Signor ministro, fermi subito i giochi e discutiamo

PIOMBINO 9 giug­no 2018 — Di segui­to la let­tera aper­ta invi­a­ta l’ 8 giug­no 2018 dal Coor­di­na­men­to Art. 1 Camp­ing CIG al Min­istro del­lo Svilup­po eco­nom­i­co, Lavoro e politiche sociali, Lui­gi Di Maio:

Al sig. Lui­gi Di Maio
OGGETTO: invi­to al Min­istro Di Maio a Piom­bi­no per la dis­cus­sione sul Piano Indus­tri­ale di Jin­dal South West Steel e sul nuo­vo Accor­do di Pro­gram­ma.

Egre­gio Sig. Min­istro Lui­gi Di Maio
Le scriv­i­amo a nome di un grup­po di lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni piom­bi­ne­si, denom­i­na­to “Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG”, per invi­tar­la a venire quan­to pri­ma nel­la nos­tra cit­tà, col­pi­ta dal­la nota vicen­da del­la crisi del locale sta­bil­i­men­to siderur­gi­co, ove sono in gio­co più di 3000 posti di lavoro; vicen­da ora giun­ta alla del­i­catis­si­ma fase del­la ces­sione delle acciaierie dal grup­po algeri­no Cevi­tal-Afer­pi al grup­po indi­ano Jin­dal South West Steel (JSW).
Siamo molto pre­oc­cu­pati. Dopo che MISE e ammin­is­trazioni locali han­no per­so inutil­mente ben quat­tro anni nel­la con­duzione fal­li­menta­re del­la fase prece­dente (quel­la a ges­tione Cevi­tal-Afer­pi), con l’unico risul­ta­to di far degradare grave­mente l’assetto impiantis­ti­co e com­mer­ciale del­la fab­bri­ca, la vicen­da è sta­ta sot­to­pos­ta ora ad una brus­ca, qua­si fors­en­na­ta e poco traspar­ente accel­er­azione, da parte del min­istro uscente Car­lo Cal­en­da, delle ammin­is­trazioni locali PD (regionale e comu­nale) e del­la stes­sa JSW, qua­si si voglia chi­ud­ere in fret­ta e furia la par­ti­ta, impe­den­do al nuo­vo gov­er­no di entrar nel mer­i­to ma impe­den­do anche ai lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni di ren­der­si con­to delle scelte che si stan­no com­pi­en­do sulle loro teste.
Sig. Min­istro, la esor­ti­amo cal­da­mente a “fer­mare subito i giochi” e ad entrare in pri­ma per­sona rap­i­da­mente nel mer­i­to del­la vicen­da, se si vuole evitare di trovar­ci tut­ti, a cose fat­te, con una polpet­ta avve­le­na­ta, letale per noi, per la nos­tra cit­tà, per il suo gov­er­no, e per il Paese. Stan­no ten­tan­do di con­clud­ere una com­p­lessa e del­i­ca­ta par­ti­ta sen­za che i lavo­ra­tori, i cit­ta­di­ni e loro rap­p­re­sen­tan­ti sin­da­cali e isti­tuzion­ali siano mes­si in gra­do di esam­inare det­tagli­ata­mente il piano indus­tri­ale dell’impresa (di cui sono state messe a dis­po­sizione solo scarne “linee giu­da”), piano sul quale devono nec­es­sari­a­mente fon­dar­si i suc­ces­sivi accor­do sin­da­cale e accor­do di pro­gram­ma. Quest’ultimo dovrà definire non solo le ques­tioni impiantis­tiche e occu­pazion­ali ma anche quelle urban­is­tiche, infra­strut­turali e ambi­en­tali che inve­stono forte­mente tut­ta la cit­tà. Tra l’altro siamo, oltre che area a crisi indus­tri­ale com­p­lessa, anche un S.I.N. di notevoli dimen­sioni, con gran­di aree da bonifi­care e lib­er­are, sec­on­do linee di svilup­po che molti a parole con­di­vi­dono e che noi vor­rem­mo diven­tassero conc­re­ta azione politi­co-ammin­is­tra­ti­va: acciaio puli­to e di qual­ità, eco e socio-com­pat­i­bile, in un ter­ri­to­rio boni­fi­ca­to e reso disponi­bile per una diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca, in modo che la pro­duzione di acciaio non entri in con­trad­dizione con lo svilup­po delle altre vocazioni nat­u­rali del ter­ri­to­rio, come i traf­fi­ci por­tu­ali, l’economia lega­ta al mare (dipor­tismo pis­ci­cul­tura etc), tur­is­mo bal­n­eare, cul­tur­ale e sporti­vo, agri­coltura di qual­ità, pic­co­la e media indus­tria inno­v­a­ti­va etc..
Il min­istro Cal­en­da, in una sua visi­ta a Piom­bi­no (feb­braio 2018) effet­tua­ta per aggiornare la cit­tad­i­nan­za sul­la evoluzione delle trat­ta­tive, promise che non avrebbe dato il suo assen­so al suben­tro del­la nuo­va multi­nazionale, se non vi fos­se sta­ta pri­ma la pos­si­bil­ità di esam­inare appro­fon­di­ta­mente un piano indus­tri­ale esauri­ente e che sarebbe venu­to a Piom­bi­no a dis­cuterne pub­bli­ca­mente con lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni. Così non è sta­to. Si sta cioè ripe­tendo lo stes­so dram­mati­co errore già commes­so quan­do lo sta­bil­i­men­to fu sven­du­to a Cevi­tal prati­ca­mente su vaghe promesse, sen­za impeg­ni pre­cisi e sen­za vin­coli crono­logi­ci tas­sativi che prevedessero penali effi­caci in caso di inadem­pien­za.
Sign­or Min­istro, le forze attual­mente al gov­er­no si sono espresse più volte nel sen­so di una inver­sione di rot­ta in tema di dife­sa degli inter­es­si nazion­ali e del nos­tro pat­ri­mo­nio indus­tri­ale, anche medi­ante una ripresa del ruo­lo del­lo Sta­to nel pro­muo­vere politiche indus­tri­ali di svilup­po fon­date sul rilan­cio di una spe­sa pub­bli­ca pro­dut­ti­va, elim­i­nan­do sprechi e ruberie. Siamo quin­di in atte­sa di assis­tere ad un con­cre­to cam­bio di rot­ta nel­la ges­tione del­la grave crisi del nos­tro ter­ri­to­rio.
In un recente pas­sato Lei ha già mostra­to inter­esse e disponi­bil­ità per la com­pli­ca­ta vicen­da piombinese,quando ebbe un incon­tro (feb­braio 2017) con i locali rap­p­re­sen­tan­ti del­la sua forza polit­i­ca (tra cui alcu­ni apparte­nen­ti al nos­tro grup­po) ove ebbe a sostenere che, nel caso ci fos­sero state serie dif­fi­coltà con un investi­tore pri­va­to, sarebbe sta­to nec­es­sario pen­sare ad un inves­ti­men­to del­lo Sta­to. Anche l’attuale Min­istro Mat­teo Salvi­ni, in occa­sione di una sua visi­ta a Piom­bi­no per un comizio elet­torale nel feb­braio 2018, ebbe a sostenere che, se il pri­va­to non avesse pre­sen­ta­to un buon piano indus­tri­ale, sarebbe sta­to nec­es­sario pro­cedere alla nazion­al­iz­zazione.
Rite­ni­amo che, se vogliamo che “polit­i­ca indus­tri­ale” e “sal­va­guardia dell’industria nazionale” non resti­no parole vuote, nei set­tori strate­gi­ci per il Paese (quale sicu­ra­mente è la siderur­gia) lo Sta­to non pos­sa restare com­ple­ta­mente ester­no alla ges­tione delle mag­giori aziende che con­dizio­nano tut­to il mer­ca­to. Nel caso speci­fi­co, JSW acquis­terà l’impianto siderur­gi­co (e buona parte di preziose aree retro­por­tu­ali) al cos­to di diverse decine di mil­ioni, men­tre lo Sta­to ne sborserà qualche centi­naio, sot­to varie forme di agevolazioni e con­tribu­ti. Rite­ni­amo che ogni euro sbor­sato dal­la parte pub­bli­ca deb­ba tradur­si in peso nel­la ges­tione azien­dale, cioè in parte­ci­pazione al cap­i­tale, uni­co stru­men­to per con­cretiz­zare il det­ta­to Cos­ti­tuzionale, sec­on­do il quale la pro­pri­età pri­va­ta dell’impresa deve comunque assi­cu­rare la fun­zione sociale del­la stes­sa (artt. 41, 42, 43della Cos­ti­tuzione), in quan­to a sta­bil­ità di occu­pazione, rispet­to dei dirit­ti del lavoro e rispet­to dell’ambiente.
Sign­or Min­istro, nell’esortarla ad accettare il nos­tro invi­to ci per­me­t­ti­amo di sug­gerire alcu­ni degli obi­et­tivi che ci paiono ine­ludi­bili:

  1. obbli­gare l’azienda a fornire tem­pes­ti­va­mente un com­ple­to e det­taglia­to piano indus­tri­ale e finanziario da met­tere a dis­po­sizione di tutte le com­po­nen­ti isti­tuzion­ali, sin­da­cali e asso­cia­tive in cam­po;
  2. assi­cu­rare tem­pes­ti­va­mente la Sua pre­sen­za in Piom­bi­no per un con­fron­to ampio e parte­ci­pa­to sul piano indus­tri­ale e sul suc­ces­si­vo e con­seguente Accor­do di Pro­gram­ma;
  3. ver­i­fi­care che negli accor­di siano inserite clau­sole pre­cise e caden­zate, effi­caci e rig­orose di penali cui l’imprenditore deb­ba sot­tostare in caso di inadem­pien­za agli accor­di;
  4. assi­cu­rare la pros­e­cuzione del­la sorveg­lian­za min­is­te­ri­ale per l’intero peri­o­do nec­es­sario alla real­iz­zazione del Piano, anche aumen­tan­do le quote di parte­ci­pazione pub­bli­ca al cap­i­tale, pron­ti anche alla tem­po­ranea ges­tione total­mente pub­bli­ca in caso di inadem­pien­ze gravi;
  5. assi­cu­rare il man­ten­i­men­to dei liv­el­li occu­pazion­ali nel set­tore siderur­gi­co piom­bi­nese e nel suo indot­to, garan­ten­do anche la pros­e­cuzione degli ammor­tiz­za­tori sociali con cop­er­tu­ra eco­nom­i­ca pari a quel­la già in essere, per tut­to il peri­o­do nec­es­sario alla real­iz­zazione dell’intero pro­gram­ma di rilan­cio.

Nell’augurio di aver­la quan­to pri­ma tra noi, res­ti­amo in atte­sa di un suo cortese riscon­tro.

Coor­di­na­men­to Art. 1 Camp­ing CIG

 

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