Stop al pedaggio al casello di Vada
CAMPIGLIA 1 giugno 2016 — Recentemente l’Unione Europa ha bloccato il prolungamento delle concessioni ad Autostrade per l’Italia fino al 2046; ora più di prima siamo convinti che il casello di Vada non abbia veramente motivo di esistere.Va detto che è solo un dispetto, una gabella per uno svincolo mai sollecitato e di cui nessuno sente il bisogno, una gabella per coprire una strada che prima si percorreva gratuitamente. Si paga per un’autostrada che non c’è, con tempi di percorrenza aumentati rispetto a prima perché lo svincolo impone una sosta o, ben che vada, un rallentamento forzato. Da dove spunta quest’autostrada non segnalata dal navigatore? Nemmeno il cellulare la rileva, d’altra parte come si può capire il senso di una cosa che non c’è? E questa realtà si scontra con la richiesta di chiudere il “balzello“con la mozione n. 930 presentata dai Consiglieri Ruggeri e Tortolini, approvata all’unanimità nella seduta del Consiglio regionale della Toscana del 29 ottobre 2014 che recita «di attivarsi immediatamente, qualora dovessero essere adottate dal Governo soluzioni alternative al completamento dell’autostrada A12, per far rimuovere la barriera di pagamento del pedaggio all’altezza di Vada». Nebulosità senza senso, che però continuano ad esistere e si ergono come cattedrali nel deserto. Il sistema delle concessioni autostradali è una cuccagna per i fortunati che ne fanno parte visto che genera profitti enormi e pressocché certi. Le concessioni erano basate sulla logica della tariffa-remunerazione: i pedaggi dovevano servire a coprire i costi operativi e l’ammortamento dei debiti con i quali veniva finanziato l’investimento, molte convenzioni avrebbero quindi potuto scadere per avvenuto integrale recupero del capitale investito e invece si sono prolungate oltre. Considerando che l’autostrada non verrà proseguita quel pedaggio rappresenta un vero e proprio dono a SAT. Il balzello colpisce in maniera illegittima non solo i turisti e i cittadini residenti ma anche i presunti esentati, costretti a pagare il canone annuale al telepass per poter aver diritto ad un esenzione di un pedaggio per usufruire di un servizio che non esiste. Il M5S Campiglia Marittima presenterà nuovamente “l’ordine del giorno” per la soppressione del casello di Vada, ricordando che nonostante sia stato votato all’unanimità da quasi tutti i Comuni della provincia di Livorno, si trova illegittimamente ancora al suo posto.
I consiglieri M5S Campiglia
Daniele Fioretti
Chesi Cristina