Si scrive LI053aR ma si legge discarica abusiva
PIOMBINO 17 novembre 2018 — Parole recenti di Luca Chiti, direttore generale di RIMateria, e documenti della stessa ci dicono che l’area interessata dalla nuova discarica per rifiuti speciali (2.500.000 metri cubi) di RIMateria, è occupata da una discarica abusiva, la LI053aR, detta più correntemente LI53.
Ciò obbliga ad arricchire quello che Stile libero Idee dalla Val di Cornia ha già avuto occasione di scrivere nell’articolo “La storia dei cumuli stoccati in modo incontrollato”, ricordando
- che si tratta dei cumuli di materiali di scarto siderurgico,
- che quei cumuli hanno cominciato ad essere lì accumulati almeno fin dal 2007 come dimostrato dalle ortofoto del Sistema Informativo Territoriale del Comune di Piombino pubblicate nello stesso articolo,
- che sono preesistenti all’ammissione di Lucchini in amministrazione straordinaria (21 dicembre 2012) non essendosene il Commissario straordinario fatto carico così come riportato nell’atto di concessione demaniale a favore di RIMateria dell’ 1 dicembre 2016,
- che la stessa concessione è vincolata alla loro rimozione.
Torniamo alla nostra discarica abusiva non prima, però, di aver ricordato che la LI53 fa parte di un’area più grande tutta in concessione o in proprietà di RIMateria comprendente quattro discariche:
- discarica ex Asiu ora RIMateria (DISCARICA RIMATERIA RSU E RIFIUTI SPECIALI) 12 ettari;
- discarica Lucchini chiusa (EX LUCCHINI VECCHIA) 8,2 ettari;
- discarica ex Lucchini dove i conferimenti sono stati interrotti nel 2010 (DISCARICA LUCCHINI APERTA) 6,3 ettari;
- discarica abusiva LI053aR (AREA OGGETTO DI PROGETTAZIONE NUOVA DISCARICA) 15,6 ettari.
Aggiungiamo che nell’area della LI53 è presente “una contaminazione dei suoli dovuta ad idrocarburi C›12, IPA ed alcuni metalli (prevalentemente Zinco e Piombo) con presenza di valori di concentrazione di contaminanti rilevati superiori anche dieci volte le relative CSC, mentre le acque di falda risultano contaminate da metalli, composti organo-clorurati, solventi aromatici (BTEX), IPA, PCB ed Idrocarburi totali espressi come n‑esano”, così come scritto nel decreto del Ministero dell’ambiente del 14 maggio 2014 con il quale fu autorizzata Asiu ad avviare dei lavori previsti nel “Progetto di bonifica e messa in sicurezza permanente della porzione di area Lucchini su cui sorgerà l’ampliamento della discarica Asiu” e fu stabilito che i lavori sarebbero dovuti iniziare entro e non oltre quattro mesi.
Proviamo a raccontare la storia della “discarica abusiva” e dello stoccaggio dei cumuli di materiale siderurgico dal 2007 al 2012 quasi contemporaneamente a quando, dal 2007 al 2012, venne tenuta sotto sequestro l’altra discarica (LI053aL) esterna al complesso RIMateria ma interna all’area industriale denominata LI053aL e mentre Asiu gestiva, così dice la deliberazione della Giunta comunale di Piombino 50/2008, la discarica ex Lucchini definita nella planimetria DISCARICA LUCCHINI APERTA.
Andando a ritroso troviamo che la LI53 fu oggetto di un primo intervento di messa in sicurezza, approvato con Decreto n° 22388 del 12 agosto 1999 del Settore Gestione Territorio e Ambiente del Comune di Piombino e che, in base a tale decreto, furono effettuati da parte della Lucchini, interventi di scarifica superficiale e di formazione di un cassonetto e pavimentazione utilizzando una miscela catalizzata (Pavital). L’intervento di copertura/impermeabilizzazione fu realizzato nel 2001.
Nel 2008 il Comune di Piombino e la Provincia di Livorno approvarono una“Proposta Progettuale per ampliamento della discarica di Ischia di Crociano nel Comune di Piombino”, formulata da Asiu, che delineava la via procedurale per poter disporre dei nuovi impianti che individuava la nuova area da destinare all’ampliamento del sito di smaltimento. Era l’area Li53, estesa circa 15 ettari, posta immediatamente a sud dell’esistente complesso di impianti per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti. La scelta di ubicare nella suddetta area Li53 l’intervento di ampliamento del sito di smaltimento rifiuti del Comune di Piombino e la realizzazione delle dotazioni e infrastrutture di servizio ad esso connesse fu motivata essenzialmente da ragioni di carattere logistico e funzionale, dal momento che l’area era situata all’interno del sito industriale e presentava, tra l’altro, il grande vantaggio di consentire l’utilizzo degli impianti generali della discarica esistente e di non interferire ulteriormente con la viabilità ed il traffico.
Da considerare anche che Asiu già gestiva, dopo averla bonificata, quella che nella cartina sopra è indicata come DISCARICA EX LUCCHINI APERTA di proprietà di Lucchini.
Nel 2009 Asiu presentò al Ministero dell’ambiente il “Progetto di bonifica con misure di sicurezza dei suoli nelle aree destinate alla realizzazione dell’ampliamento del polo di smaltimento rifiuti urbani e speciali gestito da Asiu, ricadenti nel perimetro del sito industriale Lucchini di Piombino” che prevedeva di utilizzare per l’ampliamento della discarica 3 aree in concessione demaniale della Lucchini ed in particolare
- l’area B di 47.000 metri quadrati già oggetto di messa in sicurezza di emergenza con pavimentazione Pavital, approvata dal Comune di Piombino,
- l’area B1 di 98.000 metri quadrati già oggetto di messa in sicurezza di emergenza con pavimentazione Pavital, non rientrante tra le aree inizialmente previste dal decreto,
- l’area C di 45.000 metri quadrati oggetto del progetto di bonifica Asiu nel quale era prevista la pavimentazione mediante miscela cementizia Conglomix.
Iniziò un lungo iter che ebbe una svolta nel 2012 e nel 2013 quando la conferenza dei servizi, appositamente convocata al Ministero dell’ambiente per discutere del progetto Asiu ed esaminare il documento trasmesso dalla Provincia di Livorno nel 2012 “Certificazione della realizzazione dei piazzali mediante miscela catalizzata Pavital delle aree B e B1 del sito LI053 – Porzione antistante il vecchio corpo di discarica Lucchini S.p.A.” , rilevava che l’intervento realizzato nel 2001 non era stato mai collaudato e che non era stato rilasciato dalla Provincia competente il certificato di avvenuta bonifica e, considerato che l’intervento di copertura di impermeabilizzazione non era configurabile come come messa in sicurezza permanente, chiese ad Asiu la trasmissione del progetto definitivo di messa in sicurezza permanente delle aree in esame ed un intervento sulle acque di falda ad esso coerente. Venne anche ricordato che già un conferenza dei servizi del 2012 aveva evidenziato che i rifiuti presenti dovevano essere rimossi e/o isolati mediante messa in sicurezza permanente.
Si trattava dei cumuli di materiale, tuttora presenti, derivanti dalle pregresse attività produttive di Lucchini e stoccati in via “provvisoria” sull’area.
Si arrivò al 14 maggio 2014 quando il Ministero dell’ambiente autorizzò Asiu l’avvio dei lavori previsti nel “Progetto di bonifica e messa in sicurezza permanente della porzione di area Lucchini su cui sorgerà l’ampliamento della discarica Asiu” stabilendo che i lavori sarebbero dovuti iniziare entro e non oltre quattro mesi.
Ma la cosa non avvenne né prima né dopo nonostante che la conferenza dei servizi svoltasi al Ministero dell’ambiente il 31 ottobre 2015 in sede di discussione del “Collaudo dei piazzali in Pavital”, trasmesso dalla Provincia di Livorno il 29 gennaio 2015, si fosse conclusa con il rappresentante dell’ Asiu che evidenziava, con una osservazione davvero curiosa che smentiva tutto ciò che Asiu aveva fatto sin dal 2008, che Asiu non era il responsabile né il titolare dell’area oggetto del Decreto d’urgenza del 14 maggio 2014 e che c’erano delle difficoltà tecniche per la realizzazione dell’intervento e con la stessa conferenza dei servizi che, fermi restando gli obblighi giuridici di cui al decreto del 14 maggio 2014, chiedeva all’Asiu di presentare entro 30 giorni un elaborato tecnico nel quale dovevano essere dettagliate tecnicamente le motivazioni per cui non erano ancora iniziati i lavori previsti, nonché le eventuali proposte di variante al progetto approvato.
Asiu presentò poi il 28 giugno 2016 una “Variante al progetto di messa in sicurezza permanente della porzione di aree Lucchini su cui sorgerà l’ampliamento della Discarica ASIU” e la conferenza dei servizi del 9 novembre 2016 chiese che entro 30 giorni venisse presentato un elaborato di revisione del progetto dando delle prescrizioni.
Il progetto di messa in sicurezza permanente passato nella competenza di RIMateria, ma questa è storia di oggi, fu approvato definitivamente con prescrizioni da un decreto del Ministero dell’ ambiente il 4 ottobre 2017 ricomprendendo ovviamente nelle attività la rimozione dei cumuli (182.000 metri cubi).
Carta d’identità di Asiu e RIMateria
Asiu
Asiu nasce come Azienda Municipalizzata nel 1974.
Si trasforma in Azienda Speciale del Comune di Piombino nel 1995 e dall’ 1 luglio 1998 diventa una società per azioni a capitale interamente pubblico.
La sua attività riguarda lo smaltimento di rifiuti solidi urbani e speciali non tossici e non nocivi con produzione di materiale provenienti da attività di selezione e trasformazione dei rifiuti stessi.
È in liquidazione dall’ 1 gennaio 2017.
Azioni possedute dai Comuni:
Piombino 61,80%
Campiglia Marittima 20,64%
Castagneto Carducci 8,72%
San Vincenzo 8,64%
Suvereto 0,12%
Sassetta 0,08%.
RIMateria
RIMateria, già Tecnologie Ambientali Pulite nata nel 1995, nasce nel 2015.
È una società per azioni.
La sua attività riguarda lo smaltimento di rifiuti speciali con produzione di materiale proveniente da attività di selezione e trasformazione dei rifiuti stessi.
Le sue azioni sono possedute da
Asiu 57,75%
Lucchini 12,25%
Unirecuperi 30,00%.