Sistema portuale toscano senza Civitavecchia

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PIOMBINO 25 mag­gio 2015 — «Sono con­trario all’ac­cor­pa­men­to del­l’Au­torità por­tuale di Piom­bi­no con quel­la di Civ­i­tavec­chia». Così Gian­ni Ansel­mi, can­dida­to capolista Pd nel col­le­gio provin­ciale, com­men­ta la rifor­ma appe­na pro­pos­ta dal min­istro delle infra­strut­ture Graziano Del­rio.
Sec­on­do il piano strate­gi­co del­la por­tu­al­ità e del­la logis­ti­ca del gov­er­no le Autorità por­tu­ali da ven­titrè dovreb­bero essere ridotte ad otto chia­man­dosi Autorità di sis­tema por­tuale. Il por­to di Piom­bi­no, insieme a quel­lo di Livorno e Civ­i­tavec­chia cos­ti­tuireb­bero l’Au­torità tir­reni­ca cen­trale.
«Pen­so che sia gius­to ridurre il numero delle Autorità por­tu­ali – dichiara Ansel­mi – ma cre­do che non sia sen­sato accor­pare Piom­bi­no a Civ­i­tavec­chia. Un sis­tema por­tuale toscano rap­p­re­sen­terebbe, invece, una scelta migliore. Piom­bi­no, Livorno e Car­rara sono por­ti analoghi, con prob­lem­atiche comu­ni e che, con il com­ple­ta­men­to del­la Due Mari e del­la Tir­reni­ca, faran­no rifer­i­men­to ad un sis­tema logis­ti­co ben inte­gra­to. Per questo dovreb­bero con­vi­vere sot­to un’u­ni­ca regia».
«E poi Civ­i­tavec­chia è il por­to di Roma. Mescolan­do il sis­tema toscano con quel­lo laziale – con­tin­ua il capolista provin­ciale – si pos­sono innescare dinamiche impro­prie che rischi­ano di travol­gere il por­to di Piom­bi­no, penal­iz­zan­do­lo pro­prio nel momen­to in cui sono in bal­lo impor­tan­ti inves­ti­men­ti».

Uffi­cio stam­pa Gian­ni Ansel­mi

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