Spiagge e barriere

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pervenuta in redazione

SAN VINCENZO 12 feb­braio 2014 — Ormai siamo abit­uati a vedere di tut­to sulle nos­tre spi­agge. Ulti­mo ritrova­men­to davan­ti il bag­no La Lanter­na, di bloc­chi di cemen­to ins­ab­biati da tem­po. Questo è quel­lo che è appar­so domeni­ca 9 Feb­braio su una delle spi­agge di San Vin­cen­zo, oltre ovvi­a­mente a plas­ti­ca di ogni genere e leg­no, almeno quest’ul­ti­mo nat­u­rale. Ma cosa ci dob­bi­amo aspettare dai prossi­mi stu­di sul­l’ero­sione delle spi­agge nel­la nos­tra cit­tad­i­na? In un arti­co­lo di stam­pa, usci­to il 29 Gen­naio si fa rifer­i­men­to ad un inves­ti­men­to 40.000€, per uno stu­dio sul­la cos­ta San Vin­cen­z­i­na, prob­a­bil­mente l’en­nes­i­mo spre­co di denaro pub­bli­co, ma da cit­ta­di­ni dis­in­for­mati, abbi­amo prova­to a capire la gios­tra del­l’ero­sione costiera. Pranzi­ni ed Aminti sono due pro­fes­sori conosciu­ti e sti­mati nell’ambito del recu­pero e riequi­lib­rio dei litorali in Toscana, Pranzi­ni è autore di più di 200 pub­bli­cazioni e il suo libro “La for­ma delle coste: geo­mor­folo­gia costiera, impat­to antrop­i­co e dife­sa dei litorali” è sta­to adot­ta­to come testo di rifer­i­men­to in cir­ca 20 Uni­ver­sità ital­iane. Enzo Pranzi­ni ha più di 35 anni di espe­rien­za nell’erosione costiera. Pier Lui­gi Aminti, ha con­se­gui­to la Lau­rea in Ingeg­ne­r­ia Civile, Sot­tosezione Idrauli­ca, nell’ Uni­ver­sità di Bologna . Pro­fes­sore Ordi­nario nel set­tore sci­en­tifi­co è attual­mente coor­di­na­tore del­la seg­rete­ria sci­en­tifi­ca del­la riv­ista Stu­di Costieri che ospi­ta con­tribu­ti di stu­diosi, geolo­gi ed ingeg­neri, su set­tori di ricer­ca del­la dinam­i­ca e pro­tezione dei litorali e ges­tione inte­gra­ta del­la fas­cia costiera. Vice pres­i­dente dell’Associazione Nazionale per le Ricerche sull’Ambiente Costiero (GNRAC) Aminti è autore di oltre 80 pub­bli­cazioni sci­en­ti­fiche .
Insom­ma, da cir­ca 30 anni sono sem­pre gli stes­si a monop­o­liz­zare questi argo­men­ti, le scogliere e spi­agge sem­bra­no essere solo nelle Loro mani…e questo è evi­dente dal­la mas­sa di arti­coli in stam­pa, usci­ti su questi nomi e nelle zone costiere più dis­parate. La log­i­ca è sem­pre la stes­sa, pen­nel­li, pseu­do scogliere nat­u­rali, geo­t­ubi che pun­tual­mente fal­lis­cono. Pranzi­ni, prat­i­ca ques­ta attiv­ità, almeno dagli anni ’70 e sem­bra palese, che ne ha fat­to la sua for­tu­na. geografia antrop­i­ca, chia­ma­ta anche geografia umana o antro­po­geografia, è la scien­za ded­i­ca­ta all’anal­isi del­la dis­tribuzione, del­la local­iz­zazione e del­l’or­ga­niz­zazione spaziale dei fat­ti umani,…e questi tec­ni­ci la conoscono bene…ma sem­bra meno conosci­u­ta per chi costru­isce indeb­ita­mente, por­ti, strut­ture e/o mod­i­fi­ca trat­ti del­la cos­ta.
San Vin­cen­zo ne é un chiaro esem­pio di come una ege­mo­nia deci­sion­ale, det­ta­ta per con­ve­nien­ze politiche, met­ta in crisi una cit­tad­i­na tur­is­ti­ca che già avrebbe fat­to i con­ti con la nat­u­rale evoluzione del­la cos­ta. In molti arti­coli e inter­viste, Pranzi­ni, descrive e svela, tra le righe, l’inu­til­ità di molti inter­ven­ti, per lo più causati da azioni sbagli­ate del­l’uo­mo, in questo caso sulle coste e spi­agge litora­nee; l’idea che ci siamo fat­ti è sem­plice: è sta­to cre­ato un busi­ness, indi­ret­ta­mente, per i pal­a­di­ni costieri; il prob­le­ma è pres­soché irri­solvi­bile e guardan­dosi un po’ in giro, i due tec­ni­ci, rac­col­go­no arti­coli sem­pre con le medes­ime domande: rius­cirete mai a fer­mare l’ero­sione delle nos­tre spi­agge? E la rispos­ta è sem­pre vaga, ma i con­ti che ven­gono pre­sen­tati, sem­pre sicuri . Di questi pro­fes­sori, di cui non met­ti­amo in dub­bio la capac­ità tec­ni­ca, ci chiedi­amo per­ché non ven­ga uti­liz­za­ta anche la capac­ità pre­vi­sion­ale, per avviare val­u­tazioni ambi­en­tali pri­ma di iniziare le opere… Quin­di risul­ta che, da una parte si chia­ma in causa tec­ni­ci pluridec­o­rati, dal­l’al­tra non si è pre­vis­to una con­sul­tazione pre­ven­ti­va. Prepari­amo­ci a pagare a vita, per questo prob­le­ma, pren­di­amo­la come una sor­ta di maledi­zione, la maledi­zione del­l’ero­sione costiera… Con­solan­do­ci che non siamo soli e mal comune è sem­pre mez­zo gau­dio.

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Una risposta a “Spiagge e barriere”

  1. Enzo Pranzini says:

    Sono disponi­bile per un dibat­ti­to pub­bli­co con l’au­tore del­l’ar­ti­co­lo.

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