Se si manda via Rebrab occore un’alternativa
PIOMBINO 5 febbraio 2018 — Attenzione, allontanare un imprenditore senza che ci sia dietro un’altra soluzione è veramente un suicidio per il nostro territorio ma soprattutto un suicidio per i lavoratori. Vogliamo essere responsabili di oltre mille licenziamenti? Sì 1000 licenziamenti!
Nessuno ha sposato il progetto Rebrab ma il primo soggetto responsabile è stato il governo che ha sponsorizzato un progetto di siderurgia, logistica e agroalimentare che doveva impiegare tutti i lavoratori della ex Lucchini. Adesso non possiamo cadere nella trappola “prendi questo o niente”.
Ci stanno derubando il nostro futuro ma i lavoratori devono tornare ad essere protagonisti.
Devono cambiare strategia e non cadere nella trappola. Non dobbiamo offrire la possibilità al governo, che è il vero responsabile, di scaricare la responsabilità sui lavoratori.
Devono ritrattare il contenzioso legale che durerà anni.
Dobbiamo pretendere di sapere se esistono imprenditori pronti a prendere tutta la fabbrica. Non possiamo rischiare di salvare solo 300 posti di lavoro e “guadagnare” 1600 licenziamenti.
Chiediamo un allungamento degli ammortizzatori sociali anche per i lavoratori dell’indotto, i più colpiti della vertenza.
Non dobbiamo scordarci che a maggio ci sarà la gara di appalto per i tre anni di produzione di rotaie per le Ferrovie Italiane. Se Aferpi non partecipasse, perché allontanato, sarebbe la fine.
Vogliamo sapere se l’esposizione debitoria di Aferpi è sufficiente per chiedere l’amministrazione straordinaria.
Se non è così allora occorre prorogare l’amministrazione straordinaria a Lucchini. Piero Nardi ritratterà il contenzioso con Issad Rebrab e contemporaneamente chiederà l’esercizio provvisorio della fabbrica che continuerà a produrre perché strategica per ragioni di pubblica utilità.
Usb Piombino