Siamo contro un solo ospedale a rete

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PORTOFERRAIO 16 novem­bre 2015 — Riven­dichi­amo che nell’ambito del­la legge regionale di rifor­ma del­la san­ità toscana, l’Isola d’Elba sia riconosci­u­ta come Zona dis­tret­to, per­ciò resp­in­giamo la pro­pos­ta di un solo ospedale a rete, arti­co­la­to nei tre pre­si­di di Piom­bi­no, Ceci­na e Porto­fer­raio. Quan­do si affronta l’argomento del­la san­ità all’Elba, infat­ti, è nec­es­sario con­sid­er­are le carat­ter­is­tiche speci­fiche e pecu­liari di un ter­ri­to­rio insu­lare dove nel cor­so del­l’an­no il mare agi­ta­to impedisce ai traghet­ti e alle motovedette di viag­gia­re, oppure un tem­po­rale con forte ven­to, lampi e tuoni non per­me­tte all’elicottero di levar­si in volo. Questo dato di fat­to, sem­plice e basi­lare, si rias­sume nel­lo schema isolano/isolato. La Zona dis­tret­to è il liv­el­lo locale di gov­er­no e rap­p­re­sen­ta un’innovazione appro­pri­a­ta al fab­bisog­no san­i­tario di un ter­ri­to­rio, sod­dis­fat­to da un insieme di risorse pro­fes­sion­ali azien­dali, le zone-dis­tret­to rap­p­re­sen­tano. Alla Zona dis­tret­to sarà asseg­na­to un bud­get da uti­liz­zare per il fun­zion­a­men­to di tut­ta l’at­tiv­ità san­i­taria e sociale del ter­ri­to­rio di com­pe­ten­za. Alla Zona dis­tret­to com­pete la val­u­tazione dei bisog­ni san­i­tari e sociali del­la comu­nità e la definizione dei servizi nec­es­sari a sod­dis­farne i bisog­ni assis­ten­ziali, nonché un appro­pri­a­to svol­gi­men­to dei per­cor­si assis­ten­ziali atti­vati dai medici di med­i­c­i­na gen­erale e dai pedi­atri di lib­era scelta, com­pre­si i servizi gesti­ti diret­ta­mente dal­la azien­da Usl, l’at­tiv­ità di edu­cazione san­i­taria e di infor­mazione all’uten­za. All’in­ter­no del­la zona-dis­tret­to sono avvi­ate le sper­i­men­tazioni del nuo­vo mod­el­lo orga­niz­za­ti­vo rap­p­re­sen­ta­to dalle unità di cure pri­marie. Con­se­gui­ta la Zona dis­tret­to, e quin­di ottenu­ti e con­sol­i­dati tut­ti i servizi essen­ziali, ben ven­ga la rotazione di pool dei medici e l’utilizzo di alcu­ni medici in rete con altri ospedali, cosa del resto già oper­a­ti­va.

Comi­ta­to 2.6

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