Si presenta il primo romanzo di Davide Puccini

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PIOMBINO 11 mag­gio 2015 — Si chia­ma “Il libro e l’an­i­ma”, il pri­mo roman­zo di Davide Puc­ci­ni che ver­rà pre­sen­ta­to mart­edì 12 mag­gio alle 17 pres­so la sala con­feren­ze di Palaz­zo Appi­ani. A pre­sen­tar­lo sarà Fabio Canes­sa alla pre­sen­za dell’autore e con la parte­ci­pazione dell’assessore alla cul­tura Pao­la Pel­le­gri­ni.
L’iniziativa è orga­niz­za­ta nell’ambito del­la rasseg­na “Mag­gio dei lib­ri” orga­niz­za­ta dal­la bib­liote­ca civi­ca Fale­siana di Piom­bi­no e da quel­la di Riotor­to.
L’elemento pro­tag­o­nista del roman­zo è un libro che Vladimiro Vis­do­mi­ni eru­di­to, pale­ografo, bib­liofi­lo, col­lo­ca­to in una pic­co­la cit­tà di alto­forni, facil­mente iden­ti­fi­cabi­ile con Piom­bi­no, tro­va nel­la sua ulti­ma ricer­ca: il Liber Uni­ver­salis (o anche Lioe: Libto­tum, Libro dei Lib­ri). Un eccezionale colpo di for­tu­na, dal val­ore incom­men­su­ra­bile, in gra­do di cam­biare pro­fon­da­mente la sua vita, facen­dola volare dal­la dig­ni­tosa mod­es­tia dell’ attual­ità ad una inaspet­ta­ta ric­chez­za che gli avrebbe final­mente con­sen­ti­to tut­to. ’ Il Liber Libroium è la metafo­ra dei vizi, dei pec­ca­ti cap­i­tali e, seg­nata­mente, del­la super­bia: quel­la super­bia che improvvisa­mente investe il frag­ile VIadimiro e che lo fa inten­sa­mente sognare.
Davide Puc­ci­ni è nato e risiede a Piom­bi­no. Si è lau­re­ato all’U­ni­ver­sità di Firen­ze nel 1971 con una tesi su Camil­lo Sbar­baro, che in segui­to è sta­ta pub­bli­ca­ta con il tito­lo Let­tura di Sbar­baro (1974). È sta­to a lun­go pro­fes­sore negli Isti­tu­ti Supe­ri­ori di sec­on­do gra­do, affi­an­can­do però all’at­tiv­ità didat­ti­ca quel­la di filol­o­go e criti­co let­ter­ario, nel­l’am­bito del­l’i­tal­ian­is­ti­ca, e suc­ces­si­va­mente quel­la di poeta. Per Garzan­ti, dopo aver con­tribuito all’an­tolo­gia Poe­sia ital­iana del Nove­cen­to (1980), ha cura­to varie opere di Gio­van­ni Boine (1983), il Mor­gante di Lui­gi Pul­ci (1989) e le poe­sie vol­gari del Poliziano (1992, 2010). Per la New­ton Comp­ton si è occu­pa­to di un’edi­zione ampia­mente anno­ta­ta del Furioso ariostesco (1999, 2006). Fra le sue opere fig­u­ra­no anche due curatele per i «Clas­si­ci ital­iani» del­la Utet: Il Tre­centonov­el­le (2004) e Il libro delle rime (2007) di Fran­co Sac­chet­ti. Ha cura­to inoltre, per le Edi­zioni San Mar­co dei Gius­tini­ani, le Let­tere ad Adri­ano Guer­ri­ni di Camil­lo Sbar­baro (2009); e, più di recente, per Le Let­tere, le Opere di Rena­to Fuci­ni (2012). Ha col­lab­o­ra­to e col­lab­o­ra con sag­gi e recen­sioni a varie riv­iste, tra cui “Stu­di nove­cen­teschi”, “Gior­nale stori­co del­la let­ter­atu­ra ital­iana”, “Lin­gua nos­tra”, “Poe­sia”. I suoi ver­si e alcu­ni rac­con­ti sono appar­si su varie riv­iste di mil­i­tan­za let­ter­aria, preva­len­te­mente in “Resine”, “Lunar­i­ono­vo”, “Astol­fo”, “Ver­nice”, “Nuo­vo Con­trap­pun­to”, “Il ban­co di let­tura”, “Capover­so”. Il suo pri­mo libro di poe­sie, Il lago del cuore, è sta­to da lui pub­bli­ca­to solo nel 2000: il tito­lo com­bi­na Dante (Inf. I 19, 21) con Mon­tale (l’espressione ricorre nell’inizio di Tra­mon­tana e, con leg­gera vari­azione, in Dora Markus 22–24) Vi han­no fat­to ségui­to Gente di pas­sag­gio (2005), che svilup­pa il tema del dolore per il lut­to, su cui si imper­ni­a­va la rac­col­ta d’esordio, in una vas­ta med­i­tazione lir­i­ca sul­la pre­ca­ri­età del­la preziosa espe­rien­za di cias­cun uomo; e quin­di Madonne e donne (2007: una del­i­ca­ta rasseg­na di fig­ure fem­minili di cele­bri pit­tori, ri-prodotte nel­la musi­ca del ver­so) e Parole e musi­ca (2010: il ruo­lo di con­traltare alla poe­sia è qui sot­trat­to alle arti fig­u­ra­tive e con­seg­na­to alla musi­ca, soprat­tut­to Mozart).

UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO

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