Una situazione di abuso edilizio “sanata”

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SAN VINCENZO 1 mar­zo 2017 —  Di segui­to una richi­es­ta di ver­i­fi­ca, che allo stes­so tem­po sarà pos­ta come inter­rogazione in Con­siglio Comu­nale a San Vin­cen­zo, riguardante una situ­azione di abu­so edilizio “sana­ta” riguardante lavori abu­sivi pres­so l’ed­i­fi­cio “Tor­ret­ta dei Lecci”e di inadem­pi­men­to del­l’or­di­nan­za di mes­sa in pristi­no dei luoghi.
È sta­to chiesto di ver­i­fi­care quan­to espos­to agli organi com­pe­ten­ti, oltre che all’am­min­is­trazione comu­nale.

Grup­po Con­sil­iare Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

Grup­po Con­sil­iare di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
RICHIESTA VERIFICA/INTERROGAZIONE

Al seg­re­tario comu­nale del Comune di San Vin­cen­zo
Agli uffi­ci pre­posti del­la Regione Toscana
Alla Procu­ra del­la Repub­bli­ca con rifer­i­men­to al pro­ced­i­men­to penale n.3305/2011
Alla Soprint­en­den­za di Pisa
Al Grup­po di Inter­ven­to Giuridi­co Onlus
Al Sin­da­co del Comune di San Vin­cen­zo

Ogget­to: Lavori abu­sivi pres­so l’ed­i­fi­cio “Tor­ret­ta dei Lec­ci” e ordi­nan­za di rimes­sa in pristi­no

PREMESSO CHE

-Ricostru­en­do la vicen­da attra­ver­so gli atti ci risul­ta che:

1) il 15/09/2011 viene emes­sa l’ordinanza n. 283 con la quale si ordi­na ai  respon­s­abili dell’abuso, la “Remis­sione in pristi­no del­lo sta­to dei luoghi” ai sen­si dell’art. 167 del Decre­to Leg­isla­ti­vo 24 gen­naio 2004 n. 42, per opere ese­gui­te con vari­azioni essen­ziali (art. 32 del D.P.R. n. 380/2001 e art. 133 del­la L.R.T. n. 1/2005) in totale dif­for­mità dai titoli abil­i­ta­tivi (art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 e art. 132 del­la L.R.T. n. 1/2005) per la real­iz­zazione dell’edificio denom­i­na­to “La Tor­ret­ta”, di una bor­du­ra in leg­no a sosteg­no del­la duna e di una stra­da di cantiere;
2) L’ordinanza viene noti­fi­ca­ta, ma non viene impug­na­ta dal­la pro­pri­età e diviene quin­di defin­i­ti­va.

3) Il 31 otto­bre 2011, pro­to­col­lo 26280, la pro­pri­età pre­sen­ta comu­ni­cazione di inizio lavori per la remis­sione in pristi­no delle opere abu­si­va­mente real­iz­zate e due richi­este di autor­iz­zazione pae­sag­gis­ti­ca. Le richi­este ven­gono respinte dal Comune con let­tere del 27 dicem­bre 2011, pro­to­col­lo 30246 e 30247.
La Com­mis­sione com­pe­tente per la tutela del pae­sag­gio, nel­la sedu­ta del 14 dicem­bre 2011, deci­sioni numero 5 e 6, ha espres­so il seguente parere: “Con­trario in quan­to l’intervento è fun­zionale di un sis­tema com­p­lessi­vo di opere da con­sid­er­ar­si ille­git­time, sot­to il pro­fi­lo edilizio e urban­is­ti­co e pae­sag­gis­ti­co. La val­u­tazione di incom­pat­i­bil­ità pae­sag­gis­ti­ca non può essere esam­i­na­ta per sin­goli inter­ven­ti, dal momen­to che le opere poste in essere, cos­ti­tu­is­cono una trasfor­mazione ambi­en­tale non com­pat­i­bile con lo sta­to dei luoghi..

4) Nel frat­tem­po i lavori sul cantiere era­no ripresi indis­tur­bati finché la mag­i­s­tratu­ra se ne era accor­ta e ave­va seques­tra­to il cantiere il giorno 7/3/2012.

5) Delib­er­azione del Con­siglio Comu­nale n° 22 in data 12/03/2012
Inter­rogazione pre­sen­ta­ta dal Forum del Cen­tro Sin­is­tra sui lavori abu­sivi del­la Tor­ret­ta dei Lec­ci, e con­seguente Mozione, Approva­ta all’unanimità dal con­siglio Comu­nale: 11 favorevoli su 11 pre­sen­ti: “invi­ta gli uffi­ci com­pe­ten­ti a pros­eguire nell’iter dell’ordinanza di demolizione e rimes­sa in pristi­no dei luoghi con effet­to imme­di­a­to”.
6) Il 15/3/2012 il Respon­s­abile Comu­nale del Pro­ced­i­men­to, geom. Salti esegue il sopralu­o­go e con­clude che la rimes­sa in pristi­no (leg­gasi demolizione) non è avvenu­ta in quan­to il fab­bri­ca­to “risul­ta tut­to­ra pre­sente” (e quin­di ovvi­a­mente non demoli­to).

7) Il 27/3/2012 il RP geom. Salti comu­ni­ca a Fil­ip­pi e al Sin­da­co di aver già “pre­dis­pos­tola let­tera con la comu­ni­cazione di “inot­tem­per­an­za all’ordinanza” e con­seguente preavvi­so di con­fis­ca e demolizione d’ufficio.

8) Ques­ta let­tera risul­ta insp­ie­ga­bil­mente mai noti­fi­ca­ta alla pro­pri­età.

9) Il Comune res­ta insp­ie­ga­bil­mente inerte per oltre tre anni.

10) In base alla vigente nor­ma­ti­va, il per­me­s­so di costru­ire in sana­to­ria  può essere richiesto fino alla sca­den­za:
— del ter­mine per il ripristi­no del­lo sta­to dei luoghi di novan­ta giorni dall’ingiunzione (art. 31, com­ma 3 del Testo Uni­co dell’edilizia);
‑del ter­mine sta­bil­i­to dal diri­gente o dal respon­s­abile del com­pe­tente uffi­cio comu­nale con pro­pria ordi­nan­za (art. 33, com­ma 1, del Testo uni­co dell’edilizia);
‑del ter­mine fis­sato nel­la rel­a­ti­va ordi­nan­za del diri­gente o del respon­s­abile dell’ufficio (art. 34, com­ma 1 del Testo Uni­co dell’edilizia).
In data 26/10/2015 la pro­pri­età pre­sen­ta per la terza vol­ta l’ennesima richi­es­ta di sana­to­ria.
Il Comune, insp­ie­ga­bil­mente ripor­ta (pur non aven­do alcun obbli­go di far­lo) la prat­i­ca in com­mis­sione pae­sag­gis­ti­ca (dove era sta­ta già respin­ta con esauri­en­ti moti­vazioni nel­la sedu­ta del 14/12/2011, deci­sioni n. 5 e 6 divenute defin­i­tive) e dove invece la medes­i­ma iden­ti­ca prat­i­ca ora viene anco­ra riesam­i­na­ta e, ques­ta vol­ta, insp­ie­ga­bil­mente approva­ta il 29/10/2015 con la moti­vazione “pre­so atto che l’in­ter­ven­to e’ sta­to real­iz­za­to su un’area già da tem­po com­pro­mes­sa da fab­bri­cati ed opere in c.a. di con­teni­men­to del ter­reno; ritenu­to che il fab­bri­ca­to in esame non abbia aggra­va­to la quali­ta’ del­l’am­bi­ente e del pae­sag­gio ante oper­am; ritenu­to inoltre che la traslazione del vol­ume fuori ter­ra real­iz­za­ta non abbia mod­i­fi­ca­to l’im­pat­to com­p­lessi­vo del­l’ed­i­fi­cio sul pae­sag­gio rispet­to a quan­to a suo tem­po autorizzato;si esprime parere favorev­ole”.

11) Con deter­mi­na n. 207 del 14/3/2016 fir­ma­ta dal seg­re­tario comu­nale viene com­mi­na­ta, per l’abu­so pae­sag­gis­ti­co, la con­dan­na al paga­men­to di €. 516,46. In uni­ca soluzione.

12) in data 2/8/2016, viene rilas­ci­a­to il Per­me­s­so in Sana­to­ria (PRO/C/2016/17) su di un fab­bri­ca­to nei con­fron­ti del quale:

1) Era­no già state recisa­mente respinte due richi­este di autor­iz­zazione pae­sag­gis­ti­ca pos­tu­ma. Dinieghi che era­no divenu­ti defin­i­tivi per man­ca­to ricor­so da parte del­la pro­pri­età.

2) Era sta­ta approva­ta dal Con­siglio Comu­nale, all’u­na­nim­ità una mozione che sol­lecita­va l’Uf­fi­cio a eseguire l’ordinanza e a provvedere alla demolizione e alla rimes­sa in pristi­no dei luoghi.

3) E’ tut­to­ra pen­dente e val­i­da un’ordinanza di demolizione del 15/9/2011, divenu­ta defin­i­ti­va per man­ca­ta oppo­sizione e ricor­so da parte del­la pro­pri­età, ma in effet­ti mai anco­ra ese­gui­ta.

4) Esiste una let­tera del 27/3/2012 già pre­dis­pos­ta da parte del Respon­s­abile del pro­ced­i­men­to geom Salti, che cer­ti­fi­ca l’inottemperanza all’Ordinanza, e preavvisa la pro­pri­età del­la con­fis­ca e del­la demolizione d’Ufficio. Let­tera che pare insp­ie­ga­bil­mente mai noti­fi­ca­ta.

TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E RICORDATO

-Si richiede se è con­sen­ti­to il rilas­cio di una autor­iz­zazione pae­sag­gis­ti­ca in sana­to­ria, dis­ci­plina­ta dall’art. 167, com­ma 4 e 5 del D.Lgs. 42/2004, come sos­ti­tu­ito dall’art. 27 del D.Lgs. 157/2006 per opere ese­gui­te con vari­azioni essen­ziali in totale dif­for­mità ai titoli abil­i­ta­tivi (nuo­va costruzione in assen­za di tito­lo abil­i­ta­ti­vo)?
‑Come è pos­si­bile che un’opera real­iz­za­ta nel­la zona dunale/retrodunale bosca­ta del­la fas­cia costiera di San Vin­cen­zo, dichiara­ta con l’ordinanza n. 283/2011, in totale dif­for­mità ai titoli abil­i­ta­tivi (nuo­va costruzione in assen­za di tito­lo abil­i­ta­ti­vo), sia con­forme alla dis­ci­plina del P.I.T. con valen­za di piano pae­sag­gis­ti­co?

-Nell’ordi­nan­za n. 283 del 15/09/2011 viene accer­ta­to che l’intervento è pri­vo delle autor­iz­zazioni pre­viste dall’art. 55 del Codice del­la Nav­igazione e dall’art. 19 del Decre­to Leg­isla­ti­vo 08/11/1990 n. 374. Si richiede se le stesse siano state rilas­ci­ate? Se, in mer­i­to all’autorizzazione doganale sia sta­ta appli­ca­ta la sanzione ammin­is­tra­ti­va di impor­to da un dec­i­mo all’intero val­ore del man­u­fat­to, così pre­vis­to dall’art. 19, com­ma 2 del  D.Lgs. 08/11/1990 n. 374?
‑Alla luce di quan­to sopra si chiede se pos­sa riten­er­si ammis­si­bile e rego­lare il rilas­cio del per­me­s­so a costru­ire (PRO/C/2016/17) del 02/08/2016?.
‑Si chiede all’Am­min­is­trazione come mai non si sia dato segui­to all’or­di­nan­za di demolizione e ripristi­no.
Pao­lo Ric­cuc­ci, Capogrup­po
Francesco Bat­ti­ni, Con­sigliere
Fabi­ana Boc­ci­ni, Con­sigliere

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