Silenzi assordanti e le parole sono anche peggiori
PIOMBINO 10 luglio 2019 — Sarebbe stato bello vedere messi in fila su una colonna tutti i contenuti con relative scadenze e sull’altra lo stato di attuazione ad oggi di tutti gli impegni presi il 24 luglio 2018 quando fu firmato l’accordo di programma “per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell’area dei complessi aziendali di Piombino ceduti dalla Lucchini in A.S.” da Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Toscana, Agenzia del Demanio, Autorità Sistema Portuale del Mar Mediterraneo settentrionale, Provincia di Livorno, Comune di Piombino, AFERPI Spa, Piombino Logistics Spa, JSW Steel Italy srl”, ma sapevamo bene, vista la storia degli accordi di programma firmati dagli stessi soggetti negli ultimi quindici anni, che si sarebbe trattato di un sogno impossibile.
E così è stato. Questa è almeno l’impressione che si ha leggendo comunicati stampa e dichiarazione rilasciate dopo l’incontro che si è tenuto il 9 luglio 2019 a Roma, al Ministero per lo sviluppo economico, presenti tra gli altri il sottosegretario allo sviluppo economico, Davide Crippa, il vice capo segreteria del ministro, Giorgio Sorial, il presidente di JSW Steel Italy, Virendar Bubbar, il direttore dello stabilimento, Mohan Babu, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e locali oltre a quelli della Rsu.
Per la verità c’è anche qualcosa di più e cioè due sensazioni.
La prima è che, ma non poteva succedere che così al di là di tutte le dichiarazioni propagandistiche che si sono lette a partire da quel 24 luglio 2018, JSW
- non si sia mossa di un centimetro rispetto ai contenuti dell’accordo di programma ed in particolare ai diciotto mesi per gli studi di fattibilità della seconda fase, per la creazione di un complesso siderurgico per la produzione di acciaio e per lo sviluppo dell’infrastruttura portuale e logistica, di quel piano industriale di cui tutti parlano ma che non è mai stato reso pubblico integralmente,
- nello stesso tempo abbia reclamato l’attuazione di quanto previsto nello stesso accordo sui costi energetici, per i quali avere garanzie di parità con gli altri comparti industriali ad alto consumo energetico, e sulle agevolazioni (fino a 33 milioni di euro) fin dalla fase degli smantellamenti previste dai contratti di sviluppo e dalla legge 181/89 gestiti da Invitalia.
La seconda è che le istituzioni pubbliche si siano riservate non il ruolo di coloro che hanno firmato per un piano complesso di risanamento e reindustrializzazione di Piombino ma quello di coloro che implorano “è necessario”, “occorre”, “deve” fino al patetico “sono disposto ad impegnarmi a partecipare ad un incontro a settimana perché voglio che il progetto arrivi in porto senza arenarsi”, declamato dal presidente Rossi, che fa ricordare quel “sulla Concordia decido io” che tutti sanno quanto fosse fondato e come è andato a finire. Presidente che ha dichiarato anche “che servono riunioni più operative e tempi più serrati con incontri pressoché quotidiani di un gruppo ristretto ed autorevole formato da un rappresentante del MiSE, uno della Regione e uno dell’azienda”. Evidentemente il Comune di Piombino è tra i reprobi e dunque non necessario.
Il presidente Rossi, ci fa sapere un comunicato della Regione, ha subito “ricordato come anche il nuovo sindaco di Piombino ha sottoscritto l’Accordo di programma che dà il via libera all’investimento da 30 milioni di euro per la realizzazione di una nuova linea di laminatoi” e questo va letto insieme all’altra frase contenuta nello stesso comunicato stampa secondo cui “l’azienda non deve avere alibi che le consentano di dilazionare gli impegni”.
Ma non era stato lo stesso presidente Rossi che era venuto a Piombino per firmare insieme all’allora sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, e a Fausto Azzi, allora rappresentante di JSW, l’accordo di programma per la realizzazione dell’impianto per la tempra delle rotaie, accordo di programma che, ratificato entro trenta giorni dal consiglio comunale di Piombino, avrebbe fatto variante al piano regolatore e sbloccato la realizzazione dell’impianto? E non è lo stesso presidente che, trovatosi a firmare da solo col sindaco di Piombino quell’accordo di programma che senza la firma di JSW diventava carta straccia, aveva dichiarato che era solo un problema di fuso orario e che entro ventiquattro ore la firma digitale sarebbe arrivata? Ma quella firma non è mai arrivata né sull’accordo di programma firmata da Massimo Giuliani né su quello firmato successivamente da Francesco Ferrari, da cui deriva che nessun accordo di programma esiste e che pertanto il via libera all’investimento da 30 milioni per l’impianto tempra non può essere dato. Così come non può essere approvata la ratifica entro trenta giorni dell’accordo da parte del consiglio comunale di Piombino, ratifica costituente la variante urbanistica necessaria e presupposta proprio da quell’accordo. E la stessa deliberazione della giunta comunale n. 209 del 22 maggio 2019 “Approvazione proposta di Variante al vigente RU Ambito D4 (art. 65 NTA) e testo ”Accordo di Programma per il rilancio del polo industriale di Piombino in attuazione dell’Accordo di programma sul progetto di riconversione e sviluppo nell’area ex Lucchini” (PDF1, PDF2, PDF3, PDF4) basata su un accordo di programma mai sottoscritto da tutti è carta straccia anch’essa. Cosa che deve essere ben presente al nuovo sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, che a margine dell’incontro romano ha dichiarato al giornalista Giorgio Pasquinucci di Siderweb: “Siamo disponibilissimi anche ad adottare una variante urbanistica in tempi rapidi per consentirne l’attuazione, ma a condizione che l’azienda presenti un progetto che vada oltre le sei paginette finora presentate. L’azienda si è impegnata entro la prossima settimana, ad avviare su questo un confronto concreto con l’amministrazione comunale”. Ed altrettanto presente all’assessore al lavoro del Comune di Piombino, Sabrina Nigro, che ha affermato: “Siamo disponibili ad adottare la variante urbanistica necessaria all’attività dell’azienda ma non intendiamo ripercorrere gli errori fatti in passato e pretendiamo di prendere visione nel dettaglio del progetto tecnico e finanziario di Jsw Steel Italy”.
Esattamente il contrario di ciò che ha dichiarato il presidente Rossi.
Per concludere due ultime informazioni.
Questa mattina si sono svolte le assemblee dei lavoratori organizzate dai sindacati Fim, Fiom e Uilm per informare sull’esito della riunione romana. Al termine è stato emesso un comunicato che si può leggere sotto. tanto è positivo il giudizio di Fim, Fiom e Uilm tanto critico è quello dei rappresentanti di Ugl Metalmeccanici. Anch’esse possono essere lette sotto.
Alla fine il Ministero dello Sviluppo Economico ha commentato l’incontro. Difficile leggere nel comunicato qualcosa di più che l’elenco di nuovi appuntamenti e qualche “è necessario”.
Comunicato della Regione Toscana
“L’impegno da parte del ministero e dell’azienda mi pare ci sia, ma credo si debba provare ad imprimere una svolta, perché se proseguiamo con lo stesso passo tenuto finora, ciò può pregiudicare l’esito del progetto di tornare a produrre acciaio a Piombino”.
È questa la ferma convinzione espressa dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell’incontro che si è tenuto a Roma, al Ministero per lo sviluppo economico, per discutere dell’attuazione dell’Accordo di programma e del piano industriale presentati alcuni mesi fa dall’indiana JSW Steel Italy (ex Aferpi) per la reindustrializzazione dei sito produttivo di Piombino.
All’incontro erano presenti tra gli altri il presidente dell’azienda Virendar Bubbar, il direttore dello stabilimento Mohan Babu, il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e locali oltre a quelli della Rsu. Vi hanno partecipato anche il sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa e il coordinatore della riunione, il vice capo segreteria del ministro, Giorgio Sorial.
Dopo aver ricordato come anche il nuovo sindaco di Piombino ha sottoscritto l’Accordo di programma che dà il via libera all’investimento da 30 milioni di euro per la realizzazione di una nuova linea di laminatoi, il presidente Rossi ha posto all’attenzione dei presenti soprattutto tre punti.
“È necessario chiamare in questa sede Ferrovie dello Stato — ha spiegato Rossi — per chiedere che realizzi in due anni e non in cinque la linea di binari interna allo stabilimento, per rendere efficiente lo scarico delle materie prime e il carico dei prodotti finiti. Occorre poi svolgere un ruolo di attuazione dell’Accordo di programma e chiedere ad Invitalia di sbloccare presto la disponibilità dei 33 milioni di euro promessi dal precedente ministro. C’è poi la fondamentale questione del prezzo dall’energia. Come previsto all’articolo 10 dell’Accordo, deve essere garantito all’azienda di poter disporre dello stesso prezzo che Terna pratica nel resto dell’Italia. Per cogliere questi obiettivi servono riunioni più operative e tempi più serrati, con incontri pressoché quotidiani di un gruppo ristretto ed autorevole formato da un rappresentante del MiSE, uno della Regione e uno dell’azienda. Da questo punto di vista sono disposto ad impegnarmi a partecipare ad un incontro a settimana perché voglio che il progetto arrivi in porto senza arenarsi”.
“Adesso — questa la conclusione del presidente Rossi — aspetto i risultati. Sono fiducioso e do il massimo del mio impegno e la garanzia che la Regione rispetterà totalmente ciò che è previsto dall’Accordo di programma. Siamo in una fase di svolta ed é necessario ristabilire a Pionbino un clima fattivo e di fiducia, perché i lavoratori sono fiaccati da tanti anni di promesse senza che si intraveda la svolta necessaria. Le istituzioni e il Ministero devono impegnarsi per costringere l’azienda a fare quello che deve. Vogliamo sapere quando sarà realizzato il nuovo laminatoio. Vogliamo vedere il progetto del forno elettrico e il Governo deve farsi garante rispetto al prezzo dell’energia. L’azienda non deve avere alibi che le consentano di dilazionare gli impegni. A gennaio ci sarà una importante verifica sull’attuazione degli accordi e non possiamo arrivare a quell’appuntamento portando solo dei se e dei ma”.
Comunicato del Comune di Piombino
In merito alla riunione di martedì 9 luglio al Ministero dello Sviluppo Economico su Jsw Steel Italy, intervengono il sindaco Ferrari e l’assessore al lavoro Sabrina Nigro, che hanno partecipato in rappresentanza dell’amministrazione comunale.
“Abbiamo fatto presente a tutti gli interlocutori che Piombino non può più attendere a lungo – spiega il sindaco Ferrari — I 18 mesi (sicuramente troppi) che l’accordo di programma firmato a luglio 2018 aveva concesso a JSWscadranno a gennaio prossimo; per quella data il privato dovrà illustrare il proprio piano industriale e dovrà far sapere alla città se e come intende investire sul territorio.
Dal canto nostro non intendiamo sottrarci al grande impegno che la situazione impone, e questa amministrazione vuol tornare ad essere protagonista delle scelte del territorio partecipando come parte attiva ai tavoli istituzionali: in quest’ottica abbiamo accolto con favore la scelta del vicecapo di gabinetto Sorial di prevedere un nuovo tavolo di confronto ad inizio agosto coinvolgendo i vari ministeri interessati, le istituzioni locali e l’azienda. Siamo profondamente convinti, infatti, che sia opportuno coinvolgere ai tavoli di confronto convocati dal MiSE anche i ministeri dell’ambiente (con competenze sulle bonifiche) e quello delle infrastrutture, per le competenze su ss 398 e viabilità ferroviaria: è indispensabile infatti affrontare la questione Jsw avendo una visione a 360° delle problematiche connesse, senza ragionare per compartimenti stagni. Solo attraverso una visione complessiva delle esigenze delterritorio potremmo praticare soluzioni efficaci alle questioni ed alle sfide che oggi affrontiamo.
Abbiamo apprezzato il senso di responsabilità delle parti presenti al tavolo” prosegue il sindaco“ lo stesso senso di responsabilità che ha portato alla firma da parte dell’amministrazione comunale dell’accordo di programma regionale che, tra le altre cose, prevede la costruzione di un impianto a tempra in un’area contigua al treno rotaie, ritrasformando in area industriale a vocazione metallurgica e non siderurgica l’area che, nella discussa variante approvata nel 2017, era stata destinata al settore agro-industriale”.
Conclude l’assessore Sabrina Nigro: “Ribadiamo che il settore siderurgico possa continuare ad essere strategico per la ripresa economica di Piombino, con le necessarie opere di ammodernamento tecnologico, sicurezza del lavoro e tutela ambientale, e, a conferma di ciò, siamo disponibili ad adottare la variante urbanistica necessaria all’attività dell’azienda ma non intendiamo ripercorrere gli errori fatti in passato e pretendiamo di prendere visione nel dettaglio del progetto tecnico e finanziario di Jsw Steel Italy: l’amministrazione comunale vuole improntare la propria attività alla concretezza ed all’efficacia, la città non ha necessità dell’adozione di varianti urbanistiche riflesso di progetti astratti e irrealizzabili. È invece urgente procedere in maniera certa, seppur attraverso piccole azioni, verso la direzione di una ripresa effettiva che passi anche attraverso la realizzazione delle tanto preannunciate bonifiche, fonti potenziali di occupazione lavorativa per il territorio”.
Comunicato di Fim-Fiom-Uilm
Si è tenuta questa mattina in stabilimento l’assemblea con tutti i lavoratori JSW Steel Italy e le segreterie Fim-Fiom-Uilm per illustrare gli esiti dell’incontro tenuto ieri sera al Ministero dello sviluppo economico.
Ieri è stato importante un confronto in cui la Direzione JSW continua a dichiarare l’intenzione di andare avanti nel progetto e che per rendere competitivo lo stabilimento occorra tornare a produrre acciaio nel più breve tempo possibile.
Importante anche la posizione del Governo nelle persone del sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa e del Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial che dichiarano la disponibilità politica di fissare una serie di incontri ravvicinati per affrontare e risolvere alcune problematiche relative in particolare al costo dell’energia ed ai fondi per investimenti nelle nuove tecnologie e ambientalizzazione.
Durante la riunione l’azienda ha comunicato che è ormai questione di giorni l’autorizzazione dell’investimento della tempra rotaie che risulterebbe alla negoziazione finale presso la sede legale JSW quotato circa 30 milioni di euro.
Visto le richieste dell’azienda relative alla JSW Enterprise (Piombino Logistics) di allungamento delle concessioni, della lavorazione conto terzi e dell’utilizzo del proprio personale per scaricare le navi sulle banchine portuali, in attesa dei necessari investimenti nel settore logistico, visti i fragili equilibri tra gli operatori portuali, occorre che l’azienda programmi un incontro urgente anche con l’Autorità portuale.
Per Fim-Fiom-Uilm il gruppo JSW è un gruppo solido in grado certamente di ridare slancio allo stabilimento piombinese, ma occorre da parte di tutti dare seguito agli impegni sottoscritti.
Il Gruppo JSW deve quanto prima arrivare a presentare un business plan per illustrare le proprie intenzioni ed ottenere le necessarie garanzie sul costo energetico che devono essere equiparate ai propri competitor italiani affinché il progetto sia sostenibile.
Una fitta serie di incontri con Invitalia (già la prossima settimana), il 23 luglio con il Sottosegretario Crippa, il 6 agosto con il Gruppo di Coordinamento e Controllo, possono e devono essere il sistema da parte del Governo e dell’azienda per dare un’accelerata al progetto.
Fim-Fiom-Uilm anche nell’assemblea con i lavoratori hanno ribadito di volere supportare il progetto ma è necessario un cambio di passo da parte di tutte le parti interessate.
Il futuro dello stabilimento è una cosa che deve stare a cuore sia a noi che all’azienda quindi, dopo lo sciopero del 26 giugno, riteniamo necessario che l’azienda e le organizzazioni sindacali riprendano il filo delle discussioni partendo con il rispetto di tutti gli accordi in essere.
Il mercato dell’acciaio è in una crisi drammatica ma riteniamo che Piombino abbia la possibilità, se si comincia a fare gli investimenti necessari, per essere pronta quando ci sarà una ripresa per affrontare il mercato e cercare di riacquisire nuovi e storici clienti della ex Lucchini.
Abbiamo richiesto, visto anche l’approssimarsi della scadenza degli ammortizzatori sociali ad ottobre, che i primi di settembre ci sia un nuovo tavolo ministeriale per avere la proroga della cassa integrazione in deroga e le risposte in merito ai tavoli di discussione sull’energia ed investimenti.
Dichiarazioni di Ugl Metalmeccanici
“Purtroppo le notizie non sono confortanti: nell’incontro al Mise tra sindacati, Governo, Regione, Comune di Piombino, autorità portuale e la proprietà JSW Steel Italy, l’azienda continua a fare solo promesse”.
Lo dichiara il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, spiegando che “lo studio progettuale sull’impianto tempra deve essere ancora completato, stessa cosa vale per lo studio di fattibilità del forno elettrico. Inoltre il coordinatore territoriale e rsu di Piombino, Claudio Lucchesi, riferisce che le condizioni in fabbrica sono peggiorate: tagli sugli organici, erogazione tardiva, malgrado lo sciopero, del welfare confermato per settembre; si va aavanti invece con gli ‘acciai al piombo’ dei quali ad oggi neanche sono conosciuti i risultati delle sperimentazioni”.
“È evidente che da parte delle istituzioni e del sindacato occorre un puntuale controllo. L’Ugl Metalmeccanici pretende dall’azienda, apparsa piuttosto nervosa, il rispetto degli impegni assunti e a questo punto un cronoprogramma. Sul costo dell’energia il Governo ha mostrato disponibilità e impegno, ma prima l’azienda deve presentare il progetto. La stessa disponibilità da parte del Comune di Piombino che vuole condividere il percorso ma con tempi certi per smantellamenti ed investimenti”.
“Ad agosto e settembre – conclude Spera – sono programmati altri incontri ma prima di tutto si dovrà affrontare la scadenza degli ammortizzatori prevista per ottobre”.
Comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico
Sì è svolto ieri al Ministero dello Sviluppo economico il tavolo sul sito siderurgico di Piombino di JSW Steel Italy srl, presieduto dal Vice Capo Gabinetto Giorgio Sorial e dal Sottosegretario Davide Crippa, a cui hanno partecipato l’azienda, gli enti locali e i sindacati.
Nel corso dell’incontro sono state illustrate le attività svolte dall’azienda nei 10 mesi passati dall’acquisizione e di quelle che intende realizzare su tutto il perimetro aziendale nel prossimo futuro. L’azienda ha confermato il suo impegno a proseguire il piano di investimenti per il pieno rilancio produttivo e la salvaguardia dei lavoratori con progetti di bonifica ambientale e infrastrutturali.
Durante la discussione uno dei temi affrontati è stato quello energetico, connesso ai processi di efficientamento produttivo. A tal riguardo il Sottosegretario Crippa ha sottolineato la necessità di “impegnarsi per definire il miglior quadro di agevolazioni possibili connesse all’utilizzo dei cosiddetti certificati bianchi per interventi di incremento dell’efficienza energetica.” Il tema verrà affrontato al MiSE il prossimo 23 luglio nel corso di un incontro tecnico con l’azienda.
Il Vice Capo Gabinetto Giorgio Sorial ha evidenziato, infine, che “l’azienda può contare sulla più ampia disponibilità delle istituzioni a supportare il cronoprogramma del piano industriale. È necessario, quindi, finalizzare le interlocuzioni con gli stakeholders per dare seguito agli impegni presi tra le parti nell’accordo di programma, ai fini del rilancio del sito produttivo e della salvaguardia dei lavoratori. Per raggiungere questi obiettivi è necessario continuare a seguire il percorso che vedrà convocato il 6 agosto il gruppo di coordinamento e controllo dell’area di crisi di Piombino.”
Il 19 settembre è in programma il prossimo incontro al MiSE.
La JSW è una grande attrice nel ruolo drammatico della moglie di Ulisse Penelope, soprattutto nel disfare la tela che il giorno aveva tessuto. Lei, Penelope, lo faceva per non convolare a nuove nozze, la JSW per non fare il forno, o meglio, per fare quello che pare a Lei tenedo tutti per il naso.