Su quella fideiussione si misura la credibilità
PIOMBINO 20 luglio 2018 — In un recente comunicato pubblicato su Stile libero Idee dalla Val di Cornia il 19 luglio avevo posto alcuni interrogativi circa l’affidabilità della SpA Finworld, l’intermediario garante per RiMateria presso la Regione Toscana.
Questa società romana, infatti, risultava attenzionata da alcuni anni. Già la Banca Centrale della Repubblica di San Marino aveva revocato alla società finanziaria, in regime di sospensione degli organi amministrativi, l’autorizzazione all’esercizio di attività riservate disponendone contestualmente la liquidazione coatta amministrativa. Nel 2016 la Banca d’Italia l’aveva cancellata dal Registro dei Soggetti Autorizzati, perché più volte segnalata come “a rischio”.
In seguito a un ricorso e dietro presentazione di una garanzia rilasciata da un altro intermediario autorizzato, la società era stata nuovamente iscritta al registro, ma con riserva. Fino a quando questa fideiussione non è risultata falsa.
Di recente, il 5 giugno 2018 , una società calabrese, che gestisce contributi europei, aveva comunicato di non accettare fideiussioni rilasciate da Finworld e la Gazzetta dello Sport il 14 luglio 2018 aveva denunciato alcune fideiussioni false garantite ad una decina di club di C dalla società di intermediazione finanziaria.
I dubbi che avanzavo sono stati confermati dalla sentenza emessa l’11 luglio 2018 dal Consiglio di Stato che, accogliendo la richiesta della Banca d’Italia, ha pubblicato un’ordinanza con la quale ha di nuovo negato a Finworld l’autorizzazione per l’iscrizione nell’albo degli intermediari finanziari. Finworld pertanto non è autorizzata a rilasciare fidejussioni dall’11 luglio 2018.
Questo è un primo, gravissimo elemento.
Ma non basta, perché il presidente di RiMateria ha dichiarato (https://www.stileliberonews.org/fideiussione-finworld-la-parola) di aver ottenuto la polizza fideiussoria di Finworld il 10 luglio 2018, quando ancora non era stata emessa la sentenza del Consiglio di Stato. Pertanto, al netto delle perplessità che legittimamente sorgono dall’aver fatto ricorso ad una società da anni nell’occhio del ciclone e sulla cui affidabilità era facile nutrire giustificate riserve, si impone un altro dato ancora più grave: la polizza fideiussoria era già stata rilasciata e pagata da RiMateria quando, in sede di Consiglio comunale la Giunta ha portato in approvazione la delibera nella quale si leggeva “Considerato che le prospettate difficoltà finanziarie….potrebbero comportare l’impossibilità di contrarre la polizza fideiussoria a favore della Regione Toscana relativamente ai costi di gestione….”. Non dicendo che la cifra era già stata anticipata non si è detta la verità ai consiglieri ai quali si chiedeva un voto di approvazione. E questo è politicamente piuttosto grave. Tra l’altro, quando la delibera è stata portata in Consiglio per l’approvazione, la società Finworld era già stata cancellata dall’albo, mentre nella delibera è scritto “ il Comune di Piombino concede alla SpA RiMateria una anticipazione di cassa di euro 350mila per pagare in parte alla società Fimworld spa con sede a Roma ed iscritta all’Elenco Speciale …….tenuto presso la Banca d’Italia, la polizza ….” . Altra cosa non rispondente alla verità.
La credibilità delle istituzioni è il presupposto della fiducia.
Un’Altra Piombino