Su Aferpi e ammortizzatori grande incertezza
PIOMBINO 30 ottobre 2018 — Domani la nostra bandiera continuerà a sventolare in largo Caduti sul lavoro per continuare tenere alta l’attenzione su una vertenza che, nei fatti, si dimostra tutt’altro che risolta .
Non saremo a protestare contro il governo. In altri occasioni ci siamo andati. Anche come unica sigla sindacale a manifestare al Mise le nostre ragioni e a esigere che Piombino tornasse una vertenza nazionale.
Farlo oggi avrebbe valore se le istanze da portare al governo fossero legate a tematiche precise, si parlasse di “lavoro” ma soprattutto di bonifiche e smantellamenti.
Perché se l’argomento fosse solo l’ ammortizzatore allora prima di chiamare i lavoratori a protestare sarebbe stato utile approfondire altri aspetti. In primo luogo: sono terminate, per una cattiva gestione aziendale, le ore dell’ammortizzatore, in scadenza il prossimo dicembre. Per assurdo ci risulta un disavanzo sui soldi finanziati per quello strumento, risorse ormai destinate. Per quale motivo queste non possono essere utilizzate per terminare il periodo già autorizzato e che fine faranno?
Il nuovo decreto, uscito da pochi giorni, prevede che per accedervi un’azienda abbia esaurito tutti i periodi di ammortizzatori. Per Aferpi questo requisito non sussiste. Infatti ci sarebbero altri 13/14 mesi e oltre a questo strumento la possibilità di ricorrere anche ai 12 mesi per le aree di crisi complessa come Piombino.
Forse questi aspetti meritavano un approfondimento tecnico e solo allora condividere forme di protesta.
Dal canto nostro abbiamo chiesto, da giorni, un confronto con la unità di crisi della Regione Toscana e altrettanto necessario con la direzione generale degli ammortizzatori sociali .
Non serve a nessuno continuare ad aumentare il clima di incertezza che stiamo vivendo da anni.
Segreteria provinciale Uglm e RSU Uglm Aferpi