Si restituisca ai pensionati ciò che è stato tolto

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PIOMBINO 4 mag­gio 2016Sol­leciti­amo il Gov­er­no e il Par­la­men­to affinché si inter­ven­ga con atto avente forza di legge per dare piena attuazione alla sen­ten­za n 70/2015 del­la Corte Cos­ti­tuzionale a favore dei tito­lari di pen­sione.
Rite­ni­amo sia asso­lu­ta­mente nec­es­saria la resti­tuzione inte­grale di quan­to trat­tenu­to, e questo prin­ci­pal­mente per due motivi.
Da un lato, per­ché le sen­ten­ze, ed ancor di più quelle del­la Corte Cos­ti­tuzionale, si devono rispettare. La Corte Cos­ti­tuzionale, con la sen­ten­za 30.4.2015 n. 70 ha dichiara­to incos­ti­tuzionale il Decre­to Legge n. 201/2011 che esclude­va la riva­l­u­tazione degli anni 2012 e 2013 di tutte le pen­sioni supe­ri­ori ad €. 1.443,00 lorde. Oggi la pro­nun­cia del­la Corte Cos­ti­tuzionale è sta­ta malde­stra­mente “aggi­ra­ta” dal Gov­er­no che con il decre­to Legge 65/2015, poi con­ver­ti­to dal­la Legge 109/2015, ha dis­pos­to la resti­tuzione degli arretrati in modo parziale e molto lim­i­ta­to, con grave pregiudizio per i pen­sion­ati.
In sec­on­do luo­go, non potrà essere igno­ra­to che in questo momen­to stori­co di forte crisi eco­nom­i­ca la pen­sione spes­so rap­p­re­sen­ta un aiu­to non solo per il pen­sion­a­to che la per­cepisce ma per l’intera famiglia, figli e nipoti com­pre­si.
Oltre­tut­to, togliere dalle tasche dei cit­ta­di­ni somme che gli stes­si han­no mat­u­ra­to con decen­ni di lavoro appare davvero molto dis­cutibile, per non dire peg­gio.

Francesco Fer­rari
Gio­van­ni Sironi

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