Speranza per il futuro e che non sia un limbo
CAMPIGLIA 21 luglio 2015 — È vero e altrettanto necessario che siano per tempo predisposti e periodicamente aggiornati, con il concorso di tutte le amministrazioni istituzionalmente competenti, adeguati piani di accoglienza, per evitare che il Paese sia colto alla sprovvista da tali fenomeni di massa.In tutta la penisola si è sviluppato un sistema diffuso di centri, con cooperative, associazioni, soggetti vari già operanti nel terzo settore oppure del tutto improvvisati, che hanno risposto all’appello, accogliendo migranti. Anche il Comune di Campiglia su richiesta del prefetto si è adeguato. Lo stato di emergenza è diventato strutturale a causa di una gestione poco lungimirante del fenomeno migratorio.Veniamo in possesso di documenti riguardanti protocolli d’intesa per consentire ai migranti di svolgere attività socialmente utili che contengono discrepanze numeriche lampanti, sia riguardanti la durata che il numero di migranti previsto:
1)si fa riferimento a 20 migranti, ma in realtà sono 67 e forse più anche se l’amministrazione accenna che alcuni sono di passaggio e non stabili;
2)viene citata nel protocollo la sola locazione “Rosa dei Venti”, mentre in realtà i migranti stabili verranno tutti dislocati “nell’Hotel dei lecci” liberando definitivamente la“Rosa Dei Venti”.
La prefettura cita una convenzione con l’Associazione “Homo Diogene”, che nel frattempo si è scissa, di due mesi circa che vanno dal 1 Luglio al 31 Agosto 2015. Tortuosità e lungaggini burocratiche, fondi mal gestiti e in generale un approccio poco programmatico improntato sempre e solo sullo stato di emergenza, ha trasformato nel nostro Comune lo straordinario in ordinario e in questo stato ogni arrivo non può che rappresentare una nuova emergenza. A fare le spese di questo stato di diritto parallelo sono sempre loro, in primis i migranti, che diventano destinatari di interventi inadeguati e casuali. Riteniamo utile l’occupazione a chi lo desidera in attività socialmente utili, ma riteniamo ancora più importante che la gestione dei centri sia affidata a cooperative funzionali già operanti nel settore e riconosciute in merito. In mezzo sempre alle molteplici nebulosità in riguardo, il M5S Campiglia Marittima intende andare avanti con la procedura intrapresa, ossia aspettare la risposta dell’interrogazione parlamentare depositata il 18 Giugno 2015 presso la “Camera dei Deputati” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministero dell’Interno.Vogliamo dare la parola anche a coloro che di solito rimangono invisibili, gli immigrati ed i residenti nella zona adiacente; far si che siano rispettati i loro diritti significa tutelare nello stesso tempo i cittadini ed incentivare un atteggiamento di accoglienza, resa a volte pesante dalle difficoltà economiche che già la nostra comunità affronta tutti i giorni. Fare chiarezza per garantire una giusta e leale convivenza, solo così facendo possiamo parlare di vera “Integrazione”.
Daniele Fioretti e Chesi Cristina, M5S Campiglia M.