Si allarghi lo sciopero a tutte le categorie

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PIOMBINO 17 novem­bre 2015 — Il Con­siglio di fab­bri­ca del 16 novem­bre 2015, sti­mo­la­to anche da un pre­sidio demo­c­ra­ti­co pro­mosso dal Par­ti­to del­la Rifon­dazione Comu­nista a cui han­no ader­i­to lavo­ra­tori, cit­ta­di­ni , forze politiche (M5S e SEL) e sin­da­cali (UGL terziario), si è con­clu­so con la deci­sione di chia­mare i lavo­ra­tori alla mobil­i­tazione.
Ciò vuol dire che ave­va­mo ragione noi a dire da tem­po che, la misura è col­ma e che gli accor­di e gli impeg­ni pre­si non sono sta­ti man­tenu­ti e i procla­mi elet­torali di chi gov­er­na il Comune, la Regione e il Paese sono rimasti promesse e niente più.
Noi lavo­ra­tori già da tem­po denun­ci­amo e ci pre­oc­cu­pi­amo per i ritar­di nell’ attuazione del piano indus­tri­ale pre­sen­ta­to da Afer­pi nell’ aprile 2015, per­al­tro un piano, con tempi molto lunghi dichiarati e pro­gram­mati dall’ azien­da, che prevede :
1) Set­tore siderur­gi­co ( 42 mesi per la real­iz­zazione nuo­va acciaieria e com­ple­ta­men­to pavi­men­tazioni ),
2) Set­tore agroin­dus­tri­ale (48 mesi per la real­iz­zazione impianto agroin­dus­tri­ale e com­ple­ta­men­to pavi­men­tazioni),
3) Set­tore logis­ti­ca (36 mesi per la real­iz­zazione area logis­ti­ca e com­ple­ta­men­to pavi­men­tazioni).
Un piano che da crono­pro­gram­ma dove­va iniziare il pri­mo di luglio. Ma niente in fab­bri­ca di quan­to descrit­to nel­lo stes­so ha anco­ra pre­so cor­po, niente di niente, è tut­to fer­mo, intan­to i mesi pas­sano e la fatidi­ca data del 1° luglio 2017 si avvic­i­na, data in cui Afer­pi non avrà più l’ obbli­go, per legge, a pros­eguire le attiv­ità impren­di­to­ri­ali e a man­tenere i liv­el­li occu­pazion­ali con­cor­dati all’ atto del­la ven­di­ta.
I sin­da­cati FIOM FIM e UILM han­no proclam­a­to uno sciopero gen­erale di 24 ore dei metalmec­ca­ni­ci di Piom­bi­no per il 2 dicem­bre con man­i­fes­tazione in cit­tà. Noi cre­di­amo che il futuro eco­nom­i­co e sociale di Piom­bi­no e del­la Val di Cor­nia sia  forte­mente  lega­to alla riparten­za di Afer­pi ma non solo per­ché il prob­le­ma non è solo di una cat­e­go­ria. Per tale moti­vo, quin­di, chiedi­amo a CGIL CISL UIL e UGL di allargare lo sciopero a tutte le cat­e­gorie a sosteg­no del­la verten­za Afer­pi.
Questo sciopero deve essere un seg­nale, forte, di protes­ta e sol­lecitazione riv­ol­ta anche al Gov­er­no e alla Regione affinché inter­vengano imme­di­ata­mente per far fun­zionare il mod­el­lo Piom­bi­no che han­no tan­to decanta­to nei mesi pas­sati.
Deve essere chiaro che adesso non si scherza più, lo sciopero a questo pun­to non può essere revo­ca­to se non a con­dizione che l’azien­da recu­peri imme­di­ata­mente tut­ti i ritar­di accu­mu­lati da luglio ad oggi in ter­mi­ni di inves­ti­men­ti, rien­tro in fab­bri­ca dei lavo­ra­tori e parten­za delle boni­fiche uti­liz­zan­do anche i lavo­ra­tori dell’ indot­to. Qual­si­asi altra pro­pos­ta dell’ azien­da deve essere riget­ta­ta e comunque devono decidere i lavo­ra­tori riu­ni­ti in assem­blea se nec­es­sario con ref­er­en­dum.
Chiedi­amo alle isti­tuzioni di dare un’ accel­er­a­ta per quan­to di loro com­pe­ten­za per le boni­fiche, le autor­iz­zazioni nec­es­sarie per l’inizio dei lavori, uti­liz­zare le tre leve con­trat­tuali per ottenere risul­tati con­creti e rapi­di :
1) per il cos­to dell’ ener­gia, l’applicazione dell’accordo di pro­gram­ma, ai sen­si dell’ art 9  1°comma, indis­pens­abile per la com­pet­i­tiv­ità di un’acciaieria con forno elet­tri­co,
2) la dura­ta delle con­ces­sioni delle aree por­tu­ali (set­tore logis­ti­ca) devono essere sub­or­di­nate e grad­u­ali, in ragione del­l’­ef­fet­ti­vo sta­to di avan­za­men­to degli inves­ti­men­ti in siderur­gia,
3) se risul­ter­an­no fon­date le voci gior­nal­is­tiche di pos­si­bili sposta­men­ti di impianti da Piom­bi­no ad altre realtà, finché non si col­erà acciaio dal forno elet­tri­co nes­sun macchi­nario, impianto, attrez­zatu­ra deve las­cia­re Piom­bi­no per essere trasfer­i­to altrove.
Rib­a­di­amo infine, nuo­va­mente, le nos­tre richi­este urgen­ti e di vitale impor­tan­za  alle isti­tuzioni e sin­da­cati  a sosteg­no del red­di­to per i lavo­ra­tori in cas­sa inte­grazione :
a) Inter­venire, con forza, pres­so il Min­is­tero dell’ambiente affinché “ liberi “ il TFR, con­ge­la­to dall’ ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia e non eroga­to a causa del con­tenzioso  sull’inquinamento con lo stes­so min­is­tero  e autor­izzi il Com­mis­sario di Gov­er­no al paga­men­to, rapi­do, ai lavo­ra­tori ‑Luc­chi­ni e Luc­chi­ni Servizi. Chiedi­amo altresì il paga­men­to di tut­ti i cred­i­ti dei lavo­ra­tori inser­i­ti nel­lo sta­to pas­si­vo Luc­chi­ni e Luc­chi­ni Servizi;
b) Per le prossime assun­zioni da parte di Cevi­tal-Afer­pi, il rien­tro in fab­bri­ca pri­or­i­tari­a­mente dei lavo­ra­tori e delle lavo­ra­tri­ci monored­di­to, con figli a cari­co, con mutuo o presti­ti da ono­rare;
c) Piano stra­or­di­nario di sosteg­no al red­di­to di quan­ti — lavo­ra­tori dipen­den­ti e autono­mi -. sono sen­za lavoro, in Cigs, medi­ante con­sis­ten­ti riduzioni di tasse e tar­iffe (TARI, IMU, TASI, Con­sorzio Toscana Cos­ta, ecc..);
d) Il 20 % dell’ inte­grazione del red­di­to con la pos­si­bil­ità di essere adibiti ai lavori social­mente utili;
e) Allunga­men­to degli ammor­tiz­za­tori sociali e accor­di pre­cisi per le aziende in appal­to.

Grup­po di mino­ran­za sin­da­cale — Camp­ing CIG

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