Storia di un sottopasso non segnalato
CAMPIGLIA 21 gennaio 2014 — E’ fuori discussione che nel nostro Comune ci siano problemi ben più rilevanti della mancata segnalazione del sottopasso che collega via Cerrini a via della stazione. Ma la sua tormentata storia è uno degli emblemi dell’impasse di questa amministrazione. Era il lontano 2009, quando Comune dei Cittadini e Uniti per Suvereto organizzarono un’ assemblea per discutere della scelta di Trenitalia di cancellare le fermate degli Eurostar City alla stazione di Campiglia; a tale incontro era presente anche il Sindaco, a cui, per la prima volta, accennai la mancanza di segnalazione del sottopasso.
Ringraziandomi per averle fatto notare l’assenza della segnaletica la sua risposta fu breve e affermò che fosse una piccolezza che si sarebbe potuta risolvere con poco tempo e con pochi sforzi. Entusiasta, pensai che finalmente non avrei più dovuto vedere persone che, al buio, percorrono di corsa il cavalcavia per paura di essere investite da qualche auto. Ma era solo un’illusione e la prima di tante promesse non mantenute. Sono passati anni e vari articoli di giornale, culminati nell’Aprile del 2012 in un Ordine del Giorno presentato al Consiglio Comunale, dove si impegnava la giunta ad apporre la necessaria segnalazione entro l’inizio della stagione estiva, quando molte più persone avrebbero ricominciato a spostarsi a piedi o in bicicletta.
Due mesi di tempo che il gruppo di maggioranza considerò troppo pochi. Avrebbero votato l’ordine del giorno presentato da CDC solo se la data entro cui adempiere fosse stata posticipata a dicembre 2013. Sarebbe passata un’altra estate ma poco male, almeno avremmo chiuso questo capitolo senza fine. Tutti d’accordo, giunta impegnata dal Consiglio che si espresse con voto unanime. Dicembre è passato e l’ormai nota incuranza della giunta per gli impegni che gli vengono assegnati dal Consiglio è stata riconfermata. Nessun intervento è stato fatto e il sottopasso versa ancora in stato di totale abbandono, dove l’unico segnale è quello di un Consiglio Comunale svuotato completamente della sua funzione di indirizzo politico. La mia, a 21 anni, è stata la prima esperienza da consigliere comunale. Avevo riposto fiducia nell’impegno politico come mezzo per dare soluzione ai problemi della gente, a prescindere se si è maggioranza o opposizione. Episodi come quello che ho descritto (non è l’unico e neppure il più grave) non possono che far crescere la sfiducia e allontanare i cittadini dalla politica. Non è questione di bilanci, ma solo di volontà e di rispetto verso il Consiglio Comunale e i cittadini che lo hanno eletto. Cosa che manca del tutto in chi amministra Campiglia.
Daniele Scafaro Consigliere CDC