Sette domande ad Aferpi e a tutte le istituzioni
PIOMBINO 19 febbraio 2016 — Leggiamo sulla stampa i comunicati ufficiali dopo l’incontro al MISE del signor Rebrab con la ministra Guidi e il presidente della regione Rossi. Tutto bene, anzi meglio!
Tanto ottimismo dato dalle ennesime assicurazioni e rassicurazioni da parte di Cevital promettendo come suo solito. Noi tutti, lavoratori in attesa di soluzione e cittadini in attesa di una ripresa del territorio, saremmo più tranquilli se venissero date risposte puntuali ad alcune domande.
Eccole.
- Come mai fino alla settimana scorsa i sindacati parlavano di “difficoltà finanziaria che mette in forse il pagamento degli stipendi nei prossimi mesi” allarmando non poco i lavoratori ed ora Rebrab parla di stabilità finanziaria e di “crescita negli ultimi sette mesi”? Quale documentazione probatoria ha mostrato? Al MISE hanno verificato con mano gli estratti conto bancari, i libri contabili e quant’ altro è utile in questi casi?
- Come mai Rebrab dice “siamo qui solo da sette mesi e mezzo” a giustificazione dei ritardi? Gli esperti che sicuramente avrà consultato prima di firmare garantendo la ripresa delle attività siderurgiche dopo 18 mesi non lo avevano adeguatamente informato? E chi ha accettato, istituzioni e sindacati non avevano fatto delle valutazioni tecniche sulle tempistiche ?
- Le offerte dei fornitori per l’acciaieria elettrica e del laminatoio per rotaie sono state presentate: è stata fatta una scelta e decisa la collocazione? E se no, perché? E quando verrà formalizzato l’ordine e la lettera d’intenti?
- Rebrab sostiene che si procede al piano degli smantellamenti: sono state avviate le pratiche per le autorizzazioni? O ci si limita ancora a raccogliere il rame? Sono state avviate le pratiche per le autorizzazioni per le bonifiche dei nuovi siti produttivi?
- Si assumono 203 lavoratori; questa è una buona notizia ma per fare cosa? Sono previsti aumenti dei volumi produttivi e delle turnazioni? O servono solo a fare fumo?
- Alla Ministra Guidi chiediamo: esiste un piano del Governo sul riassetto generale della siderurgia? O almeno esiste l’intenzione di farlo? O ci si limita a chiedere di bloccare l’acciaio cinese, a tutto vantaggio solo di altri Paesi europei che un piano siderurgico nazionale ce l’hanno? Il suo dicastero continuerà a permettere ad un investitore di muoversi da solo, senza far rientrare la sua azione in una azione che favorisca l’economia del Paese? È consapevole che questo apre la strada ad altri comportamenti tipo Mordashov! Perché l’Italia non era presente all’ultimo incontro a Bruxelles? Se la Ministra non era disponibile, non avrebbe potuto mandare almeno qualcuno qualificato?
- Infine una domanda che ci poniamo e che vogliamo condividere con tutti: e se l’obiettivo fosse il 30 giugno 2017, quando l’azienda non avrà più obblighi di legge a proseguire le attività imprenditoriali e a mantenere i livelli occupazionali stabiliti all’ atto della vendita?
Oggi più che mai, per avere risposte concrete a queste e ad altre domande che per brevità tralasciamo, chiediamo che i sindacati mantengano la promessa fatta in assemblea di proclamare uno sciopero di 24 ore per il giorno 1° marzo e convocare una grande e partecipata manifestazione aperta a tutti i cittadini, da effettuarsi sotto al MISE. Chiediamo con forza che sia convocata una assemblea unica per coinvolgere i lavoratori nella preparazione della manifestazione e sensibilizzarli a partecipare numerosi. Tutto ciò per trasformare quello che potrebbe essere un incontro meramente informativo come tanti altri, con elargizione di promesse e buoni propositi, in una vera e propria trattativa, dalla quale uscire vincenti, con impegni precisi della Cevital, su tempi e modi della ripresa delle attività, e delle istituzioni, su azioni di sostegno al reddito per cassintegrati e disoccupati dell’indotto, oltre all’impegno di sostenere l’uscita dalla crisi delle realtà siderurgiche italiane con una strategia comune.
Gruppo Minoranza Sindacale — Camping CIG
(Foto di Pino Bertelli)