Stupore e preoccupazione sulla sorte di Rimigliano

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 24 feb­braio 2020 — Appren­di­amo dal­la stam­pa, con stu­pore e forte pre­oc­cu­pazione, la notizia che la Giun­ta di San Vin­cen­zo intende sot­trarre la ges­tione del Par­co di Rim­igliano alla Parchi Val di Cor­nia S.p.A. soci­età di cui il Comune è socio.
Innanz­i­tut­to lo stu­pore per­ché la notizia non avviene attra­ver­so un comu­ni­ca­to del­la Giun­ta stes­sa, che, vis­to la ril­e­van­za polit­i­ca, ne avrebbe dovu­to dare un risalto uffi­ciale e diret­to, ma se ne ha notizia solo attra­ver­so il cer­tosi­no lavoro gior­nal­is­ti­co, un poco alla zit­ti­na qua­si a provarne ver­gogna (in realtà il Comune di san Vin­cen­zo ha invi­a­to alla stam­pa un pro­prio comu­ni­ca­to sul tema il 21 feb­braio alle ore 19:01, pun­tual­mente pub­bli­ca­to da Stile liberoIdee dal­la Val di Cor­nia il 22 feb­braio con l’ar­ti­co­lo Ci ripren­di­amo la ges­tione del par­co di Rim­igliano, ndr). Non ricor­diamo che questo atto così sig­ni­fica­ti­vo da un pun­to di vista politi­co, sia riscon­tra­bile nel pro­gram­ma elet­torale del Sin­da­co, evi­den­zian­do con questo la grav­ità polit­i­ca di quan­to si intende fare.
Lo stu­pore nasce anche dalle moti­vazioni dichiarate dal Sin­da­co che riman­da a crit­ic­ità nel­la ges­tione del par­co da parte del­la soci­età evi­den­zi­ate dalle seg­nalazioni di cit­ta­di­ni e tur­isti. Ci pare una gius­ti­fi­cazione quan­to mai biz­zarra. Innanz­i­tut­to bisognerebbe capire quale tipo di seg­nalazione reg­is­tra il Sin­da­co, se rel­a­tive ad una manuten­zione ordi­nar­ia o stra­or­di­nar­ia del Par­co. La pri­ma è a cari­co del­la Parchi e facil­mente risolvi­bile mag­a­ri met­ten­dosi intorno ad un tavo­lo e per­tan­to la con­tro­misura del­la Giun­ta appare spro­porzion­a­ta, la sec­on­da è a cari­co del Comune di San Vin­cen­zo che negli ulti­mi anni è sem­pre sta­to car­ente di finanzi­a­men­ti di questo tipo.
La nos­tra Asso­ci­azione non ril­e­va una tale dram­matic­ità nel­la ges­tione del Par­co anche se tut­to può essere miglio­ra­to cer­ta­mente, ma bisogna anche capire quale è il con­cet­to di Par­co che si ha nel­la mente. Par­co nat­u­ral­is­ti­co, con tutte le dinamiche dei pro­ces­si bio­logi­ci che esso com­por­ta, quale bene pub­bli­co come noi inten­di­amo o par­co gia­rdi­no, mag­a­ri a servizio, di qualche grande investi­tore.
Aldilà delle gius­ti­fi­cazioni avan­zate di ques­ta scelta da parte del­la Giun­ta, che per­al­tro la nos­tra Asso­ci­azione non ril­e­va in ques­ta misura, ci preme evi­den­ziare le molte ombre che sem­bra­no calare sul Par­co di Rim­igliano. Un par­co che ha una sto­ria par­ti­co­lare det­ta­ta da scelte politiche illu­mi­nate degli anni ‘70 e un val­ore nat­u­ral­is­ti­co di grande pre­gio di pine­ta costiera e bosco planiziale, che purtrop­po negli ulti­mi decen­ni le ammin­is­trazioni comu­nali che si sono suc­ce­dute non han­no mai sen­ti­to la neces­sità di spinger­si a riconoscer­gli la valen­za di area pro­tet­ta. Ci ricor­diamo il per­cor­so di riconosci­men­to ad ANPIL mai por­ta­to a ter­mine.
Ci pre­oc­cu­pa inoltre la tem­p­is­ti­ca di ques­ta scelta. In un momen­to di debolez­za del­la soci­età det­ta­to dall’insediamento del nuo­vo Con­siglio di Ammin­is­trazione, un momen­to di dif­fi­coltà ogget­ti­va dove i nuovi ammin­is­tra­tori devo anco­ra appren­dere la realtà par­ti­co­lare e com­p­lessa del­la soci­età e del vas­to pat­ri­mo­nio da gestire, si riti­ra la ges­tione di un par­co? Un gesto di cat­ti­vo gus­to anche nei con­fron­ti dei nuovi ammin­is­tra­tori chia­mati a oper­are per un asset­to e adesso se ne trovano un altro al loro insa­pu­ta e reg­is­tran­do subito una evi­dente frat­tura nel­la com­pagine del­la soci­età. Quin­di i vec­chi e i nuovi ammin­is­tra­tori all’oscuro di tut­to questo, come del resto gli altri soci di Parchi Val di Cor­nia S.p.A.
Ma questo è anche il momen­to in cui la Giun­ta Comu­nale si appres­ta ad elab­o­rare il nuo­vo Piano Strut­turale, e la pos­si­bil­ità di piani­fi­care sen­za un inter­locu­tore come Parchi che ha la mis­sione statu­taria di gestire e con­ser­vare il pat­ri­mo­nio pae­sag­gis­ti­co, nat­u­ral­is­ti­co e arche­o­logi­co forse sig­nifi­ca togliere un ele­men­to di dis­tur­bo per essere liberi di fare pre­vi­sioni anche azzar­date sul par­co. Oppure più sem­plice­mente, vis­to che alcune strut­ture nel par­co han­no trova­to un loro per­cor­so di eco­nomic­ità si ritiene più con­gruo uscire dalle fer­ree e rig­orose gare dis­poste dal­la Soci­età Parchi in tut­ti gli ambiti di com­pe­ten­za per avvi­cen­dar­si ver­so una ges­tione più las­si­va ed accondis­cen­dente?
Rile­vi­amo inoltre che un atto politi­co di tale natu­ra che mina alle basi un mod­el­lo di ges­tione orig­i­nale del pat­ri­mo­nio cul­tur­ale e nat­u­ral­is­ti­co, da sem­pre ogget­to di stu­dio di Uni­ver­sità e cen­tri di ricer­ca, con gran­di riconosci­men­ti a liv­el­lo nazionale non solo, che maturi al di fuori di un manda­to di leg­is­latu­ra, sia un ele­men­to di grande respon­s­abil­ità polit­i­ca anche per il PD, par­ti­to di rifer­i­men­to del Sin­da­co.
Infine leg­giamo con stu­pore le dichiarazioni del sin­da­co sul­la stam­pa che riferisce che non è in dub­bio la per­ma­nen­za del Comune di San Vin­cen­zo nel­la soci­età Parchi; ci doman­di­amo allo­ra per quale fine. Ed anco­ra dal­la stam­pa leg­giamo il vir­go­let­ta­to del Sin­da­co: “Ci auguri­amo che la capac­ità di dial­o­go tra le ammin­is­trazioni por­ti a una con­di­vi­sione di inten­ti e di scelte strate­giche che pos­sa davvero rilan­cia­re una soci­età che ha gran­di pos­si­bil­ità di svilup­po e che potrebbe avere un ruo­lo deter­mi­nante nel­la pro­mozione di questo ter­ri­to­rio e nel­la ges­tione di siti di inter­esse sovra­co­mu­nale”. Le nuove ammin­is­trazioni sino ad ora han­no solo par­la­to di nomine per la Parchi e di un nuo­vo cor­so, ma nes­suno ha det­to niente su che manda­to deb­ba avere il nuo­vo cor­so del­la soci­età, se nuo­vo cor­so si trat­ta.
A tutte doman­di­amo: il Par­co di Rim­igliano non è un par­co di inter­esse sovra­co­mu­nale come lo è sta­to sino ad ora?

Legam­bi­ente Val di Cor­nia
Legam­bi­ente Cos­ta Etr­usca

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