Su RIMateria interessi meramente elettorali

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 6 novem­bre 2019 — Nel bel mez­zo di un dibat­ti­to sur­reale sul futuro di RIMa­te­ria, vogliamo par­tire pro­prio dal parere tec­ni­co finale del­la Regione Toscana. C’è scrit­to a chiare let­tere: l’opzione zero non è per­cor­ri­bile, ovvero impedire il prosieguo delle attiv­ità di RIMa­te­ria sig­nifi­ca esporre il nos­tro ter­ri­to­rio a dan­ni ambi­en­tali ben più reali di quel­li sino a oggi evo­cati. Lo dicono i tec­ni­ci con net­tez­za e anche con una cer­ta pre­oc­cu­pazione. A cas­ca­ta, “l’opzione zero” gener­erebbe effet­ti altret­tan­to neg­a­tivi in ter­mi­ni di effi­ca­cia del proces­so di risana­men­to del ter­ri­to­rio, di perdi­ta di posti di lavoro, anche di impreved­i­bili e dev­as­tan­ti effet­ti sulle finanze pub­bliche.
Il prob­le­ma che viene pos­to dal­la popo­lazione è preva­len­te­mente quel­lo di natu­ra odor­i­ge­na ed è di quel­lo che sostanzial­mente si par­la nel parere tec­ni­co del­la Regione e di tut­ti gli enti chia­mati a esprimer­si. Ed è il cat­ti­vo odore che ha deter­mi­na­to le pre­scrizioni region­ali a RIMa­te­ria. La cosa inter­es­sante è che non si tro­va trac­cia di altri sig­ni­fica­tivi ele­men­ti di ris­chio per la salute pub­bli­ca, che invece ave­vano ani­ma­to gli atro­ci spet­tri evo­cati con dis­in­voltura nei mesi scor­si.
Questo prob­le­ma può e deve essere affronta­to in modo pos­i­ti­vo, ma la soluzione non può essere la chiusura dell‘unico impianto autor­iz­za­to.
Provan­do ad allargare l’orizzonte dell’analisi ci chiedi­amo se, con ques­ta soluzione, sia sta­to val­u­ta­to tra i rischi anche quel­lo di far nascere una dis­car­i­ca a totale e autono­ma ges­tione da parte di Jin­dal, poiché ques­ta soluzione è pre­vista negli accor­di fir­mati dal­la prece­dente e dal­la nuo­va ammin­is­trazione.
I prob­le­mi di Piom­bi­no sono noti e cer­ti­fi­cati da molte relazioni redat­te da uffi­ci com­pe­ten­ti e ridurre il prob­le­ma alla sola ges­tione di RIMa­te­ria è peri­coloso e ridut­ti­vo.
A dimostrazione di questo è il fat­to che nes­suno, a par­tire dall’amministrazione locale, sta chieden­do a Jin­dal di iniziare a rispettare gli impeg­ni assun­ti nell’accordo di pro­gram­ma.
Questo ter­ri­to­rio è inquina­to da un mosaico grande 900 ettari fat­to di dis­cariche abu­sive, più altre zone cen­site con rifiu­ti peri­colosi e altri moltissi­mi mate­ri­ali e rifiu­ti da dover rimuo­vere. Da questo mosaico ogni giorno si lev­ano polveri, sfor­tu­nata­mente inodori e per­tan­to non inter­es­san­ti, che si span­dono sul ter­ri­to­rio cir­costante. Ecco, noi vor­rem­mo iniziare a par­lare di questo e di molto altro che anco­ra non ha trova­to cit­tad­i­nan­za nel dibat­ti­to locale, tut­to cen­tra­to sul tema RIMa­te­ria, che ogni giorno di più ha l’odore di un luo­go dove si stan­no sca­te­nan­do inter­es­si mera­mente elet­torali. Una ver­gogna.
Quin­di vogliamo provare a dare avvio a una svol­ta, per lo meno nel dibat­ti­to pub­bli­co, ripor­tan­do temi las­ciati colpevol­mente nel dimen­ti­ca­toio come ad esem­pio quel­lo dei numerosi impianti indus­tri­ali dismes­si zep­pi di amianto e con sta­bil­ità molto pre­caria. E anche in questo caso l’amministrazione non riesce ad avere alcu­na inizia­ti­va e neanche a ripren­dere un lavoro già avvi­a­to sul cam­po due anni fa. Forse trop­po impeg­na­ta a curare la pro­pria immag­ine sui social ma sen­za pro­durre alcun risul­ta­to con­cre­to.
Come asso­ci­azione aus­pichi­amo che per il bene del­la cit­tà si com­in­ci­no ad affrontare questi prob­le­mi sen­za ter­ror­is­mo psi­co­logi­co, a par­tire dal­la conoscen­za del pas­sato per affrontare il futuro con  l’e­lab­o­razione di un prog­et­to serio che coin­vol­ga tut­ti i cit­ta­di­ni sen­za schiera­men­ti ide­o­logi­ci.

Asso­ci­azione a Sin­is­tra — Piom­bi­no 

(Foto di Pino Bertel­li)

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