dis­po­sizione e agli sport di rifer­i­men­to. Purtrop­po, ormai, i cit­ta­di­ni sono quo­tid­i­ana­mente ingan­nati da una dialet­ti­ca degli ammin­is­tra­tori il cui uni­co scopo è quel­lo di elud­ere le richi­este del­la gente. L’assessore chiama“sistemazione e mes­sa in sicurez­za del­la ram­pa in cemen­to” pic­coli rat­top­pi che stan­no già ceden­do. Vada a vedere. La stes­sa cosa vale per la “reg­i­men­tazione delle acque pio­vane” che altro non è che l’aver tolto da un paio di tombi­ni la ter­ra che si era deposi­ta­ta a causa del­lo sta­to di incu­ria in cui i gia­r­di­ni di Coltie ver­sa­vano da anni. Gran­di parole per pic­coli lavori di manuten­zione. Sono pas­sati 13 mesi da quan­do la petizione e l’ordine del giorno sono sta­ti pre­sen­tati e approvati in Con­siglio Comu­nale. Dare ora la col­pa dei ritar­di alle con­dizioni mete­o­ro­logiche a nos­tro parere non è più accetta­bile. Chi­unque lo capisce. Man­cano le pan­chine, man­ca la fontana dell’acqua, c’è un’intera super­fi­cie in asfal­to da adattare alle esi­gen­ze degli sport che ven­gono prat­i­cati in quel luo­go e non sono state aggiunte le nuove strut­ture richi­este.
Sarebbe sta­to molto più cor­ret­to dire quali lavori s’intendevano real­iz­zare e in quali tem­pi cer­ti. Ma questo meto­do non appar­tiene ai nos­tri ammin­is­tra­tori, come dimostra­no i lavori iniziati da anni e mai ter­mi­nati alla stazione, gli impeg­ni sot­to­scrit­ti con i pri­vati e poi dis­at­te­si per la riqual­i­fi­cazione di via Cer­ri­ni e dei vec­chi mag­a­zz­i­ni comu­nali e tan­ti altri inter­ven­ti mai com­piu­ti.
Aspet­ter­e­mo il finire del­la pri­mav­era pri­ma di tornare ad anal­iz­zare i fat­ti. Ci auguri­amo viva­mente di essere smen­ti­ti e che il Comune fac­cia gli inter­ven­ti chi­esti dai ragazzi che han­no fir­ma­to la petizione. Chiedono poco. Chiedono un pic­co­lo spazio e pic­cole attrez­za­ture per lo sport in un quartiere degrada­to e in un paese, Ven­tu­ri­na, che sta moren­do giorno dopo giorno.

Daniele Sca­faro Comune dei Cit­ta­di­ni

 

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