Sia reso funzionale il porto dell’Enel
PIOMBINO 20 giugno 2015 — L’acquacoltura è un’economia in forte sviluppo negli specchi acquei nel mare territoriale di Piombino per cui il Comune si è dotato di un piano urbanistico con valenza d’utilizzo del demanio marittimo appositamente per incentivare queste nuove attività. Sono quattro le imprese interessate e sta per aggiungersi una quinta, tutte con una produzione stimabile mediamente intorno alle 1.000 tonnellate annue di prodotto vivo. Considerato che le attività ittiche esercitate in alto mare comportano l’uso di mezzi navali di varie dimensioni, necessari per i vari approvvigionamenti e per le attività di commercializzazione dei prodotti, e che le società interessate necessitano già di una quindicina d’imbarcazioni; riteniamo necessario ricercare una soluzione che garantisca, per il presente e per il futuro, un adeguato approdo da collocare nel tragitto più breve, capace di ospitare l’intera flotta costituita dai natanti delle varie imprese e che, per questo, capace anche di ospitare singolarmente le attrezzature di terra d’ogni società.
Riteniamo quindi l’approdo petrolifero dell’Enel oggetto di destinazioni alternative a quella petrolifera in quanto la centrale termoelettrica ivi presente cesserà le attività di produzione entro l’anno 2015. Attraverso apposita mozione (per leggere clicca qui) cercheremo quindi di impegnare l’amministrazione comunale a adottare come atto d’indirizzo tale necessità, e a definire a tal scopo l’attuale porto petrolifero dell’Enel, l’infrastruttura più adeguata da trasformare in base logistica per la zona di mare territoriale destinata ad acquacoltura.
Riccardo Gelichi, Portavoce LiscaCivica AscoltaPiombino