Social housing: si procede a spanne
PIOMBINO 10 giugno 2016 — Sotto il Ciasa, fra il campo di calcio e l’Asilo Panda sorgeranno 70 alloggi di Social Housing. Immaginare uno o più edifici che si stagliano in quella striscia di terra fra un asilo e un campo di calcio è come pensare ad un pugno in un occhio. Non è che l’urbanistica piombinese non ci abbia abituato alla miscellanea fra villette a schiera e palazzi a quattro piani in zona San Rocco e Montemazzano; quest’ultima previsione ci dimostra che probabilmente è solo una questione di gusto e non di criterio. Del resto, questa previsione edificatoria, di cui oggi si vuole svilupparne una parte, fu concepita per alimentare finanziariamente il progetto fallito di Città Futura, quindi oggi aree verdi urbane lasciano spazio ad edifici su una previsione che non sta più in piedi. Bisogna inoltre dire che l’Housing Sociale non s’improvvisa, non segue la logica delle case popolari, nasce per trasformare il diritto alla casa nel diritto all’abitare ed è per questo motivo che dovrebbe seguire un programma preciso che ha come ultima finalità la costruzione di una comunità sostenibile.
Intanto si parte da un’analisi dei bisogni, dell’evoluzione demografica, di quella economica industriale e quella residenziale, successivamente si cerca di mixare la tipologia d’utente evitando soluzioni omogenee, esempio: solo anziani, solo giovani, solo immigrati, successivamente si apre un’attività di monitoraggio. Non ci sono parsi i criteri esposti nell’apposita commissione. La sensazione, ancora una volta è che non ci sia programmazione, ma che si proceda a spanne, avremmo preferito un impegno di suolo per attività produttive o complessi turistici, piuttosto per quello che rischia di trasformarsi in un’ordinaria edilizia di massa.
Riccardo Gelichi, Portavoce Ascolta Piombino