revisione dopo revisione da Icram a Sogesid a Invitalia

Bonifica della falda: studi e ripensamenti

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PIOMBINO 5 set­tem­bre 2015 — Uno degli inter­ven­ti di bonifi­ca del Sito di Inter­esse Nazionale (SIN) di Piom­bi­no finanzi­a­to con risorse pub­bliche, da eseguire in dan­no ai sogget­ti respon­s­abili, con­siste nel­la mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va del­la fal­da nelle aree di pro­pri­età e in con­ces­sione dema­niale del­la Luc­chi­ni. Si trat­ta delle opere per le quali sono sta­ti stanziati 50 mil­ioni di euro, quelle i cui appalti, sec­on­do la sot­toseg­re­taria Velo, avreb­bero dovu­to par­tire pri­ma nel set­tem­bre 2014, poi nel feb­braio 2015 (https://www.stileliberonews.org/annunci-velo/) e poi anco­ra subito dopo la fir­ma del­l’ac­quis­to del­la Luc­chi­ni da parte di Cevi­tal avvenu­ta il 30 giug­no 2015, ma che, come è noto, non sono anco­ra par­ti­ti.
In realtà la vera sto­ria è fat­ta di prog­et­tazioni improb­a­bili oltreché cos­tose, che han­no cos­ti­tu­ito l’ar­go­men­to di annun­ci pro­pa­gan­dis­ti­ci sem­pre smen­ti­ti dal­la realtà. Nat­u­ral­mente anche alti diri­gen­ti min­is­te­ri­ali han­no fat­to la loro parte. Ognuno ricorderà la pre­sen­za in Con­siglio Comu­nale a Piom­bi­no, a fian­co del sin­da­co Ansel­mi, di Gian­fran­co Mas­cazz­i­ni, lo stori­co diret­tore gen­erale del Min­is­tero dell’ambiente ai tem­pi del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma sui fanghi di Bag­no­li. Sì, per­ché la sto­ria del­la real­iz­zazione del sis­tema di mar­gin­a­men­to del­la col­ma­ta nord, com­pren­si­vo del­la real­iz­zazione e ges­tione del sis­tema di cap­tazione del­la fal­da e del­l’impianto di trat­ta­men­to e riu­ti­liz­zo del­la acque di fal­da inquinate derivan­ti dal sis­tema di mar­gin­a­men­to pub­bli­co pre­vis­to nel­l’in­ter­no del SIN di Piom­bi­no, com­in­cia pro­prio di lì. Com­in­cia dal­lo stu­dio di fat­tibil­ità per la real­iz­zazione degli inter­ven­ti per la mes­sa in sicurez­za e la bonifi­ca del SIN. Un prog­et­to fan­ta­sci­en­tifi­co che prevede­va ingen­ti impeg­ni eco­nomi­ci per l’e­mu­ng­i­men­to ed il trat­ta­men­to delle acque di fal­da redat­to dall’ Isti­tu­to Cen­trale per la Ricer­ca sci­en­tifi­ca e tec­no­log­i­ca Appli­ca­ta al Mare (ICRAM) del CNR nel 2008. Così inverosim­i­le che quan­do la pal­la passò alla SOGESID, soci­età in house del Min­is­tero dell’Ambiente e del­la Tutela del Ter­ri­to­rio e del Mare (MATTM) e del Min­is­tero delle Infra­strut­ture (MIT), ques­ta pen­sò bene di rived­er­lo tan­to che il 30 novem­bre 2011 così pre­sen­ta­va il nuo­vo prog­et­to:
«…Il prog­et­to pre­lim­inare pre­sen­ta­to rap­p­re­sen­ta la fase suc­ces­si­va allo stu­dio di fat­tibil­ità del 2008 pre­dis­pos­to da ICRAM, con la dif­feren­za che il prog­et­to in esame prevede la real­iz­zazione di una bar­ri­era mista cos­ti­tui­ta in parte da un mar­gin­a­men­to fisi­co, spin­to a quote infe­ri­ori rispet­to al prece­dente, e in parte da una bar­ri­era idrauli­ca local­iz­za­ta sul bor­do set­ten­tri­onale e nel­l’area cen­trale del­la col­ma­ta nord; la cin­tu­razione del­lo stra­to di ripor­to è real­iz­za­ta tramite una trincea drenante. È, inoltre, alle­ga­to il prog­et­to pre­lim­inare del­l’impianto di trat­ta­men­to delle acque emu­nte ai fini del loro riu­ti­liz­zo per impieghi pro­dut­tivi ed even­tuale scari­co…» (per leg­gere clic­ca qui).
Il prog­et­to fu approva­to nel­la con­feren­za dei servizi deciso­ria pres­so il Min­is­tero dell’ Ambi­ente il 12 luglio 2013 (per leg­gere clic­ca qui) nonos­tante che non piacesse tan­to nem­meno al Comune di Piom­bi­no che ave­va man­i­fes­ta­to ris­erve sulle soluzioni prospet­tate, in par­ti­co­lare per i mar­gin­a­men­ti pro­fon­di pre­visti nel­la macroarea nord del SIN e sug­li ingen­ti impeg­ni eco­nomi­ci per l’e­mu­ng­i­men­to ed il trat­ta­men­to delle acque di fal­da (per leg­gere clic­ca qui).
Arriv­i­amo al 30 giug­no 2015 quan­do viene fir­ma­to l’ Accor­do di Pro­gram­ma per l’attuazione del prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za, ricon­ver­sione indus­tri­ale e svilup­po eco­nom­i­co pro­dut­ti­vo nell’area dei com­p­lessi azien­dali cedu­ti dal­la Luc­chi­ni che con­tiene lo stu­dio di fat­tibil­ità del prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za e di rein­dus­tri­al­iz­zazione delle aree sit­u­ate nel Comune di Piom­bi­no di pro­pri­età e in attuale con­ces­sione dema­niale alla Luc­chi­ni, elab­o­ra­to da Invi­talia Attiv­ità Pro­dut­tive (soci­età in house del Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co) nel luglio 2014. La prog­et­tazione svilup­pa­ta riguar­da anche gli inter­ven­ti finanziati con risorse pub­bliche, da eseguire in dan­no ai sogget­ti respon­s­abili, con­sis­ten­ti nel­la mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va del­la fal­da nelle aree di pro­pri­età e in con­ces­sione dema­niale del­la Luc­chi­ni (per leg­gere clic­ca qui).
Il prog­et­to già approva­to (quel­lo elab­o­ra­to da Sogesid) viene can­cel­la­to con queste parole: «… Alla luce del­la doc­u­men­tazione tec­ni­ca agli atti del MATTM e delle val­u­tazioni con­di­vise con i Sogget­ti inter­es­sati negli incon­tri pre­lim­i­nari avviati da INVITALIA/IAP, è pos­si­bile iden­ti­fi­care le crit­ic­ità e i pun­ti di debolez­za delle pro­poste prog­et­tuali fino­ra elab­o­rate per la mes­sa in sicurez­za del­la fal­da del SIN di Piom­bi­no.
Attual­mente, i prin­ci­pali ele­men­ti che con­dizio­nano lo svilup­po prog­et­tuale ed esec­u­ti­vo degli inter­ven­ti sul­la fal­da sono così rias­sum­i­bili:
# alla con­t­a­m­i­nazione del­la fal­da con­cor­rono prin­ci­pal­mente due cause: a) i cumuli di materiali/rifiuti pre­sen­ti nelle aree Luc­chi­ni; b) le aree non adeguata­mente pavi­men­tate e regi­mate;
# la ges­tione delle aree di com­pe­ten­za Luc­chi­ni riveste un ruo­lo deter­mi­nante per l’efficacia del­la bonifi­ca;
# il prog­et­to pre­lim­inare per la mes­sa in sicurez­za del­la fal­da, agli atti del MATTM e esam­i­na­to dal­la Con­feren­za di Servizi del MATTM del 12 luglio 2013, pre­sen­ta diver­si pun­ti di debolez­za, come evi­den­zi­a­to nei pareri degli Enti;
# il ricor­so al bar­ri­era­men­to fisi­co è con­sen­ti­to in caso di estrema ratio (art. 243, com­ma 2 del D.Lgs. 152/2006, così come mod­i­fi­ca­to dall’art. 41, com­ma 1, Legge 98/2013);
# infine, l’approccio del prog­et­to pre­lim­inare agli atti del MATTM dif­fi­cil­mente ad oggi riesce ad allinear­si con i con­tenu­ti dell’AdP, che prevede un prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za e di rein­dus­tri­al­iz­zazione e non più un inter­ven­to di bonifi­ca di tipo “rigi­do” e “pas­si­vo”.…».
Viene poi ripor­ta­ta una tabel­la che  illus­tra i pun­ti di debolez­za del prog­et­to pre­lim­inare agli atti del MATTM e le pro­poste di mod­i­fi­ca e inte­grazione per super­are le crit­ic­ità riscon­trate, da svilup­pare in fase prog­et­tuale:

pag i tabella falda

pag 2 tabella falda

Bas­ta leg­ger­la e con­frontare un  di debolez­za e pro­poste di mod­i­fi­ca per capire che siamo molto lon­tani dal­la prog­et­tazione esec­u­ti­va e che il prob­le­ma del­la ges­tione futu­ra del­l’impianto di trat­ta­men­to delle acque emu­nte non è risolto. C’è da dire che  almeno qualche con­sid­er­azione crit­i­ca lev­atasi nel cor­so degli anni sia dal pun­to di vista del prog­et­to sia dal pun­to di vista dei tem­pi di real­iz­zazione qui tro­va una qualche rispos­ta pos­i­ti­va.
Nat­u­ral­mente la let­tura atten­ta con­siglia anche implici­ta­mente di evitare annun­ci pro­pa­gan­dis­ti­ci sia sul prog­et­to sia sui tem­pi di real­iz­zazione.

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