Sottoscritto il protocollo Arcipelago Pulito

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PIOMBINO 11 novem­bre 2019 — Oggi, lunedì 11 novem­bre, il Comune di Piom­bi­no ha sot­to­scrit­to il pro­to­col­lo d’intesa Arcipela­go Puli­to insieme alla Regione Toscana, il Min­is­tero dell’Ambiente, l’Autorità di sis­tema del mar Tir­reno set­ten­tri­onale, Legam­bi­ente, Uni­coop Firen­ze, Uni­coop Tir­reno e i Comu­ni di Livorno, Viareg­gio, Cas­tiglione del­la Pesca­ia e Monte Argen­tario.
L’accordo prevede una dero­ga al divi­eto di rac­col­ta dei rifiu­ti da parte dei pesca­tori e la creazione di una vera e pro­pria fil­iera per rego­la­mentare sia il recu­pero che lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti plas­ti­ci dis­per­si in mare.
“È un pro­to­col­lo impor­tante per tut­to il ter­ri­to­rio – dichiara il vicesin­da­co Giu­liano Par­o­di che ha fir­ma­to il doc­u­men­to in rap­p­re­sen­tan­za del Comune – in par­ti­co­lare per Piom­bi­no che anco­ra com­bat­te con il prob­le­ma delle ecoballe finite in mare nel 2015: cre­do che questo pro­to­col­lo pos­sa essere, oltre che un sis­tema utile per pro­teggere l’ambiente, anche un ulte­ri­ore fat­tore per il recu­pero di questi rifiu­ti com­pat­tati. La col­lab­o­razione, sono sicuro, è la chi­ave per risol­vere ques­ta grave crisi ambi­en­tale”.
Un accor­do che mette in rete molti sogget­ti par­ti­co­lar­mente utile per Piom­bi­no.
“È essen­ziale – com­men­ta Car­la Bezzi­ni, asses­sore all’Ambiente – trovare il modo di accel­er­are il recu­pero di questi rifiu­ti e, cer­ta­mente, questo pro­to­col­lo potrà essere utile all’obiettivo: i lavori pro­ce­dono gra­zie all’impegno del com­mis­sario stra­or­di­nario Cali­giore, del­la Guardia costiera e alla col­lab­o­razione del Comune ma più pas­sa il tem­po e più il dete­ri­o­ra­men­to a cui sono sogget­ti rischia di sparg­ere questi rifiu­ti in mare. Prati­ca­mente una bom­ba a orologe­ria: se le reggette che le ten­gono unite cedessero il dan­no ambi­en­tale sarebbe incal­co­la­bile, già il telo che rico­pri­va tutte quelle già recu­per­ate era dan­neg­gia­to o man­cante. La ques­tione diven­ta sem­pre più urgente e per questo la pre­sen­za di un com­mis­sario stra­or­di­nario del Gov­er­no è essen­ziale. Al momen­to pos­si­amo solo aspettare la con­clu­sione del­la fase di indi­vid­u­azione e accer­ta­men­to del­lo sta­to delle balle da parte dei tec­ni­ci del­la Cap­i­tane­r­ia di Por­to, però il luo­go indi­ca­to dal pescherec­cio che ha rac­colto l’ultima ecobal­la, al largo dell’Elba, potrebbe allargare la zona di ricer­ca e, di con­seguen­za, allun­gare i tem­pi per il recu­pero.
I pesca­tori, intan­to, incap­pano con facil­ità nelle ecoballe som­merse e potreb­bero avere un ruo­lo impor­tante rius­cen­do a orga­niz­zare e rego­la­mentare quel­lo che oggi sono costret­ti a fare durante la nor­male attiv­ità di pesca. Rimane la frus­trazione che in oltre quat­tro anni non si sia provve­du­to al recu­pero delle oltre ses­san­ta ton­nel­late di plas­ti­ca fini­ta in mare e la rab­bia che il con­to finale se lo deb­ba accol­lare la col­let­tiv­ità in ter­mi­ni di inquina­men­to e costi per il recu­pero, dal momen­to che dal­la infini­ta inchi­es­ta giudiziaria sarà dif­fi­cile indi­vid­uare le reali respon­s­abil­ità dopo così tan­ti anni”.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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