Su Parodi: le distrazioni del Partito Dominante
SUVERETO 8 agosto 2015 — Ho letto i recenti comunicati stampa del gruppo consiliare di minoranza Suvereto Protagonista (leggi PD); non desidero entrare nel tema del dibattito, sul quale Giuliano Parodi ha la necessaria padronanza, ma soffermarmi sul passaggio, un po’ stizzoso e poco rispettoso della maggioranza degli elettori di Suvereto, in cui si afferma che Parodi avrebbe “…cavalcato il malcontento del “No Fusione” solo per opportunismo elettorale, lanciando così la sua corsa alla sedia di Sindaco...”.
Su questo avrei qualcosa da ricordare, come Coordinatore del Comitato No Fusione, membro della Commissione Elettorale di Assemblea Popolare e del suo coordinamento, ma soprattutto come cittadino di Suvereto. Vorrei ricordare che Giuliano Parodi è stato un sostenitore della prima ora delle attività del Comitato No Fusione e si è opposto dai banchi della minoranza con il movimento di cui era leader a quella sciagurata scelta che oggi lo stesso PD goffamente rinnega. Vorrei ricordare che Giuliano Parodi, sostenuto da Assemblea Popolare di Suvereto, è stato votato da cittadini liberi e consapevoli (forse troppo per il Pensiero Dominante?) anche dopo battaglie coraggiose e tenaci come quelle sulla qualità dell’acqua e contro la scelta dell’amministrazione PD di incastonare una centrale a biomasse tra i vigneti più pregiati di Suvereto, dove invece Parodi ha fortemente voluto si avviasse la realizzazione di un polo termale, le cui pratiche sono state sbloccate dopo anni di pelosi ritardi.
E quando Parodi ha sollecitato la minoranza ed il PD a riprendere il tema della Unione dei Comuni, al centro di tutti i programmi elettorali, ha trovato interlocutori un po’ distratti, forse dalle proprie lacerazioni interne o da chissà che altro.
Di Giuliano Parodi possono non piacere certi atteggiamenti spigolosi e netti, che tuttavia talvolta sono necessari in un mondo viscoso ed ostile come quello della (cattiva) politica che conosciamo, ma soprattutto ad alcuni non piace di Giuliano Parodi il coraggio di rompere gli schemi di quella politica, di uscire da un coro di voci omologate, insomma, di dire le cose come stanno, di aprire gli occhi dei cittadini e di fare, come sta facendo, la cosa giusta per la comunità.
Peccato che non sia stato per adesso accolto il recente appello di Assemblea Popolare alla minoranza per ritrovare i toni di una collaborazione serena; eppure tra i banchi della minoranza vi sono ragazzi giovani, concittadini che potrebbero davvero contribuire ad uscire da una logica di contrapposizione, cara forse a qualche inguaribile nostalgico; basterebbe, a mio personale avviso, che mostrassero più coraggio di fare scelte non dettate, più autonomia dalle logiche centralistiche di un partito dal pensiero unico, dalle mille correnti e dai tanti interessi.
Voglio essere fiducioso che l’esperienza di Suvereto e di Assemblea Popolare serva a ritrovare una minoranza come Parodi l’aveva interpretata quando era tra quei banchi e che non sia una opposizione ‘a prescindere’. Farebbe bene a Suvereto e al territorio di cui fa parte, ed anche ad un partito che è attore importante dello scenario politico, per sottrarlo a una deriva che lo sta allontanando definitivamente dai cittadini: da partito dominante a partito deteriorato.