Solo rifiuti da siderurgia locale e bonifiche?
PIOMBINO 5 novembre 2019 — Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato espressamente, già prima della pubblicazione del parere del Nucleo regionale di valutazione dell’impatto ambientale sul progetto RIMateria, che, citiamo testualmente dal Tirreno del 1° novembre, “…L’ampliamento valutato sarà riservato ai soli rifiuti siderurgici prodotti in loco, compresi i cumuli di rifiuti siderurgici presenti nell’area circostante…Ancora una volta nel passaggio in giunta sarà nostra premura assicurare che le eventuali autorizzazioni saranno concesse solo a condizione che la discarica sia a servizio dei soli rifiuti siderurgici che lì vengono prodotti…».
Oggi possiamo confrontare queste dichiarazioni con il testo del parere del Nucleo e qualche interrogativo, con conseguente necessità di chiarimento, può sorgere.
Il Nucleo scrive la seguente prescrizione: “…I volumi della nuova discarica LI53 (punto 3 del progetto presentato) e quelli previsti per la realizzazione del sormonto della ex Lucchini (punto 2 del progetto presentato) potranno essere autorizzati in AIA solo in conformità agli atti di concessione in essere con l’Agenzia del Demanio e quindi con il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica…”.
L’atto di concessione demaniale dell’area della discarica ex Lucchini, firmato il 10 dicembre 2015 dall’allora presidente di Asiu Barbara Del Seppia, afferma che “…il bene dato in concessione dovrà essere destinato esclusivamente per la gestione della discarica di materiali derivati da lavorazioni siderurgiche, in parte, per viabilità e piazzali, e deve essere compatibile con il Piano regolatore del Comune di Piombino…”. Dato che si tratta della discarica già utilizzata come discarica aziendale per rifiuti non pericolosi e come tale utilizzata sulla base di un’ AIA rilasciata dalla Provincia di Livorno alla quale successivamente, anzi recentemente, è subentrata RIMateria, giusto pensare che la concessione sia per la gestione di materiali derivati da lavorazioni siderurgiche di Piombino. E giusto anche pensare che quando il Nucleo scrive “rifiuti derivanti da attività siderurgica” questo voglia dire (del resto tutta la discussione in seno al Nucleo ha questa caratteristica), cioè attività siderurgica locale.
L’atto di concessione demaniale dell’area LI53, firmato il 1° dicembre 2016 dall’allora presidente di RIMateria Valerio Caramassi, afferma che: “…il bene dato in concessione dovrà essere destinato allo smaltimento dei cumuli ivi presenti…e all’utilizzazione prevista nel regolamento urbanistico del Comune di Piombino all’art. 92 delle norme tecniche di attuazione…”.
Qui viene l’interrogativo.
Per i cumuli niente da dire, ma la concessione demaniale ammette anche rifiuti speciali senza limite di provenienza né di natura e dunque come è possibile dire allo stesso tempo che l’uso della discarica LI53 deve essere conforme alla concessione demaniale e poi aggiungere “…e quindi con il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica…”, che non può non essere intesa che come attività siderurgica locale?
In altre parole o l’uso della discarica LI53 è conforme alla concessione demaniale e dunque può accogliere rifiuti speciali da ogni dove o è limitato ai soli rifiuti siderurgici ma allora è un uso molto limitativo rispetto alla concessione demaniale e dunque parlare di conformità appare fuori luogo.
Comunque quanto scritto dal Nucleo è poco chiaro e gli interrogativi appaiono legittimi.
La Giunta regionale non ha rilasciato la VIA e non ha fatto proprio ancora il parere del Nucleo, volendo vedere bene se RIMateria ha ottemperato all’ultima diffida relativa alla conduzione dell’impianto attualmente gestito. Cosa opportuna dato se non altro il numero non piccolo delle analoghe diffide accumulato fino ad oggi da RIMateria.
Lo stesso tempo potrebbe essere utilmente utilizzato anche per chiarire l’interrogativo che ci siamo permessi di formulare, se non altro per capire bene ciò di cui stiamo parlando. Niente di male, solo per capire.
E questo anche a prescindere dalla valutazione sull’opportunità ambientale e territoriale di realizzare discariche per rifiuti speciali a Ischia di Crociano.
(Foto di Pino Bertelli)