Strada 398: un passo avanti da gambero
PIOMBINO 16 ottobre 2019 - L’ufficio stampa del Comune di Piombino ha emesso una nota nella quale vengono trattati i problemi della viabilità. Il documento si divide in quattro parti. La prima riguarda lo stato dell’arte riguardo alla statale 398 ed in particolare al primo tratto tra Montegemoli al Gagno.
La seconda parte attiene ad una serie di considerazioni, a firma del vicesindaco Giuliano Parodi, sul pedaggio nel breve tratto di autostrada da Cecina nord a Rosignano.
La terza parte tratta i problemi dell’autostrada Livorno — Civitavecchia, sempre con indicazione di Parodi.
Infine la quarta parte è un appello che il vicesindaco di Piombino rivolge ai colleghi sindaci della province dei Livorno e Grosseto per “aprire un dibattito serio e concreto sul futuro della viabilità del nostro territorio” .
Lo stato dell’arte sulla 398
Si legge nel comunicato stampa del Comune di Piombino:
Buone notizie per la realizzazione del 1° lotto del prolungamento della S.S. 398 dallo svincolo della Geodetica fino al Gagno. Recentemente l’Anas ha infatti comunicato l’avvio del procedimento per la realizzazione del 1° tratto della bretella ai fini del progetto esecutivo e per gli espropri delle particelle di terreno che dovranno essere effettuati.
Rispetto al progetto definitivo approvato dal Cipe nell’ottobre del 2018, infatti, per la costruzione dell’opera è stato necessario integrare il progetto con modifiche al piano dell’esproprio procedendo all’integrazione della dichiarazione della pubblica utilità.
Entro 60 giorni potranno essere inviate osservazioni presso l’Unità Operativa Espropri della Struttura territoriale Toscana a Firenze.
Si tratta pertanto di un altro passo avanti verso la realizzazione della strada, almeno fino al Gagno, di vitale importanza per il territorio.
Alcune considerazioni sono doverose per meglio chiarire il lungo iter che ha caratterizzato e caratterizza la realizzazione — non dimentichiamolo — di solo tre chilometri e cento metri di strada dal bivio per la geodetica al Gagno, ovvero un primo lotto di una via che dovrebbe essere funzionale per la valorizzazione del porto e in generale per l’economia della città. Al riguardo va sottolineato che non esiste al momento traccia alcuna per quel che riguarda il secondo lotto, ovvero il tratto di strada che dovrebbe collegare il Gagno al porto. È di tutta evidenza che il solo completamento del primo lotto risolve parzialmente, per non dire affatto, il problema della viabilità su Piombino. Questo non significa che si debba restare indifferenti verso la realizzazione del primo lotto che magari doveva essere già realizzato da tempo. Piuttosto si sottolinea come la strada fino al Gagno rappresenti solo, per usare un esempio, le fondamenta di una casa dove nessuno andrà ad abitare finché l’edificio non sarà costruito fino al tetto.
Sul secondo lotto resiste ferma e netta la posizione dell’Anas che rivendica da tempo la propria incompetenza ad agire in un’area prettamente urbana e quindi nella disponibilità dell’ente locale. D’altra parte appare utopistico pensare ad un intervento del Comune per progettare e realizzare un tratto costoso e altamente impegnativo (anni fa fece sorridere l’uscita natalizia di un progetto che contemplava l’attraversamento delle fabbriche con una sorta di lungo viadotto peraltro esteticamente inaccettabile). Quindi per il tratto Gagno-porto siamo all’anno zero.
Pietra miliare per il primo tratto della 398 resta anche oggi il convegno tenuto all’hotel Centrale di Piombino il 4 luglio 2017 presenti l’allora viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, l’allora sottosegretario Silvio Velo, l’allora sindaco di Piombino Massimo Giuliani e l’ingegnere progettista dell’Anas Stefano Liani. Per farla breve in quell’incontro venne indicato il seguente cronoprogramma:
- Entro l’estate 2017 esame del progetto Anas al Cipe;
- Entro il 30 giugno 2018 fine della progettazione e predisposizione delle gare di appalto
- Nei primi mesi del 2019 consegna dell’opera alla ditta vincitrice della gara di appalto
- Nei primi mesi del 2021 conclusione dei lavori.
A parte l’elementare considerazione, già emersa a luglio di due anni fa, sui tempi abbastanza lunghetti per realizzare tre chilometri di strada, oggi si può dire, senza timore di smentite, che quel cronoprogramma è andato a ramengo. Il Cipe non ha approvato il progetto Anas entro l’estate 2017 bensì il 25 ottobre 2018. Oggi il vicesindaco Parodi ci dà notizia della questione degli espropri che di solito non è mai cosa velocissima. Ma a conferma che l’Anas non ha ancora tutte le carte a posto per procedere con la gara di appalto, esiste la notizia offertaci dal ministero dell’ambiente nello scorso mese di luglio. “La bretella di collegamento tra l’autostrada Tirrenica ed il porto di Piombino – lotto 7 tratto 1 – svincolo Geodetica-Gagno” è, a far data del primo luglio 2019, in fase di istruttoria alla commissione tecnica per la valutazione di impatto ambientale in ossequio alla legge obbiettivo 443 del 2001. Si è concluso nel frattempo questo passaggio ministeriale? Nel sito del ministero dell’ambiente, tra le pratiche concluse, ce sono molte anche ad agosto e settembre ma del nome di Piombino e del lotto 1 della statale 398 non c’è traccia. Quindi anche per questo passaggio resta l’attesa.
Ipotizzare tempi reali di consegna dell’opera ai vincitori della gara di appalto, è oggi difficilissimo e fa sorridere la previsione, indicata a luglio del 2017 , “nei primi mesi del 2019”. Per non dire della conclusione dei lavori che avrebbero dovuto essere ultimati tra poco più di un anno.
Il balzello al casello di Rosignano
Scrive Parodi: “Era il 27 giugno del 2011, quando fu inaugurato il “nuovo” casello di Rosignano che ha “privatizzato” un piccolo tratto della Variante Aurelia istituendo, senza alcun beneficio per i cittadini, una gabella per chi transita sulla super strada pubblica e pagata dai cittadini – commenta Parodi — Il lotto Rosignano San Pietro In Palazzi fu approvato in fretta e furia mentre “resistevano” le tante difficoltà ad ottenere un via libera per il tratto che veramente necessitava di un intervento, quello a sud di Grosseto e mentre scomparivano quasi tutte le opere complementari all’autostrada che doveva costruire Sat.
Per tenere a bada le proteste, ai residenti della Bassa Val di Cecina fu concessa l’esenzione provvisoria purché si dotassero di Telepass (il cui canone di noleggio è a loro carico) lasciando l’onere di pagare la gabella da subito ai Livornesi e a chi risiede in Val di Cornia.”
Se, come pare, il vicesindaco di Piombino, indica l’esigenza di togliere quell’odioso pedaggio, i consensi saranno numerosi. Per quel che vale ci accodiamo senza indugio.
Il progetto dell’autostrada tirrenica
Scrive Parodi: “Il progetto autostradale, mai realmente partito, veniva raccontato dai sostenitori come panacea di tutti i mali del territorio, necessario allo sviluppo e al progresso. Ricordiamo che il progetto si è interrotto per motivi economici legati agli appalti dei lavori (stoppati dalla Corte Europea) e alle previsioni di redditività; che il piano economico e finanziario, mai reso pubblico, non garantiva a Sat il rientro dall’investimento e che l’Europa non ha mai affermato fosse necessaria una autostrada a pagamento.
Ad oggi non sono stati ancora diffusi i dati dei passaggi al casello, quanti mezzi transitano in esenzione e sono quindi riferibili con sicurezza ai residenti? Quanto “rende” il casello rispetto alle previsioni del piano economico finanziario che ha deciso la durata della concessione? Questi dati sono fondamentali per capire la realtà del traffico di oggi e le possibili proposte”.
L’appello ai sindaci
Scrive Parodi: “A tutti i sindaci che ora hanno preso consapevolezza che la Tirrenica così com’era stata pensata gravava solo sulle tasche dei cittadini – continua Parodi — rivolgo un invito ad aprire un dibattito serio e concreto sul futuro della viabilità del nostro territorio con l’obiettivo di togliersi dal collo, una volta per tutte, il cappio di decisioni prese lontano dal territorio e nell’interesse di altri. Per il tratto a sud di Grosseto c’è da chiedersi dove erano questi politici tutte le volte che i comitati sfilavano sull’Aurelia chiedendo l’adeguamento e la messa in sicurezza secondo il progetto Anas del 2000. Fossero stati a fianco dei cittadini fin da subito, forse oggi avremmo un corridoio sicuro, moderno e gratuito. Preso atto della situazione posso solo dire che va bene così, meglio tardi che mai visto che per il tratto a sud di Grosseto c’è ancora modo per lo Stato di intervenire nell’interesse dei cittadini.”