Sui rifiuti i sindaci si assumano le responsabilità
SUVERETO 30 novembre 2016 — Dopo aver respinto la mia richiesta, il presidente Ghinelli dell’ Ato Sud rifiuti convoca il 5 dicembre prossimo un assemblea straordinario Ato con i seguenti punti all’ordine del giorno:
- presa d’atto delle dimissioni irrevocabili del dott. Corti dalla carica di direttore generale,
- deleghe di firma per l’ordinaria amministrazione dell’ente,
- comunicazioni da parte del presidente di ANAC di avvio del procedimento di proposta di adozione delle misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio di cui all’art. 32 d.l. 24 giugno 2014 n.90, convertito con modificazioni della L.n. 114/2014 nei confronti di SEI Toscana e di Siena Ambiente.
Vista l’aggravarsi della situazione e l’intervento dell’ ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) mi aspettavo che all’ordine del giorno dell’assemblea fosse messa anche la mia richiesta che, oltre 15 giorni fa, avevo formalizzato a tutti i 106 i sindaci soci di Ato, ovvero deliberare il blocco di qualsiasi aumento tariffario della TARI dal 2017 in poi fino alla conclusione del procedimento legale in corso che stabilirà se la gara è stata inquinata e turbata e in che misura questo è ricaduto sulle bollette dei cittadini.
Il 5 dicembre invito tutti i cittadini a partecipare ai lavori dell’assemblea che sono pubblici. In quella sede proporrò di deliberare il blocco delle tariffe come misura di salvaguardia nei confronti dei cittadini. Mi auguro che tutti i sindaci presenti votino a favore di questa mia proposta. Sarebbe inconcepibile dover discutere un piano economico finanziario 2017 viziato dall’indagine in corso e licenziare come nulla fosse un aumento delle bollette. Come ho già più volte ribadito, la gara truccata, come l’ha definita il GIP, non da più garanzie agli amministratori che i costi che SEI Toscana chiede ai Comuni siano i piuùconvenienti, pertanto io mi rifiuto fino a quando non sarà fatta chiarezza di vessare ulteriolmente i miei cittadini.”
È necessaria una forte presa di posizione da parte degli amministratori, anche nei confronti di un sistema fortemnte voluto da Enrico Rossi e dalla Regione Toscana che è chiaramente fallimentare.
Gli Ato, dovevano garantire economie di scala, in realtà sono diventati una trappola: da una parte qualche furbetto ha fatto i suoi sporchi affari e dall’altra per i cittadini si è verificato un abbassamento della qualità dei servizi e un aumento vertiginoso dei costi. La politica e la Regione non possono far finta che sia solo una responsabilitaàdi un direttore che ha sbagliato, ma deve farsi carico del suo fallimento e rimettere in discussione tutto l’impianto.
Enrico Rossi, non dimentichiamolo ‚avallò nel 2012 la scelta di nominare Andrea Corti direttore generale, su proposta dell’allora sindaco di Grosseto Bonifazi, pertanto è il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità.
Io non ci sto piuùa questo gioco al massacro, rinnovo l’invito a tutti cittadini di partecipare all’assemblea per vedere ed ascoltare i loro amministratori quali posizioni prendono.
Giuliano Parodi