Il sindaco Bandini si ispira a Ponzio Pilato
SAN VINCENZO 20 settembre 2017 — Con che coraggio il sindaco di San Vincenzo esce sulla stampa dopo che in tre anni abbiamo assistito al suo immobilismo sulla situazione della Polizia Municipale, aggravato dal fatto che questa situazione va avanti da più di vent’anni? Come si può non voler fare luce sulle responsabilità che hanno portato a numerose denunce rivelatesi infondate, a tutti i procedimenti disciplinari, ai trasferimenti strumentali, a due licenziamenti poi annullati, sempre solo a carico di un solo dipendente, promossi per anni da parte di un unico soggetto o da suoi funzionari, sempre con il mancato contrasto e quindi tacito assenso della stessa amministrazione, non ci è ancora chiaro. Non ci capacitiamo neanche di come un sindaco non abbia avuto la volontà di individuare la responsabilità di fiumi di denaro pubblico spesi per continui atti verso un unico bersaglio e che non ci risulta abbiano portato alcun risultato per l’amministrazione comunale. Perché il sindaco non chieda il conto a chi, per anni, ha speso risorse pubbliche portando oggi ad un clima di odio non è chiaro a nessuno, l’unica cosa chiara è che Bandini non ama affrontare i problemi e aspetta ad entrare nel merito solo quando diventano emergenze. Patetica la posizione di chi si nasconde dietro la presunta non richiesta di incompatibilità ambientale quando abbiamo pendenze di ricorsi al TAR e al Consiglio di stato nonché 7 provvedimenti disciplinari verso un dipendente della P.M. a cui non è mai seguito un atto forte e dovuto. In consiglio comunale è stato affrontato il problema da tutte e due le opposizioni ma forse Bandini non ricorda, oppure dormiva. Questo è il risultato di anni di attriti interni ad una parte dei dipendenti comunali su cui le varie amministrazioni che si sono susseguite non sono mai volute entrare nel merito e Bandini, nella sua filosofia di campicchiare fino a fine mandato, non fa eccezione.
Gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina