Sequestrata la discarica di RiMateria a Ischia
PIOMBINO 21 marzo 2018 – La discarica di Ischia di Crociano, oggi gestita da RiMateria, è stata posta sotto sequestro per ordine della magistratura di Livorno. Risulta, altresì, che sono stati iscritti nel registro degli indagati tre dirigenti della vecchia Asiu nonché l’attuale presidente di RiMateria Valerio Caramassi. Il provvedimento è stato eseguito in ottemperanza al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Livorno su richiesta di quella Procura della Repubblica che ha coordinato l’attività investigativa condotta dai militari del Noe di Grosseto.
La motivazione alla base del provvedimento riguarda il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell’Aia, cioè l’Autorizzazione integrata ambientale, rilasciata dalla Provincia di Livorno nel 2011 e di una serie di dettami previsti da tre decreti in materia ambientale o attinenti la gestione delle discariche emessi nel 2003, 2006 e 2010.
In particolare farebbero difetto, nell’impianto di Ischia di Crociano, adeguati strumenti per l’aspirazione del biogas prodotto dai rifiuti, una idonea copertura della superficie della discarica, la regimazione di tutte le acque meteoriche ricadenti nell’area interessata dall’impianto con la conseguente mancata minimizzazione della produzione di percolato, la realizzazione, infine, di aree attrezzate per ospitare la quarantena dei rifiuti sottoposti a verifica in loco.
Le irregolarità sono emerse da una indagine del reparto specializzato dell’Arma nel febbraio 2017 e quindi da due sopralluoghi effettuati il 26 aprile e l’11 maggio 2017 da funzionari della Regione con il conseguente invito al gestore per provvedere.
Va evidenziato al riguardo, come più volte riferito da Stile libero Idee dalla Val di Cornia, che gran parte delle opere necessarie al regolare funzionamento della discarica doveva essere già stata realizzata ben prima dei sopralluoghi del 2017. Giova infatti ribadire che l’Asiu, nel 2012, contrasse con la Banca popolare di Vicenza tre mutui esaminando i quali i sindaci revisori così si espressero “…tre mutui dell’importo di 800mila euro cadauno necessari a finanziare tre specifici interventi sulla discarica di Ischia di Crociano: impianto di captazione del biogas, impianto per la produzione di energia elettrica da biogas e copertura della discarica”.
Non risultano, almeno ufficialmente, controlli e verifiche sulla gestione della discarica dall’annuncio dei lavori nel 2012 ai sopralluoghi del 2017.
Vero è che almeno gli impianti di captazione del biogas e la copertura della discarica fino ad oggi non sono stati realizzati.
Al punto che, in data 29 novembre 2017, permanendo la situazione di stallo, la Direzione ambiente e energia della Regione ha ufficialmente diffidato RiMateria, nel frattempo subentrata ad Asiu, “ad attuare tutte le azioni e gli interventi necessari a ricondurre la discarica nel rispetto delle prescrizioni dell’Autorizzazione ambientale rilasciata dalla Provincia e dei provvedimenti legislativa vigenti”. Tra l’altro con l’obbligo per la stessa RiMateria di notificare entro trenta giorni le azioni necessarie a eliminare le inosservanze rilevate segnatamente riguardo a quattro interventi immediati: aspirazione del biogas, effettuazione della copertura con alcune particolari indicazioni, verifica giornaliera e rimozione del percolato nei pozzi di estrazione e esecuzione in loco delle verifiche sui rifiuti ammessi alla smaltimento.
In questo contesto i vertici dell’azienda piombinese hanno fatto presente di aver iniziato ben prima della diffida una serie di interventi per regolarizzare la discarica con un cronoprogramma prospettato anche alla Regione secondo cui i lavori dovrebbero essere ultimati entro il 30 giugno. Nella sostanza la tesi di RiMateria è che ciò che non si è realizzato in anni non si può concludere in poche settimane. L’indicazione riguarda infatti un investimento, secondo quanto ha dichiarato alla nostra testata il presidente Valerio Caramassi, di tre milioni di euro, con tutti i conseguenti adempimenti burocratici da soddisfare. Primo tra tutti una gara di appalto per realizzare, per esempio, una settantina di pozzi per la captazione del biogas.
Fatto è che, a seguito di un’ulteriore ispezione, eseguita nel febbraio 2018, i militari del Noe hanno verificato che le prescrizioni impartite non erano state ancora ottemperate.
Che picchia e mena, protesta dopo protesta – e quasi sempre giustificate -, inerzia dopo inerzia qualcosa potesse accadere era cosa perfino prevedibile. Meno scontato che il blocco della discarica venisse attuato nel momento in cui, RiMateria annunciava addirittura una scadenza prossima dei lavori di messa a norma della discarica. L’idea è che i nodi alla fine siano venuti al pettine magari nel momento in cui, tardivamente, un barbiere tentava di aggiustare l’acconciatura.
Il blocco dell’impianto di Ischia di Crociano non è privo di conseguenze. Per esempio 46 lavoratori fissi e tre avventizi rischiano grosso dal momento che, in una simile situazione, non è affatto facile garantire loro una qualche tutela nei giorni in cui non saranno attivi. La stessa discarica, ovviamente inutilizzata, resterà poi con le carenze storiche che l’hanno caratterizzata per anni.
D’altro canto la magistratura, che ha i suoi tempi, non può esimersi da ricercare eventuali responsabilità in una situazione di stallo durata anni.
Le difficoltà evidenti hanno scosso, come era prevedibile, le forze politiche e istituzionali. Il presidente Valerio Caramassi ha subito incontrato a Venturina i lavoratori ai quali ha voluto chiarire la situazione. Pare che nell’incontro i 49 dipendenti non abbiamo avuto parole proprio tenere nei confronti di chi ha avuto nel tempo la gestione del business dei rifiuti.
A seguire il presidente ha discusso del momento particolare con i sindaci soci di RiMateria, ovvero tutti quelli della Val di Cornia oltre a Castagneto Carducci. Al termine i primi cittadini hanno votato all’unanimità un documento (lo potete leggere integralmente alla fine dell’articolo) nel quale si rilevano quattro indicazioni: la richiesta di dissequestro della discarica, il ruolo strategico di RiMateria per il risanamento ambientale e per ogni futuro sviluppo industriale, la forte preoccupazione per la situazione dei dipendenti e la possibilità che l’azienda possa continuare nella sua opera che chiaramente, in assenza dell’agibilità della discarica, può avere rilevanti limitazioni in tempi brevi e certamente gravissime conseguenze in un lasso più consistente.
Documento dei sindaci dei Comuni, soci di RiMateria
I sindaci della Val di Cornia (Piombino, Campiglia Marittima, Suvereto, San Vincenzo, Sassetta) e di Castagneto Carducci, alla luce del provvedimento di sequestro della discarica Rimateria di Ischia di Crociano da parte della Procura della Repubblica di Livorno, esprimono innanzitutto la totale fiducia negli organi inquirenti affinché sia accertata la verità rispetto ai reati contestati. Abbiamo già chiesto a Rimateria di presentare istanza di dissequestro degli impianti. L’immediato dissequestro di tutto l’impianto è necessario affinché possano proseguire gli interventi di risanamento ambientale già avviati dall’azienda, tra l’altro ben prima della diffida della Regione emessa nel novembre 2017 e che sono di imminente completamento come dichiarato nei periodici report di stato di avanzamento dei lavori che Rimateria ha trasmesso, nei mesi scorsi alla Regione.
Sarebbe pertanto paradossale che un’iniziativa giudiziaria volta a far rispettare norme ambientali, impedisse contemporaneamente l’attuazione di un processo virtuoso già avviato. Ci sono gare, forniture e lavori in corso che devono proseguire senza interruzioni.
Riteniamo inoltre fondamentale ripristinare quanto prima la piena operatività dell’azienda, in primis per la tutela ambientale del territorio. Lasciare questo impianto fermo a tempo indeterminato potrebbe infatti determinare pericoli su tutti gli aspetti, sociali, ambientali e per i lavoratori che ci lavorano. Siamo molto impegnati affinché i lavoratori non siano esposti
Rimateria è l’unico strumento a disposizione del territorio capace di svolgere una funzione decisiva nei processi di risanamento ambientale e di sviluppo industriale in qualsiasi scenario esso si svolgerà già nel breve termine. Il tema delle bonifiche e delle dismissioni, solo per fare alcuni esempi, sono intimamente legate con le capacità di Rimateria di offrire, tramite il suo piano industriale approvato da territorio, un insieme di servizi che vanno dal trattamento allo smaltimento in sicurezza di rifiuti.
I sindaci ribadiscono, unanimemente, la volontà di sostenere l’azienda e di sostenerla nel processo di risanamento avviato con grande forza ed energia proprio dal nuovo management insediatosi dal 2015 ed oggetto oggi di provvedimenti giudiziari.