Sì, ciò che è stato fatto all’ Asiu è proprio atroce
PIOMBINO 25 novembre 2017 — Siamo perfettamente d’accordo con “Campiglia Democratica” : sulla gestione dei rifiuti conta ciò che si fa. Con quello che le amministrazioni di ieri e di oggi hanno fatto in materia di rifiuti, ci troviamo con una tariffa che continua ad aumentare, i livelli di raccolta differenziata ridotti ai minimi termini e nuovi problemi da affrontare.
La discarica di Ischia di Crociano che cresce a dismisura non più per i rifiuti solidi urbani ma per i rifiuti speciali e i costi – ambientali ed economici – della trasferenza da affrontare.
Gli obiettivi con cui i Comuni di Campiglia, San Vincenzo e Piombino avevano fondato RiMateria sono lontani anni luce perché l’azienda accoglie rifiuti speciali provenienti da ogni luogo meno che dal SIN di Piombino, dove le bonifiche non partono. Anche il buon proposito di ridurre le escavazioni dalle colline grazie alla produzione di materiali derivanti dal riciclo, è disperso.
Quindi è assolutamente vero. Conta ciò che si fa. E conta anche il debito che l’Asiu ha lasciato sulle spalle dei soci di cui ancora non conosciamo dettagliatamente consistenza e struttura. Come conta il fatto che esista un credito TIA, un tempo dell’Asiu e trasferito a RiMateria (che ha una diversa compagine sociale) di cui non conosciamo struttura né sappiamo in che quota tali crediti siano inesigibili.
Non sappiamo quali atti concreti siano stati adottati per ottenere la corresponsione della tariffa evasa, ma sappiamo che cittadini e imprese che hanno sempre pagato, pagheranno anche per chi non l’ha fatto.
Si faccia chiarezza dunque, ma nelle sedi deputate. Quello che è stato fatto fino ad oggi, infatti, è tale da escludere le istituzioni dalla programmazione degli indirizzi sulla gestione dei rifiuti, escludere la cittadinanza tenendola all’oscuro da quello che si andava via via decidendo e aumentare le tariffe. Additare di populismo chi chiede l’elaborazione di un progetto strategico esteso al comprensorio, per uscire da una situazione a dir poco critica, non contribuisce alla risoluzione dei problemi.
Liste civiche della Val di Cornia:
Un’Altra Piombino
Comune dei Cittadini
Assemblea Sanvincenzina
Assemblea popolare Suvereto
Quando si affronta il tema ASIU-RiMateria spesso, indipendentemente da chi lo fa, si osservano solo gli aspetti finanziari. Nessuno evidenzia che ad Ischia di Crociano è presente una situazione del tutto inaccettabile. Nessun impianto è funzionante nemmeno quelli addetti alla normale conduzione di una discarica. Così da svariati anni il metano e l’anidride carbonica che si origina dalla discarica si libera nell’aria inquinandola!!!Per quanto tempo si dovrà accettare questo inammissibile inquinamento? Il percolato non è trattato ed affidato ad una ditta privata, anche questo forse da più di cinque anni. I cittadini della zona lamentano il fortissimo disagio provocato dal puzzo che talvolta genera malessere fisico. Cosa rispondono i nostri amministratori a tutto questo? Cosa ne pensano le opposizioni? Cosa ne pensano gli enti incaricati di difendere l’ambiente e la salute pubblica?
Indipendentemente da come era stata presentato il piano RiMateria è servito solo a cercare di fare cassa con i profitti originati dai rifiuti industriali provenienti da fuori Piombino. Sanare il disastro finanziario dell’ASIU e rimandare per la quarta volta la chiusura della discarica questo è lo scopo realmente perseguito. Ogni discarica al momento della nascita prevede una data di chiusura stabilita in base alla quantità di rifiuti conferibili. In base a detta quantità si dimensiona e se ne prevede l’impatto sostenibile per la zona. La discarica di Ischia di Crociano nel progetto originario non doveva superare i dieci metri di altezza…su tale progetto era stato dimensionato il telo di base che la isola dalla falda, su tale progetto era stato valutato l’impatto ambientale ed anche l’impatto visivo e paesaggistico.…non è invece sostenibile la montagna di oltre trenta metri che sovrasta Colmata. Ma come succede sempre quanto si tratta di fare dei profitti si dimenticano i limiti imposti dalla natura e dal semplice buon senso!! Così avviene anche per le cave la cui chiusura non doveva essere subordinata alla fornitura di materiali alternativi provenienti dalla zona!