La sindaca Soffritti smentisce se stessa
CAMPIGLIA 20 settembre 2014 — Nel Consiglio Comunale del 6 marzo la sindaca Soffritti aveva assunto l’impegno a far rispettare nel 2014 il contratto di servizio per la gestione unitaria dei parchi. Quel contratto prevede che le entrate dei parcheggi della Sterpaia e di Baratti debbano essere introitati dalla Società Parchi per far fronte alle spese di gestione di parchi e musei. Così come aveva assunto l’impegno a far rispettare la convenzione sottoscritta tra tutti i Comuni della Val di Cornia sulla base della quale i contributi dei Comuni alla stessa Società debbano essere ripartiti sulla base del numero degli abitanti di ogni singolo Comune e non con altri criteri come accaduto dal 2012, mai ratificati dai Consigli Comunali.
Sono norme scritte e sottoscritte, ma siccome sono state violate consentendo al Comune di Piombino di sottrarre dal bilancio dei parchi oltre 1,2 milioni di entrate all’anno, a marzo del 2014 chiedemmo che il Sindaco assumesse un preciso impegno davanti al Consiglio per garantire il rispetto dei contratti. Cosa che fece.
Nel Consiglio del 9 settembre, grazie ad un nostro ordine del giorno, abbiamo appreso che questo non è accaduto e che Piombino si è tenuto anche nel 2014 le entrate dei parcheggi, sempre più cari e assolati, visto che è stato deciso di radere al suolo le tettoie ombreggianti, suscitando legittime proteste di turisti e residenti.
Ma la cosa più scandalosa è che il Sindaco non solo non ha tenuto fede agli impegni assunti, ma si è fatta sostenitrice della tesi secondo la quale la società Parchi, essendo pubblica, non potrebbe gestire parcheggi. Tesi ridicola, smentita dal fatto che lo stesso Comune di Piombino, dopo avergli tolto gli incassi, ha affidato nuovamente alla società Parchi la gestione degli stessi parcheggi. In sostanza non gli ha tolto la gestione, ma gli utili.
Siccome da marzo a settembre non è cambiato nulla (Statuti, convenzioni e contratti), ci chiediamo con quale faccia si possa sostenere un tesi e il suo opposto nel giro di sei mesi. Lasciamo ai cittadini valutare se si tratta d’incompetenza o di mala fede.
La realtà è che il nostro Comune non è capace di riparare ad un clamoroso arbitrio compiuto dal Comune di Piombino con l’assenso degli altri Comuni ai quali oggi si chiede di pagare di più per avere addirittura di meno.
E’ bene che i cittadini lo sappiano.
Comune dei Cittadini