Se sei ore di formazione vi sembrano sufficienti

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PIOMBINO 24 set­tem­bre 2019 — A Piom­bi­no il pun­to nasci­ta è chiu­so dal 22 giug­no; ci han­no det­to che si trat­ta di una chiusura tem­po­ranea e noi ci aspet­terem­mo che l’azien­da san­i­taria nord ovest mettesse in atto tutte quelle pro­ce­dure nec­es­sarie per met­tere a nor­ma e in sicurez­za le donne e i neonati tramite provved­i­men­ti di ristrut­turazione del repar­to e di assun­zione di per­son­ale medico gine­co­logi­co e pedi­atri­co. Invece dob­bi­amo assis­tere all’as­sur­do provved­i­men­to che vede coin­volti i medici e gli infer­mieri del Pron­to Soc­cor­so e del 118 obbli­gan­doli a fre­quentare un cor­so di for­mazione del­la dura­ta di 6 ore, per­ché per l’azien­da san­i­taria nord ovest 6 ore di for­mazione sono suf­fi­ci­en­ti per pot­er affrontare tutte le pos­si­bili com­pli­canze per la don­na e per il bam­bi­no che pos­sono ver­i­fi­car­si durante un par­to. Con­sid­e­ri­amo ques­ta soluzione pro­pos­ta dal­l’azien­da san­i­taria nord ovest come approssi­ma­ti­va e peri­colosa, frut­to di una polit­i­ca cieca che vuole depoten­ziare quan­to più pos­si­bile l’ospedale di Piom­bi­no sen­za ten­er con­to del dirit­to a pot­er par­torire in sicurez­za per le donne e a nascere in sicurez­za per i bam­bi­ni.
Dob­bi­amo anche sot­to­lin­eare come il pro­to­col­lo pre­vis­to dal­l’azien­da san­i­taria preve­da il trasfer­i­men­to in ambu­lan­za, con i prob­le­mi di via­bil­ità che tut­ti noi conos­ci­amo, sen­za che la don­na sia assis­ti­ta da un gine­col­o­go o da una ostet­ri­ca, men­tre invece le nor­ma­tive region­ali definis­cono i trasfer­i­men­ti in utero come trasfer­i­men­ti spe­ciali e dunque nor­mati da rego­la­men­ti ben pre­cisi. La Regione Toscana e l’azienda san­i­taria, men­tre sosten­gono la chiusura del pun­to nasci­ta per­ché “non in gra­do di garan­tire la migliore espe­rien­za clin­i­ca e l’or­ga­niz­zazione nec­es­sarie per pre­venire ed even­tual­mente affrontare le situ­azioni a ris­chio”, costringono le donne a recar­si a Ceci­na, sen­za un’assistenza qual­i­fi­ca­ta e sen­za una strut­tura che pos­sa sup­por­t­ar­le in caso di com­pli­cazioni e per­ciò esposte ad ogni pos­si­bile ris­chio. Una con­trad­dizione insosteni­bile, det­ta­ta solo da una polit­i­ca che antepone il risparmio al dirit­to dei cit­ta­di­ni alla salute e alla sicurez­za.

Lavoro & Ambi­ente

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