Su Rimigliano scelte sbagliate per sé e per gli altri
CAMPIGLIA MARITTIMA 3 marzo 2020 — La decisione assunta dal PD sanvincenzino, condivisa dalla lista di Cosimi, è di una gravità storica. Non si sancisce solo la fine della gestione di Rimigliano della società Parchi Val di Cornia, si inaugura anche un nuovo concetto che sconfessa completamente l’idea con cui il parco venne concepito nel 1974. Per Bandini Rimigliano è affare di San Vincenzo e di nessun altro. Un campanilismo sciocco che nuoce grandemente alle possibilità di sviluppo di tutta la Val di Cornia e penalizzerà sia San Vincenzo sia gli altri Comuni a partire da Campiglia.
I motivi accampati da San Vincenzo sono strumentali. È vero che la Parchi Val di Cornia ha perso man mano efficienza nella gestione dei servizi ma questo dipende da scelte politiche sempre e completamente condivise da Bandini. È vero che il Consiglio d’Amministrazione deve essere scelto in modo collegiale ma è lo stesso Bandini che rivela come la volontà di togliere Rimigliano alla Parchi fosse già stata formalizzata ad ottobre.
Si rivelano i difetti di trasparenza e strategia anche del Comune di Campiglia che avrebbe dovuto da subito mettere in guardia tutti sulla portata delle intenzioni di San Vincenzo, solo intuite all’esterno delle segrete stanze, che veniamo a conoscere con sei mesi di ritardo e avrebbe dovuto impostare ben altra discussione pubblica per evitare un simile esito.
Le intenzioni di San Vincenzo sono chiare: realizzare la speculazione nella Tenuta di Rimigliano (a monte di Via della Principessa) e asservire la fascia a mare alle esigenze delle nuove lottizzazioni, rimanendo nella società Parchi perché potrebbe far comodo metter bocca sugli altri parchi e magari dar fastidio all’avversario politico di Piombino pur non contribuendo economicamente in modo significativo. L’amministrazione PD di San Vincenzo è pronta a sacrificare il progetto che univa la gestione e valorizzazione del patrimonio storico, ambientale e archeologico di un intero comprensorio, per le carenze di manutenzione del parco causate proprio dalle scelte delle amministrazioni PD degli ultimi 10 anni sempre condivise da Bandini.
San Vincenzo vuol uccidere il progetto originario del Parco di Rimigliano (da subito gestito da TUTTI i Comuni della Val di Cornia). È fondamentale perché quello era un progetto pensato per la crescita economica, culturale e civile di un’intera comunità, un progetto ideato tenendo al primo posto l’interesse pubblico, enunciando il principio che il patrimonio storico, naturale e paesaggistico non appartiene ad un solo Comune ma ad una più vasta comunità e deve essere gestito collegialmente a maggior beneficio di tutti… concetti di cui qualcuno cerca di sbarazzarsi da molto tempo.
L’amministrazione di Campiglia è stata zitta zitta. Non ha pensato ad informare la cittadinanza né il consiglio comunale in tempo per aprire un dibattito sull’argomento e pare non aver pensato neppure che con San Vincenzo rimasto dentro la Parchi non si sa a fare cosa, il contributo economico che toccherà sostenere sarà suddiviso su meno teste.
Nel frattempo è marzo. Un disastro di portata storica. Il Gruppo 2019 invita tutte le forze politiche e amministrative, di maggioranza e di opposizione, a confrontarsi urgentemente sulla Parchi Val di Cornia, sulla necessità del suo rilancio perché sia il primo mattone per ricostruire un tessuto economico produttivo nel nostro territorio.
*Nicola Bertini è capogruppo Gruppo 2019 nel Comune di Campiglia