IL NODO DA SCIOGLIERE SULLA NATURA DELLA "pARCHI"

Società di servizi o impresa che sta sul mercato?

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 15 mar­zo 2015 — La soci­età Parchi Val di Cor­nia vuole creare una Rete di Imp­rese tra oper­a­tori pub­bli­ci e pri­vati che pro­muo­va e com­mer­cial­izzi il ter­ri­to­rio sui mer­cati inter­nazion­ali.
La Rete di Imp­rese, lo sta­bilisce una legge nazionale, è un accor­do, for­mal­iz­za­to in un “Con­trat­to di Rete”, basato sul­la col­lab­o­razione, lo scam­bio e l’ag­gregazione tra imp­rese. Sul­la base di un pro­gram­ma comune, le imp­rese parte­ci­pan­ti pos­sono:
col­lab­o­rare nel­l’am­bito delle rispet­tive imp­rese,
scam­biare know-how o prestazioni indus­tri­ali, com­mer­ciali, tec­no­logiche,
esercitare in comune attiv­ità di impre­sa.
Le Reti pos­sono avere un fon­do pat­ri­mo­ni­ale comune e un organo comune e, in tal caso, chieden­do la reg­is­trazione pres­so il Reg­istro Imp­rese, ottenere il riconosci­men­to del­la sogget­tiv­ità giuridi­ca.
Dunque la soci­età Parchi si con­sid­era un’ impre­sa a scopi com­mer­ciali che sta nel mer­ca­to ed i Comu­ni, dato che l’inizia­ti­va tro­va il loro accor­do, la con­sid­er­a­no tale.
Ma è una sif­fat­ta impre­sa la soci­età dei Parchi? Ed i Comu­ni la con­sid­er­a­no tale? Non è così chiaro come si vuole far credere, anzi siamo di fronte ad una situ­azione pro­prio ingar­bugli­a­ta.
Il 18 feb­braio 2015 il Comune di Piom­bi­no ha affida­to alla soci­età Parchi la ges­tione dei parcheg­gi del­la Cos­ta Est e di Barat­ti (per leg­gere clic­ca qui) in quan­to la soci­età gode dei req­ui­si­ti del­l’in house pro­vid­ing, è cioè una soci­età stru­men­tale del Comune. Ciò avviene dal 2012 dopo che la ges­tione dei parcheg­gi era sta­ta tol­ta pro­prio alla soci­età Parchi e rias­sun­ta alla ges­tione diret­ta del Comune sal­vo con­tem­po­ranea­mente riasseg­narla, al di fuori del nor­male con­trat­to di servizio che rego­la i rap­por­ti tra Comu­ni e soci­età dei Parchi per la ges­tione dei parchi stes­si, alla stes­sa soci­età (per leg­gere clic­ca qui).
Già questo evi­den­zia un pri­mo prob­le­ma per­ché se la soci­età Parchi è soci­età stru­men­tale del Comune, e per­tan­to gode dei req­ui­si­ti dell’ in house pro­vid­ing, non po’ essere impre­sa che sta nel mer­ca­to e dunque tra la volon­tà di cos­ti­tuire una Rete di Imp­rese per la val­oriz­zazione e la com­mer­cial­iz­zazione del ter­ri­to­rio e la sua natu­ra di soci­età stru­men­tale vi è una con­trad­dizione. Non può fare con­tem­po­ranea­mente l’uno e l’al­tro.
Ma non solo.
Il moti­vo per cui il Comune le ave­va tolto la ges­tione dei parcheg­gi sca­turi­va da un parere richiesto dal Comune alla Autorità Garante del­la Con­cor­ren­za e del Mer­ca­to che il 2 novem­bre 2011 ave­va rispos­to (per leg­gere clic­ca qui) che i servizi aggiun­tivi (il Comune li ha defin­i­ti attiv­ità stru­men­tale e col­lat­erale) alla ges­tione dei parchi arche­o­logi­ci e nat­u­rali avreb­bero dovu­to essere affi­dati non diret­ta­mente ma sec­on­do cri­teri selet­tivi, traspar­en­ti e non dis­crim­i­na­tori e dunque mes­si a gara e non affi­dati diret­ta­mente. Invece il Comune, una vol­ta riap­propi­atosi del­la ges­tione dei parcheg­gi la ave­va subito rif­fi­da­ta alla soci­età Parchi. Non si capisce bene la coeren­za del Comune nel togliere e nel­l’af­fi­dare con­tem­po­ranea­mente ma così è suc­ces­so.
Ma l’ Autorità ave­va det­to anche altre cose e cioè che «…Affinché si pos­sa pro­cedere ad un affi­da­men­to diret­to in dero­ga alle pro­ce­dure ad evi­den­za pub­bli­ca è nec­es­sario che l’ente affi­dante eserci­ti sul­la soci­età affi­dataria un con­trol­lo anal­o­go a quel­lo eserci­ta­to sui pro­pri servizi.Ciò si risolve ….nel divi­eto ..di acquisire una vocazione com­mer­ciale che ren­da pre­cario il con­trol­lo da parte del­l’ente pub­bli­co, attra­ver­so l’ec­ces­si­vo ampli­a­men­to del­l’ogget­to sociale o del­la espan­sione ter­ri­to­ri­ale del­l’at­tiv­ità del­la soci­età…
…all’esistenza del c.d. con­trol­lo anal­o­go nel caso di specie, va evi­den­zi­a­to che man­ca, con rifer­i­men­to alla soci­età Parchi Val di Cor­nia, il pri­mo pre­sup­pos­to indi­vid­u­a­to dal­la giurispru­den­za comu­ni­taria, ovvero la parte­ci­pazione pub­bli­ca total­i­taria, in quan­to nel­la com­pagine sociale vi è la pre­sen­za di un socio pri­va­to, sep­pure con una quo­ta minori­taria e mar­ginale.
Deve per­al­tro ril­e­var­si che il req­ui­si­to del­la totale parte­ci­pazione pub­bli­ca deve essere per­ma­nente, nel sen­so che osta alla pos­si­bil­ità di qual­i­fi­care un affi­da­men­to quale in house la cir­costan­za che le regole statu­tarie del­la soci­età affi­dataria prevedano la pos­si­bil­ità di una aper­tu­ra del cap­i­tale ai pri­vati. Nel caso del­la soci­età Parchi Val di Cor­nia, lo Statu­to (art. 5, lett. n) prevede — per­al­tro sen­za ulte­ri­ori pre­cisazioni – che la soci­età pos­sa rice­vere ver­sa­men­ti, anche “in con­to futuro aumen­to di cap­i­tale”, con ciò con­sen­ten­do, almeno poten­zial­mente, un’aper­tu­ra del­la com­pagine soci­etaria a sogget­ti pri­vati.
Quan­to all’assenza di una vocazione com­mer­ciale del­la soci­età parte­ci­pa­ta dal Comune di Piom­bi­no – richi­es­ta ai fini del­la qual­i­fi­cazione dell’affidamento come in house pro­vid­ing – va osser­va­to che, nel caso di specie, la natu­ra e l’ampiezza delle attiv­ità ricom­p­rese nell’oggetto sociale appaiono idonee a pregiu­di­care il rap­por­to di con­trol­lo tra gli enti locali e l’impresa ben­e­fi­cia­ria nell’ambito del­la ges­tione in house. Si osser­va, infat­ti, che l’oggetto sociale del­la soci­età Parchi Val di Cor­nia – così come descrit­to all’articolo 4 del­lo Statu­to ed ulte­ri­or­mente spec­i­fi­ca­to nel suo suc­ces­si­vo arti­co­lo 5 – com­prende lo svol­gi­men­to di diverse e numerose attiv­ità e la real­iz­zazione di inizia­tive, tra le quali la real­iz­zazione di attiv­ità didat­tiche, lo svol­gi­men­to di attiv­ità di cat­a­logazione e inven­tari­azione di beni, la for­mazione pro­fes­sion­ale, lo svol­gi­men­to di attiv­ità di edi­to­ria in gen­erale nonché di com­mer­cial­iz­zazione di prodot­ti edi­to­ri­ali anche di terzi, l’organizzazione di spet­ta­coli, man­i­fes­tazioni e con­veg­ni, lo svol­gi­men­to di attiv­ità di mer­chan­dis­ing, di ris­torazione e di ricezione. La pos­si­bil­ità di svol­gere tali attiv­ità, che pos­sono poten­zial­mente essere offerte sul mer­ca­to anche da parte di terzi, las­cia agevol­mente pre­sumere l’esistenza di una vocazione com­mer­ciale basa­ta sul ris­chio d’impresa, suscettibile di con­dizionare le scelte strate­giche del­la soci­età, dis­toglien­dola dal­la cura pri­maria dell’interesse pub­bli­co di rifer­i­men­to.
Anche sot­to questo pro­fi­lo, per­tan­to, la soci­età Parchi Val di Cor­nia non sod­dis­fa i req­ui­si­ti nec­es­sari ad essere defini­ta una soci­età in house.».
Il 19 mar­zo 2012 il Comune di Piom­bi­no ha approva­to una delib­er­azione con la quale ha mod­i­fi­ca­to lo statu­to del­la soci­età dei parchi che tende a riportare la soci­età alla sua natu­ra di soci­età stru­men­tale: Parchi Val di Cor­nia S.p.A., si dice, è una soci­età a totale parte­ci­pazione pub­bli­ca cos­ti­tui­ta per la ges­tione come sis­tema inte­gra­to dei Parchi e Musei dei Comu­ni com­pre­si nel ter­ri­to­rio del­la Val di Cor­nia e di quel­li con­ter­mi­ni, assieme alle rel­a­tive attiv­ità stru­men­tali ed acces­sorie anche di pro­mozione del ter­ri­to­rio. Con l’espressione “Ges­tione come sis­tema inte­gra­to dei Parchi e Musei” si intende l’esercizio con­giun­to e sin­er­gi­co di tutte le attiv­ità stru­men­tali alla con­ser­vazione, alla val­oriz­zazione, alla tutela ed alla fruizione del pat­ri­mo­nio cul­tur­ale, pae­sag­gis­ti­co e ambi­en­tale, con­forme­mente a quan­to dis­pos­to dal decre­to leg­isla­ti­vo 22 gen­naio 2004, n. 42. Viene fat­to divi­eto in par­ti­co­lare di
a) offrire servizi e/o prodot­ti sul libero mer­ca­to;
b) rice­vere in affi­da­men­to diret­to dai soci o da altri enti del­la Pub­bli­ca Ammin­is­trazione, servizi pub­bli­ci locali a ril­e­van­za com­mer­ciale;
c) parte­ci­pare a gare pub­bliche per l’affidamento dei servizi pub­bli­ci locali a ril­e­van­za eco­nom­i­ca;
d)svolgere servizi stru­men­tali a favore di altre pub­bliche ammin­is­trazioni.
Il con­fron­to tra lo statu­to del 2010 e quel­lo pro­pos­to ed approva­to dal Con­siglio Comu­nale mette in evi­den­za la volon­tà di adeguar­si alle osser­vazioni dell’ Autorità (per leg­ger clic­ca qui).
Se quest’ul­ti­mo fos­se lo statu­to vigente la soci­età Parchi potrebbe gestire il sis­tema dei parchi per affi­da­men­to diret­to e con­trat­to di servizio ma non potrebbe gestire in affi­da­men­to diret­to i parcheg­gi e non potrebbe svol­gere attiv­ità com­mer­ciale e dunque nem­meno far parte del­la rete d’im­p­rese che si vuole cos­ti­tuire.
Ma c’è di più.
Si dà il caso che lo statu­to pub­bli­ca­to nel sito del­la soci­età Parchi (per leg­gere clic­ca qui) non è quel­lo delib­er­a­to dal Comune di Piom­bi­no nel 2012 tan­t’è che prevede che la soci­età pos­sa svol­gere attiv­ità com­mer­ciali, pro­prio quelle indi­cate dall’ Autorità come non rica­den­ti nel­l’in house pro­vid­ing. Rimane addirit­tura uno dei vizi fon­da­men­tali e cioè la pos­si­bil­ità di rice­vere dai soci ver­sa­men­ti a fon­do per­du­to, in con­to cap­i­tale, in con­to futuro aumen­to cap­i­tale, nonché finanzi­a­men­ti anche infrut­tiferi nei lim­i­ti con­sen­ti­ti dal­la nor­ma­ti­va in vig­ore.
Poiché è lo statu­to pub­bli­ca­to nel sito quel­lo che deve essere dato per buono si deduce che
1. lo statu­to approva­to dal Comune di Piom­bi­no è rimas­to una sua pro­pos­ta, ma ovvi­a­mente questo non bas­ta dato che nel­la soci­età ci sono altri soci come i Comu­ni di Campiglia, San Vin­cen­zo, Sas­set­ta, Suvere­to, Provin­cia di Livorno e Cam­era di Com­mer­cio di Livorno,
2. che la soci­età Parchi non ha le carat­ter­is­tiche di soci­età stru­men­tale e non può nem­meno gestire i beni cul­tur­ali e nat­u­ral­is­ti­ci per affi­da­men­to diret­to e con lo stru­men­to del con­trat­to di servizio.
E poi  rimane sem­pre il prob­le­ma del­la non total­ità del­la pre­sen­za pub­bli­ca dato che dalle infor­mazioni pre­sen­ti nel sito esiste sem­pre un parte­ci­pazione pri­va­ta pur larga­mente minori­taria (Baia Etr­usca Sic 0,03%).
Il prob­le­ma è che
1. almeno dal Comune di Piom­bi­no un Con­trat­to di servizio 2014–2016 con Parchi Val di Cor­nia SpA è sta­to approva­to (sal­vo poi revo­car­lo e riap­provarne uno fino al 2014 che rical­ca le stesse pat­tuizioni con­tenute in quel­lo del 2008) nel pre­sup­pos­to che i Comu­ni soci eserci­tano sul­la soci­età un con­trol­lo anal­o­go a quel­lo eserci­ta­to sui pro­pri servizi e che in gen­erale ricor­rono tutte le con­dizioni del cosid­det­to “ in house pro­vid­ing” (ma lo statu­to lo nega),
2. fuori del Con­trat­to di servizio lo stes­so Comune ha con­tin­u­a­to ad affi­dare diret­ta­mente la ges­tione dei parcheg­gi ma questi sono servizi che non pos­sono essere affi­dati diret­ta­mente in quan­to attiv­ità com­mer­ciali,
3. il Comune vuole affi­dare alla soci­età Parchi com­pi­ti di pro­mozione e com­mer­cial­iz­zazione del ter­ri­to­rio, ed a questo scopo cos­ti­tuire un Rete di imp­rese, che sono attiv­ità di mer­ca­to che non pos­sono essere svolte da una soci­età in house.
In ogni caso, per motivi e situ­azioni opposte, emer­gono con­trad­dizioni insan­abili.
Tor­ni­amo al que­si­to di parten­za.
Cos’è la soci­età  Parchi?
Una soci­età che ero­ga servizi per con­to dei Comu­ni o una soci­età che sta sul mer­ca­to? L’uno e l’al­tro con­tem­po­ranea­mente non lo può essere.
Ma sopratut­to, cosa vuole essere?

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