Si fanno in quattro per un polo nazionale di rifiuti
PIOMBINO 19 dicembre 2019 — I sindaci di San Vincenzo e Campiglia ci accusano “di sovrapporre la politica marketing alle responsabilità istituzionali ed alle competenze scientifiche”. Tali affermazioni non solo sono ridicole, ma alquanto offensive nei confronti della maggioranza dei piombinesi che ci ha consegnato il mandato di non permettere che la nostra città diventi un polo nazionale di rifiuti speciali. Facile per i due sindaci del PD fare politica spicciola e strumentale sulle spalle dei cittadini di Piombino, tanto si tratta del nostro ambiente e del nostro territorio. Loro sono coerenti con il partito che rappresentano, che ha pensato di risolvere i problemi debitori di Asiue di RIMateria, di cui sono responsabili, creando un progetto di raddoppio della discarica LI53, che fosse appetibile per soggetti privati disposti ad investire con l’obbiettivo di un legittimo e proficuo profitto. Ebbene, se sono così convinti che il progetto RIMateria sia la soluzione e non il problema, noi piombinesi saremo felici di sostenere le loro convinzioni portando direttamente i rifiuti speciali a casa loro. Chiaramente questa è una provocazione, ma l’atteggiamento dei primi cittadini di San Vincenzo e Campiglia nei confronti della comunità piombinese e inaccettabile. Totale servilismo al PD, fino a ieri non si sono occupati della discarica e delle vicende piombinesi, oggi automaticamente vengono azionati come strumenti di opposizione alla nostra amministrazione comunale che sta solo cercando di tutelare ciò che i cittadini hanno chiesto: difenderli. Non si preoccupano assolutamente di creare uno scossone istituzionale che contrappone un territorio all’altro con possibili gravi ripercussioni sulla possibilità di collaborazione per far crescere il territorio. La realtà è che il consiglio di amministrazione di RIMateria svoltosi il 18 dicembre, che di fatto non ha approvato un nuovo progetto fittizio e strumentale, ha confermato il progetto industriale del 2018, che prevede il raddoppio dei volumi di conferimento della discarica LI53 con il consenso pieno del PD e dei sindaci di San Vincenzo, Campiglia, Sassetta e Castagneto. Il dato oggettivo è che, al di là delle presunte prescrizioni della Giunta regionale, sarà raddoppiata la discarica con l’intento di conferirvi rifiuti. Il problema è capire quali rifiuti, visto che secondo le direttive regionali potranno andarci solo i residui della produzione dell’acciaio ed i cumuli delle bonifiche. Se però, l’acciaio a Piombino perlomeno a breve non sarà possibile produrlo, tanto meno si ipotizzano onerosissime bonifiche imminenti, non si capisce cosa ci andrà in discarica per produrre profitto. Intanto un inciso del parere del NURV riferito alla ex discarica Lucchini che la Giunta regionale ha fatto proprio recita: “Nel caso sia apportata modifica all’atto di concessione, con determinazione di un uso diverso da quello attuale, dovrà essere presentata richiesta di modifica della presente prescrizione ai sensi dell’art.56 della LR10/2010 per lo svolgimento delle valutazioni del caso.” .Non vorremmo che questo riferimento di legge introdotto in modo fuorviante possa essere il “cavallo di Troia” per trovare la strada e portare i rifiuti speciali da fuori. Un grazie alle liste di opposizione di San Vincenzo e Campiglia che, con buona volontà, continuano imperterrite a sostenere le tesi della maggioranza dei piombinesi scontrandosi con l’arroganza dei sindaci dei loro Comuni.
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