Sospendere applicazione decreto Salvini ora legge
PIOMBINO 20 dicembre 2018 — Il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza è diventato legge dello Stato, la n. 132 del 1° dicembre 2018. Un brutto giorno per la civiltà del diritto e l’integrazione solidale dei cittadini migranti con i cittadini italiani, i quali tutti – tranne i ricchi – hanno gli stessi problemi: lavoro, salario, sanità, casa, scuola, pensione… Un brutto giorno per l’Europa, per la nostra Repubblica e la sua Costituzione. Bloccare l’accoglienza vuol dire infatti creare più irregolari e quindi spingere più persone verso il lavoro nero, a vantaggio di imprese senza scrupoli, e magari fra le braccia della criminalità organizzata.
Vediamo qualche esempio di quanto sta già succedendo, anche a Piombino e dintorni, in forza delle prime circolari applicative della nuova normativa. Gli uomini e le donne titolari di permesso di soggiorno umanitario perdono ogni assistenza da parte del servizio sanitario pubblico, lasciando così loro stessi e chi gli sta vicino più esposti a malattie. Perfino le persone vulnerabili, come le donne incinte e i figli che nasceranno, non hanno più diritto all’assistenza sanitaria gratuita d’urgenza, giacché nei lunghi mesi di attesa del permesso di soggiorno (“tessera di plastica”) non viene loro rilasciata neppure la tessera sanitaria. Anche quando sono titolari di regolare permesso di soggiorno, i cittadini stranieri incontrano molte più difficoltà di integrazione, nel momento in cui viene meno il Servizio di protezione richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Il provvedimento abolisce sostanzialmente i permessi di soggiorno per motivi umanitari. Senza dimenticare il trattenimento nei centri per il rimpatrio: raddoppiano i tempi della detenzione amministrativa senza processo (peraltro già prevista dalle leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini) , passando da 90 a 180 giorni.
La Rete solidale e antirazzista e la Comunità senegalese preannunciano che il 25 gennaio si svolgerà a Piombino un incontro pubblico di studio su questi temi, con la partecipazione di avvocati ed esperti del diritto. Nel frattempo, rinnovano la richiesta affinché il consiglio comunale di Piombino discuta quanto prima la mozione per sospendere l’applicazione del decreto Salvini ora legge 132, già fatta propria dai Comuni di Firenze, Bologna, Torino. Tale mozione è stata da tempo formalizzata da Fabrizio Callaioli (Rifondazione comunista) ed è sostenuta da Daniele Massarri (Spirito libero). Altre mozioni attendono da tempo di essere discusse: Callaioli in precedenza aveva depositato infatti una mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, sostenuta da Marco Mosci (Sinistra per Piombino); sullo stesso argomento, c’è pure un’altra mozione promossa dal Partito democratico.
Associazione Teranga-Comunità senegalese
Rete solidale e antirazzista