"UN GRAVE ERRORE POLITICO BOCCIARE IL REFERENDUM SU RIMATERIA"

Spirito libero esce dalla maggioranza a Piombino

· Inserito in News dal territorio

PIOMBINO 29 novem­bre 2018 — Era­no pas­sati pochi minu­ti da quan­do, con il solo  voto favorev­ole del Pd, era sta­ta approva­ta in con­siglio comu­nale a Piom­bi­no la delib­era che rat­i­fi­ca la deci­sione del­la com­mis­sione tec­ni­ca di non ammet­tere il pri­mo que­si­to ref­er­en­dario su RIMa­te­ria, rel­a­ti­vo all’ampliamento del­la dis­car­i­ca, e Spir­i­to libero, che era la sec­on­da gam­ba del­la mag­gio­ran­za con­sil­iare che regge­va la Giun­ta di Mas­si­mo Giu­liani, annun­ci­a­va l’us­ci­ta del grup­po dal­la mag­gio­ran­za e  il vicesin­da­co Ste­fano Fer­ri­ni rasseg­na­va le dimis­sioni. Dopo l’us­ci­ta dal­la mag­gio­ran­za del con­sigliere Mau­ro Mosci, avvenu­ta qualche tem­po fa, adesso la Giun­ta comu­nale si regge solo sul grup­po del Par­ti­to demo­c­ra­ti­co.
Han­no  vota­to con­tro l’ac­cettazione del parere del­la com­mis­sione tec­ni­ca tutte le forze di oppo­sizione (M5S, Rifon­dazione comu­nista, Un’altra Piom­bi­no, Fer­rari sin­da­co Forza Italia,  Sin­is­tra per Piom­bi­no) e “Spir­i­to Libero”.
Pub­blichi­amo di segui­to i comu­ni­cati stam­pa del Diret­ti­vo di Spir­i­to Libero per Piom­bi­no e del Comune di Piom­bi­no, quest’ul­ti­mo rifer­ente­si alla delib­era che rat­i­fi­ca la deci­sione del­la com­mis­sione tec­ni­ca di non ammet­tere il pri­mo que­si­to ref­er­en­dario su Rima­te­ria, rel­a­ti­vo all’ampliamento del­la dis­car­i­ca.
Il que­si­to ref­er­en­dario era così for­mu­la­to:
“Sei d’accordo che ven­ga attua­to a Ischia di Cro­ciano nel Comune di Piom­bi­no il prog­et­to pre­sen­ta­to da RIMa­te­ria che prevede tra l’altro  sull’area denom­i­na­ta LI53 una nuo­va dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali, che potran­no provenire anche dal di fuori del nos­tro com­pren­so­rio, da 2.5 mil­ioni di metri cubi?”.

Comu­ni­ca­to stam­pa del Diret­ti­vo di Spir­i­to Libero per Piom­bi­no
È sta­to un grave errore politi­co non aver con­sen­ti­to lo svol­gi­men­to del ref­er­en­dum sul prog­et­to pre­sen­ta­to da RIMa­te­ria ed una pag­i­na nera nel­la sto­ria di Piom­bi­no. Di fronte ad un quadro gen­erale che sta mutan­do, con un inter­esse reale di Afer­pi all’utilizzo del­la dis­car­i­ca sia per con­ferirvi a breve le risulte delle dis­mis­sioni e delle oper­azioni di mes­sa in sicurez­za con la rimozione dei loro cumuli, sia nel futuro con le scorie del­la lavo­razione per la pro­duzione dell’acciaio, era nec­es­sario da un lato lavo­rare per rag­giun­gere con Afer­pi un accor­do e dall’altro non resp­in­gere il bisog­no di parte­ci­pazione e di coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni nel proces­so deci­sion­ale. Noi ave­va­mo pre­sen­ta­to un ordine del giorno che prova­va a tenere insieme i due obi­et­tivi, con­dizio­nan­do l’indizione del ref­er­en­dum soltan­to alla non real­iz­z­abil­ità di una con­dizione che di fat­to cen­tra­va l’obiettivo finale del ref­er­en­dum, cioè l’utilizzo per la soci­età di soli rifiu­ti prove­ni­en­ti dall’ambito del­la Val di Cor­nia, con un dimen­sion­a­men­to del­la dis­car­i­ca con­seguente. Se quin­di entro un tem­po cer­to, che noi indi­cava­mo essere sca­dente il 31 mar­zo 2019 i soci non fos­sero rius­ci­ti a cam­biare il piano indus­tri­ale di RIMa­te­ria preve­den­do solo rifiu­ti “nos­trani” si sarebbe svolto il ref­er­en­dum, altri­men­ti no. Sarebbe bas­ta­to far dis­cutere tale ordine del giorno pri­ma del­la delib­era di pre­sa d’atto del­la deci­sione del­la com­mis­sione tec­ni­ca per far aprire un dibat­ti­to e non dopo, quan­do ormai il Con­siglio si era già espres­so, per provare a tentare una medi­azione. Purtrop­po sia le mino­ranze com­pat­te che il Pd ce lo han­no imped­i­to costrin­gen­do­ci a dis­cutere dell’OdG delle mino­ran­za, aven­do prob­a­bil­mente pau­ra di una posizione sco­mo­da come la nos­tra che rompe­va i loro sche­mi. A questo pun­to siamo sta­ti costret­ti allo­ra a votare comunque per far fare il ref­er­en­dum e con­tro la deci­sione del­la com­mis­sione tec­ni­ca. Questo voto por­ta con sé delle con­seguen­ze politiche. Lo sap­pi­amo bene e ce ne fac­ciamo cari­co. Usci­amo da ques­ta allean­za. Il nos­tro vice sin­da­co Ste­fano Fer­ri­ni, si è dimes­so e siamo pron­ti a svol­gere ugual­mente il nos­tro ruo­lo di forza che è nata per “far fare”, cioè creare occa­sioni di svilup­po del­la nos­tra cit­tà. Ringrazi­amo il sin­da­co per la fidu­cia che ci ha accorda­to in questi quat­tro anni, ma ques­ta scelta sceller­a­ta di vol­er­si scon­trare a tut­ti i costi con una parte del­la cit­tà non pos­si­amo con­di­vider­la. Di fronte all’incapacità di capire la cit­tà ed all’inconcludenza nel portare avan­ti le azioni del Pd, che rischi­ano di con­seg­nare il Comune al cen­tro destra guida­to dal­la Lega o ai 5 Stelle, Spir­i­to Libero per Piom­bi­no sarà l’unica vera e respon­s­abile alter­na­ti­va di gov­er­no.

Comu­ni­ca­to stam­pa del Comune di Piom­bi­no

Con il solo  voto favorev­ole del PD, è sta­ta approva­ta in con­siglio comu­nale la delib­era che rat­i­fi­ca la deci­sione del­la com­mis­sione tec­ni­ca di non ammet­tere il pri­mo que­si­to ref­er­en­dario su Rima­te­ria, rel­a­ti­vo all’ampliamento del­la dis­car­i­ca. A votare con­tro tutte le forze di oppo­sizione (M5S, Rifon­dazione comu­nista, Un’altra Piom­bi­no, Fer­rari sin­da­co Forza Italia,  Sin­is­tra per Piom­bi­no ma anche “Spir­i­to Libero”, forza di mag­gio­ran­za, che ha pre­sen­ta­to un ordine del giorno dis­tin­to.
Una dis­cus­sione molto ani­ma­ta, come da pre­vi­sioni, anche per la pre­sen­za di molti espo­nen­ti dei Comi­tati pro ref­er­en­dum, che han­no affol­la­to durante la mat­ti­na l’aula con­sil­iare e lo spazio davan­ti all’entrata del palaz­zo comu­nale. Per con­sen­tire la più ampia parte­ci­pazione, su richi­es­ta del comi­ta­to, l’amministrazione comu­nale ave­va instal­la­to una cas­sa all’esterno per­ché il lavori all’interno dell’aula potessero essere segui­ti anche da fuori.
Pri­ma del­la delib­era è sta­to vota­to anche l’ordine del giorno pre­sen­ta­to da tutte le mino­ranze, con il quale si chiede­va all’amministrazione comu­nale di riva­l­utare le deci­sioni tec­niche espresse dal­la com­mis­sione, con­sen­ten­do l’ammissione. L’ordine del giorno non è sta­to approva­to per i voti con­trari dei con­siglieri del PD che han­no quin­di con­fer­ma­to la pro­pria con­tra­ri­età all’ammissione del ref­er­en­dum.
“Bisogna capire cosa com­porterebbe l’indizione di un ref­er­en­dum oggi dal pun­to di vista del­la tenu­ta dell’azienda, per l’andamento eco­nom­i­co, per la tenu­ta dei finanzi­a­tori, per gli attuali lavo­ra­tori di Rima­te­ria – ha affer­ma­to la con­sigliera del PD Bruna Geri a sosteg­no del­la posizione del par­ti­to —  Non bas­ta dire “non si vuole chi­ud­ere Rima­te­ria”. Noi oggi in ques­ta fase del­la dis­cus­sione siamo chia­mati a esprimer­ci su questo e cioè sull’ammissibilità di un ref­er­en­dum che trat­ta vari aspet­ti e che non può essere sin­te­tiz­za­to con  un sem­plice sì o con un no. Per noi oggi il ref­er­en­dum non è più uno stru­men­to effi­cace alla luce delle ultime novità, e pen­si­amo che sia più utile agire attra­ver­so l’assemblea dei soci con azioni di coin­vol­gi­men­to del­la cit­tad­i­nan­za”.
Le oppo­sizioni han­no invece rib­a­di­to gli argo­men­ti sostenu­ti nel cor­so di questi mesi: una richi­es­ta di parte­ci­pazione e di espres­sione da parte del­la cit­tad­i­nan­za per un prog­et­to, quel­lo di Rima­te­ria,  ritenu­to dan­noso per lo svilup­po del­la cit­tà e in gra­do di con­dizionare la vita del ter­ri­to­rio nei prossi­mi anni.
Sec­on­do le oppo­sizioni, il prog­et­to Rima­te­ria non tutela l’interesse pub­bli­co ma serve solo a rip­i­anare prog­et­ti incau­ti del pas­sato. Di fronte a un quadro stori­co di questo genere la cit­tà ha il dirit­to di esprimer­si e quin­di è impor­tante accettare il con­fron­to.
For­ti con­tra­ri­età anche sul­la ven­di­ta delle azioni di Rima­te­ria ai pri­vati, per l’impossibilità di man­tenere una fon­da­men­tale  gov­er­nance pub­bli­ca sull’azienda.
Sarebbe sta­to nec­es­sario inoltre man­tenere pub­bli­ca la soci­età Rima­te­ria per garan­tire una gov­er­nance che così non sarà più pos­si­bile. Altra ques­tione impor­tante, l’importanza di accogliere solo i rifiu­ti del ter­ri­to­rio e non quel­li che ven­gono da fuori. Un appel­lo quin­di a che Rima­te­ria operi nell’interessa del­la cit­tà. Il bisog­no di avviare le boni­fiche, che la stes­sa Asiu avrebbe dovu­to fare negli anni pas­sati.
Il sin­da­co Giu­liani ha con­clu­so gli inter­ven­ti, pri­ma del voto, facen­do un’analisi delle scelte di piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale fat­te negli ulti­mi dieci anni e rib­aden­do l’importanza del prog­et­to di Rima­te­ria.

Aggior­na­men­to ore 18:19
Il Comune di Piom­bi­no comu­ni­ca che “A inte­grazione del comu­ni­ca­to invi­a­to oggi, e a segui­to del­l’avvenu­ta votazione in con­siglio comu­nale del­la delib­era di rat­i­fi­ca del­la deci­sione del­la Com­mis­sione per il 2° que­si­to ref­er­en­dario, si comu­ni­ca che anche in questo caso la delib­era è sta­ta approva­ta, con­fer­man­do la non ammis­sione anche del 2° que­si­to, con il voto favorev­ole del PD e i voti con­trari di Fer­rari sin­da­co Forza Italia, Sin­is­tra per Piom­bi­no, Un’Al­tra Piom­bi­no, Movi­men­to 5 Stelle, Rifon­dazione Comu­nista. Il con­siglio ha quin­di approva­to con 13 voti a favore e 9 con­trari”.
Il sec­on­do que­si­to ref­er­en­dario era così for­mu­la­to:
“Sei d’accordo che una parte delle azioni di RIMa­te­ria posse­dute da Asiu, e quin­di indi­ret­ta­mente anche dal Comune di Piom­bi­no che di Asiu è il mag­giore azion­ista, vengano ven­dute, poten­do così dei pri­vati diventare pro­pri­etari del­la mag­gio­ran­za delle azioni di RIMa­te­ria che gestisce lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti spe­ciali a Ischia di Cro­ciano nel Comune di Piom­bi­no?”.

(Foto di Pino Bertel­li)

 

Commenta il post