PIOMBINO 14 gen­naio 2017 — Sta­mani abbi­amo let­to un curioso comu­ni­ca­to del PD sul sup­pos­to iso­la­men­to del sin­da­co di Suvere­to Giu­liano Par­o­di, per­ché non avrebbe ottenu­to un gran risul­ta­to alle elezioni del con­siglio provin­ciale. Ebbene, dob­bi­amo per pri­ma cosa riqual­i­fi­care la situ­azione, per­ché sti­amo par­lan­do delle elezioni di un organo a cui è sta­to tol­ta dig­nità pro­prio dai gran­di cos­ti­tuzion­al­isti del PD, che, con l’orribile ed inutile legge Del Rio, han­no destrut­tura­to le Province, depoten­zian­dole, toglien­do loro le risorse (a fronte di com­pe­ten­ze anco­ra impor­tan­ti come l’edilizia sco­las­ti­ca e le strade) e soprat­tut­to trasfor­man­dole in enti con organi non elet­ti dai cit­ta­di­ni, ben­sì dai sin­daci e dai con­siglieri comu­nali (come avreb­bero volu­to fare con il Sen­a­to). Già questo fat­to con­sente di pre­sumere che con il voto dei cit­ta­di­ni il risul­ta­to sarebbe sta­to diver­so. Inoltre il non voto dei con­siglieri grilli­ni, ordi­na­to dal loro guru a liv­el­lo nazionale, ha ovvi­a­mente inde­boli­to la pos­si­bil­ità di ripetere il risul­ta­to prece­dente, quin­di la cen­sura andrebbe sem­mai riv­ol­ta al fun­zion­a­men­to del M5S più che in altre direzioni. Ci sen­ti­amo di dire che pri­ma anco­ra che Par­o­di, quel­la scelta abbia pregiu­di­ca­to il fun­zion­a­men­to del­la democrazia. Infine, non pos­si­amo man­care di sot­to­lin­eare come l’amplificazione dei sig­ni­fi­cati del risul­ta­to delle elezioni provin­ciali appa­ia un chiaro ten­ta­ti­vo di dis­trarre l’attenzione del­la popo­lazione del­la Val di Cor­nia dai fal­li­men­ti delle ammin­is­trazioni rette dal PD. È sot­to gli occhi di tut­ti l’assenza di risul­tati nel­la riparten­za del­la fab­bri­ca e dell’economia del com­pren­so­rio. Non si vedono sboc­chi né per le acciaierie né per la tan­to aus­pi­ca­ta diver­si­fi­cazione, da cui avreb­bero dovu­to pren­der vita nuovi volani eco­nomi­ci. Dicono che Par­o­di sia iso­la­to dalle altre ammin­is­trazioni locali. Si, iso­la­to da chi adot­ta vari­anti urban­is­tiche “ad azien­dam”, con cui si prevede la trasfor­mazione di intere zone di Piom­bi­no (vedasi Quaglio­dro­mo e 398) ad uso e con­sumo di Rebrab ma con­tro l’interesse dei cit­ta­di­ni. Meno male che è iso­la­to.

Fed­er­azione Par­ti­to Rifon­dazione Comu­nista Piom­bi­no Val di Cor­nia Elba