Storie di ragazzi e di promesse non mantenute

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pervenuta in redazione

Sul finire del 2011 alcu­ni gio­vani ragazzi decis­ero di impeg­nar­si, appel­lan­dosi all’amministrazione comu­nale, per far si che il pos­to che abit­ual­mente fre­quen­tano per trascor­rere le loro gior­nate e goder­si lo sport che più gli piace, lo skate­board, acquis­tasse un aspet­to più dig­ni­toso e sicu­ra­mente più fruibile dai cit­ta­di­ni. Si trat­ta dei Gia­r­di­ni di Coltie, una zona dove si può trovare l’unico campet­to da cal­cio pub­bli­co che non ver­si in dub­bio sta­to di prat­i­ca­bil­ità e dove stori­ca­mente ci sono sem­pre state le attrez­za­ture per sport come lo skate­board­ing. Venne prepara­ta una petizione e si adop­er­arono per la rac­col­ta delle firme in suo sosteg­no: suc­ces­si­va­mente, si affi­darono alla lista “Comune dei cit­ta­di­ni” affinché quel­la petizione, sup­por­t­a­ta da un ordine del giorno, venisse dis­cus­sa in Con­siglio Comu­nale. Sono rimaste nel­la mente le parole dell’assessore Bertoc­chi, il quale affer­mò che in un Comune di mod­este dimen­sioni come Campiglia non ci fos­se bisog­no di alzare tut­to questo “polverone” per fare delle richi­este all’amministrazione, ma sarebbe sta­to suf­fi­ciente bus­sare alla por­ta di un asses­sore o fare una tele­fona­ta. L’ ind­i­riz­zo che il Con­siglio dette alla giun­ta fu chiaro: all’unanimità, i con­siglieri, impeg­narono l’assessorato com­pe­tente a “prevedere un tem­pes­ti­vo inter­ven­to di risis­temazione dell’area in ogget­to tenen­do con­to delle richi­este avan­zate dai cit­ta­di­ni fir­matari”. Dopo otto mesi, a Novem­bre del 2012, trascor­si i quali pote­va essere con­sid­er­a­to abbon­dan­te­mente “vio­la­to” il ter­mine “tem­pes­ti­vo”, e appu­ra­to che molto poco di quan­to rien­tra­va nell’impegno pre­so dal­la giun­ta era sta­to real­iz­za­to, tor­nam­mo in con­siglio comu­nale con un’interpellanza per conoscere i prog­et­ti dell’amministrazione per l’area in ques­tione. Ci fu rispos­to che non c’era bisog­no di un prog­et­to, poiché gli inter­ven­ti pre­visti non neces­si­ta­vano di un appos­i­to stanzi­a­men­to nel bilan­cio ma sareb­bero sta­ti real­iz­za­ti “in econo­mia” con le risorse a dis­po­sizione dell’assessorato. Per quan­to riguar­da i ritar­di, l’assessore Pal­a­di­ni, rispose che entro la Pri­mav­era sareb­bero sta­ti real­iz­za­ti gli inter­ven­ti man­can­ti. E’ da pochi giorni suona­ta la Pri­mav­era e i fat­ti sono sot­to gli occhi di tut­ti: non ci sono pan­chine, non è sta­ta sis­tem­a­ta la super­fi­cie in asfal­to, con il ris­chio che qual­cuno pos­sa far­si male seri­amente, non è sta­ta instal­la­ta una fontana e non sono state aggiunte strut­ture per le attiv­ità di skate­board e pat­ti­nag­gio che stori­ca­mente ven­gono svolte dai ragazzi in quell’area. Si può ora com­pren­dere da dove viene l’apatia dei gio­vani d’oggi per la polit­i­ca e tut­to ciò che le ruo­ta intorno: infat­ti, per la pri­ma vol­ta alcu­ni ragazzi han­no prova­to a met­ter­si in con­tat­to con le isti­tuzioni e, nonos­tante avessero avan­za­to delle richi­este con­tenute, non sono sta­ti ascoltati dall’amministrazione, ed è nor­male che nasca in loro un sen­so di sfidu­cia. Per quan­to riguar­da il ruo­lo del Con­siglio Comu­nale ormai emerge con chiarez­za una sco­mo­da ver­ità: come accadu­to molte altre volte la giun­ta non ha rispet­ta­to l’impegno che gli veni­va impos­to dal Con­siglio, che è ormai diven­ta­to un mero organo di fac­cia­ta, e che con­tin­ua ad esistere soltan­to per­ché vogliamo con­tin­uare a chia­mar­ci “paese demo­c­ra­ti­co”; se venisse sop­pres­so non se ne accorg­erebbe nes­suno. Infat­ti, in prat­i­ca, è già sta­to fat­to.

Daniele Sca­faro, Con­sigliere del Comune dei Cit­ta­di­ni

 

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