Senza rappresentanza, senza proposte politiche

· Inserito in Tema del mese (ar)
Paolo Benesperi

La val di Cor­nia con le sue dram­matiche crisi può accon­tentar­si di qual­cuno che, per il solo moti­vo di essere nato qui, la “rap­p­re­sen­ti” in Par­la­men­to? Insom­ma qual­cuno che, nov­el­lo ascaro di giolit­tiana memo­ria, sia fedele al potente di turno e fon­di le sue relazioni con i cit­ta­di­ni sulle pre­sunte conoscen­ze altolo­cate? 
No la val di Cor­nia meri­ta ben altro. E ben altro deve chiedere a chi com­peterà nel prossi­mo turno elet­torale.
La val di Cor­nia meri­ta una pro­pos­ta polit­i­ca che si fac­cia cari­co dei suoi prob­le­mi e sopratut­to indichi le soluzioni, tali per­ché in sin­to­nia con quelle nec­es­sarie per l’in­tero Paese nel mon­do.
Una pro­pos­ta polit­i­ca con­tro le faziosità delle ide­olo­gie erette a bandiere iden­ti­tarie che rifi­u­tano il con­fron­to sui fat­ti e sui prob­le­mi e sulle soluzioni a van­tag­gio invece di un agire comu­nica­ti­vo nel quale il dibat­ti­to è inte­so come occa­sione di rec­i­pro­co arric­chi­men­to e vei­co­lo per capire meglio i prob­le­mi da risol­vere e le soluzioni da prati­care.
Una pro­pos­ta polit­i­ca che garan­tisce un ambi­ente nel quale offerte, inizia­tive, idee, affari pos­sano com­petere alla pari sen­za pro­tezioni o pro­tezion­is­mi che impedis­cano al prog­et­to migliore di affer­mar­si e trasfor­mar­si in lavoro. E dunque con regole certe e chiare che indichi­no il per­cor­so di un’au­tostra­da con le rel­a­tive tappe e tra­guar­di, non le tor­tu­osità di un labir­in­to con i suoi vicoli ciechi.
Una pro­pos­ta polit­i­ca che, par­tendo dal pre­sup­pos­to che l’Eu­ropa va e deve sem­pre più andare ver­so una soci­età del­la conoscen­za, fa dei pro­ces­si di arric­chi­men­to del­l’in­for­mazione, del­la conoscen­za e del­la com­pe­ten­za le basi su cui fon­dare la costruzione del futuro. Il che sig­nifi­ca aprire gli spazi per lo stu­dio, l’istruzione, la for­mazione agli appor­ti di tut­ti e con­tem­po­ranea­mente dare oppor­tu­nità di stu­dio, istruzione e for­mazione a tut­ti. Oppor­tu­nità uguali scon­tan­do risul­tati dif­fer­en­ti sul­la base di mer­i­ti dif­fer­en­ti.
Una pro­pos­ta polit­i­ca che aiu­ta chi ha bisog­no di fronte all’im­pos­si­bil­ità di esercitare un dirit­to e per questo gli offre sosteg­no e oppor­tu­nità e che con­tem­po­ranea­mente richiede l’e­ser­cizio di un dovere sen­za l’ot­ten­i­men­to del quale il dirit­to ces­sa di essere tale e diven­ta prete­sa assis­ten­ziale che toglie risorse a chi ha davvero bisog­no.
Roba trop­po astrat­ta? Ebbene si pen­si allo­ra di quan­ta aper­tu­ra demo­c­ra­t­i­ca, di quante inizia­tive ed idee nuove, di quante intel­li­gen­ze da uti­liz­zare ha bisog­no la val di Cor­nia così come l’I­talia, ambedue nel mon­do, e si vedrà che di roba conc­re­ta si trat­ta, non d’al­tro.

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