Su RIMateria un parere tecnico molto articolato
PIOMBINO 4 novembre 2019 — Già prima dell’approvazione da parte della Giunta regionale toscana della decisione sul procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul “progetto RIMateria”, da realizzarsi presso il polo industriale in loc. Ischia di Crociano, la stessa Regione ha pubblicato il parere tecnico espresso alla Giunta dal Nucleo regionale di valutazione dell’impatto ambientale (NURV).
Il “progetto RIMateria” consta di tre parti:
- Attività di Trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 finalizzata al loro riutilizzo come materie prime seconde (MPS) nell’ambito della messa in sicurezza permanente (MISP) autorizzata con Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente il 4 ottobre 2017;
- Progetto definitivo della Variante 2 alle opere di chiusura della discarica Lucchini — riprofilatura con la discarica RIMateria;
- Progetto definitivo della nuova discarica su Area Li53.
Il NURV ha deciso di proporre alla Giunta Regionale di esprimere una pronuncia positiva di compatibilità ambientale subordinatamente al rispetto di prescrizioni e con l’indicazione di raccomandazioni fermo restando che:
- la presentazione dell’istanza di autorizzazione dell’intervento di cui al Progetto definitivo della nuova discarica su Area Li53 rimane subordinata all’ottenimento della certificazione della messa in sicurezza permanente (MISP);
- RIMateria nelle successive fasi progettuali e dell’iter amministrativo previsto è comunque tenuta all’acquisizione degli atti autorizzativi previsti dalla vigente normativa;
- la realizzazione degli interventi previsti si deve conformare alle norme tecniche di settore, nonché alla disciplina normativa degli atti di pianificazione territoriale e di settore;
- sono fatte salve le vigenti disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Due le prescrizioni fondamentali definite “Aspetti programmatici”:
- ai fini della presentazione dell’istanza dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) della nuova discarica denominata LI53, RIMateria dovrà arretrare il perimetro della nuova discarica in modo tale da rispettare sempre la distanza di 500 metri dal perimetro del centro abitato più prossimo alla discarica stessa,
- i volumi della nuova discarica LI53 e quelli previsti per la realizzazione del sormonto della ex Lucchini (Progetto definitivo della Variante 2 alle opere di chiusura della discarica Lucchini — riprofilatura con la discarica RiMateria) potranno essere autorizzati con l’AIA solo in conformità agli atti di concessione in essere con l’Agenzia del Demanio e quindi con il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica. Nel caso sia apportata modifica all’atto di concessione, con determinazione di un uso diverso da quello attuale, dovrà essere presentata richiesta di modifica della presente prescrizione ai sensi dell’art. 56 della LR 10/2010 per lo svolgimento delle valutazioni del caso (l’art 56 stabilisce che
1. Il proponente può richiedere la modifica di una o più prescrizioni contenute nel provvedimento conclusivo della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA o di valutazione ove le medesime risultino obiettivamente inattuabili per sopravvenute e motivate ragioni di carattere tecnico gestionale o per il mutato contesto ambientale. A tal fine il proponente presenta all’autorità competente una specifica istanza di modifica delle prescrizioni interessate, allegando la documentazione necessaria a supportare tale richiesta.
2. L’autorità competente, ove a seguito di specifica istruttoria condotta consultando i soggetti competenti in materia ambientale, verifichi la fondatezza della richiesta avanzata dal proponente nonché la perdurante sussistenza delle condizioni di non assoggettabilità a VIA o della compatibilità ambientale del progetto, provvede alla modifica del quadro prescrittivo dei provvedimenti di cui al comma 1, assicurando comunque un analogo ed adeguato livello di tutela ambientale, ndr).
Un’altra prescrizione riguarda l’impatto odorigeno: “…al fine di escludere il verificarsi di un impatto odorigeno non accettabile, nei nuovi lotti della discarica denominata Li53 e nel completamento al fine del sovralzo con riprofilatura e capping della discarica denominata ex Lucchini, dovrà essere esclusa la realizzazione dei moduli di discarica definiti della tipologia 7.1.c (discariche per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas, ndr) secondo le definizioni stabilite dal DM 27/09/2010, prevedendo la coltivazione solo di moduli di tipo 7.1.a. (discariche per rifiuti inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile, ndr)…”.
Sui tempi di autorizzazione e realizzazione, fermo restando che la presentazione dell’istanza di autorizzazione dell’intervento sull’area Li53 rimane subordinata all’ottenimento della certificazione della messa in sicurezza permanente (MISP), un’ulteriore prescrizione stabilisce che
- prima dell’avvio dell’esercizio degli interventi relativi alla discarica ex Lucchini (350.000 metri cubi, ndr) e alla nuova discarica LI53 (2.500.000 metri cubi, ndr) dovrà essere completata la realizzazione della copertura definitiva della discarica RIMateria (la discarica ex Asiu ormai esaurita ed il cono rovescio collocato tra la discarica ex Asiu e la discarica ex Lucchini aperta, ndr).
Il NURV ha preso in esame preliminarmente “l’alternativa zero rilevando che la mancata attivazione del progetto…potrebbe comportare l’abbandono dell’attuale attività di coltivazione della discarica e quindi il venire meno della continuità gestionale con relativo ritardo nelle attività di copertura delle discariche in essere. Da ciò potrebbero derivare problematiche tipo ambientale, con particolare riferimento alle emissioni di maleodoranze e di produzione di percolato. L’attivazione del progetto di per sé dà quindi maggiori garanzie in termini di ripristini e modalità di coltivazione…L’opzione zero non è quindi preferibile, sia rispetto al tema della necessità di provvedere alle operazioni di bonifica, che rispetto alle problematiche di emissione degli odori, che potrebbero invece essere gestite attraverso specifiche prescrizioni e modalità di coltivazione. I componenti ritengono di valutare un percorso di ammissibilità dell’intervento ma con l’introduzione di specifiche indicazioni per la successiva fase autorizzativa e gestionale.”.
Nella sostanza, riservandoci di capire meglio lo scenario che si apre dopo un’attenta lettura del parere ed anche della deliberazione della giunta regionale, pare di capire che le fasi che aprono, secondo il parere così come è scritto, sono così sintetizzabili:
- può partire la messa in sicurezza dell’area LI53 così come autorizzata dal Ministero dell’Ambiente (in realtà doveva partire nel 2014 ma la prescrizione non è stata mai attuata dall’Asiu, ndr), il materiale non riutilizzabile da lì proveniente potrà essere conferito prima nel “cono rovescio”, già autorizzato per 140.000 metri cubi, e solo successivamente nella discarica ex Lucchini , dopo che per essa sarà stata ottenuta l’Autorizzazione Integrata Ambientale, autorizzazione che potrà prevedere il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica,
- la richiesta di AIA per la nuova discarica sull’area LI53 potrà essere presentata solo dopo l’ottenimento della certificazione della messa in sicurezza permanente (MISP) della stessa area e comunque anch’essa potrà prevedere il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica,
- prima dell’avvio dell’esercizio degli interventi relativi alla discarica ex Lucchini (350.000 metri cubi, ndr) e alla nuova discarica LI53 (2.500.000 metri cubi, ndr) dovrà essere completata la realizzazione della copertura definitiva della discarica RIMateria (la discarica ex Asiu ed il cono rovescio, ndr).
Osservazioni conclusive
Naturalmente, ammesso che questa sia l’interpretazione corretta, è sempre aperta la strada di possibile modifiche ma soprattutto rimane aperta la discussione, che non può essere superata dalla scelta del Nucleo sull’ ”opzione zero”, se la destinazione di quasi 60 ettari di territorio comunale all’ingresso di Piombino per accogliere rifiuti speciali sia una vocazione in linea con il futuro di questo territorio. Per non parlare poi del fatto che rimane assai dubbio che il legame tra le discariche ed i rifiuti da bonifiche e siderurgia (immaginiamo locale) possa essere realizzato in un momento in cui il futuro di ambedue è molto precario e che pertanto quelli che il Nucleo paventa come “danni” nel caso dell’opzione zero non siano affatto scongiurati e così tutta l’impalcatura del parere venga meno.
E che, dunque, sarebbe stata e sarebbe ancora da perseguire, più che dal Nucleo dalla Regione insieme a Ministeri ed al Comune, un’ipotesi radicalmente diversa da costruire nell’ambito di una elaborazione, anche imprenditoriale e dunque anche con RIMateria, sul futuro della zona, elaborazione alla quale non danno certamente risposta tutti gli accordi di programma ed i protocolli d’intesa finora firmati negli ultimi quindici anni.
(Foto di Pino Bertelli)