Sul piano cave silenzio dal Comune San Vincenzo

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 18 otto­bre 2019 — Durante la Com­mis­sione Con­sil­iare del 16 otto­bre, indet­ta dal­la Lista San Vin­cen­zo Futu­ra per dis­cutere del Piano Regionale Cave e, soprat­tut­to, per capire la posizione polit­i­ca del­l’am­min­is­trazione di San Vin­cen­zo sul­l’am­pli­a­men­to del­l’at­tiv­ità estrat­ti­va in Val di Cor­nia e sul ter­ri­to­rio comu­nale, con la richi­es­ta di pot­er trovare una lin­ea comune per dare ind­i­riz­zo agli uffi­ci sulle osser­vazioni al piano, il capogrup­po Ginan­neschi ha di fat­to ammes­so che la mag­gio­ran­za che gov­er­na il nos­tro Comune non ha una posizione polit­i­ca sul tema cave.
Assente l’assessore all’urbanistica Roven­ti­ni, le cui affer­mazioni a mez­zo social o stam­pa sono state solo sibilline e non esplica­tive di un vero pen­siero politi­co sul tema che forse non ha o che teme di affrontare.
D’altra parte, in sede di com­mis­sione, l’amministrazione, mes­sa alle strette, si è riman­gia­ta addirit­tura le parole pub­bliche del­l’asses­sore Roven­ti­ni che disse di rep­utare inin­flu­en­ti le pre­vi­sioni del PRC e che per­tan­to su San Car­lo non sareb­bero state pre­sen­tate osser­vazioni.
Una sola osser­vazione viene illus­tra­ta da parte dei tec­ni­ci comu­nali e di fat­to molto tec­ni­ca, per niente polit­i­ca, e ci pare davvero poca cosa rispet­to al tema più ampio che coin­volge il nos­tro ter­ri­to­rio.
Un atto che con­fer­ma quan­to pen­si­amo da tem­po: Ban­di­ni non prende posizioni pub­bliche e ama agire nel silen­zio sen­za neanche comu­ni­care con i pro­pri cit­ta­di­ni sal­vo che non si trat­ti di feste o even­ti.
Noi aus­pi­cava­mo di pot­er avere un con­trad­dit­to­rio profi­c­uo e di pot­er anche mag­a­ri pre­sentare un’osservazione con­giun­ta come deciso in altri Comu­ni lim­itrofi. Così non è potu­to avvenire, in quan­to la mag­gio­ran­za si è sot­trat­ta al dial­o­go, rima­nen­do acqui­es­cente alle domande dei pri­vati Cave Solvay e Cave di Campiglia.
Pre­sen­ter­e­mo quin­di in autono­mia le nos­tre osser­vazioni anche sen­za l’in­te­sa, cer­ca­ta, con la mag­gio­ran­za.
Come grup­po con­sil­iare temi­amo, dopo le posizioni nette di Campiglia e Castag­ne­to con­tro l’in­di­vid­u­azione da parte del­la Regione delle nos­tre colline in dis­tret­to cave, che le pre­vi­sioni del piano pos­sano river­sar­si intera­mente sul ter­ri­to­rio di San Vin­cen­zo, in pieno con­trasto con la vocazione tur­is­ti­ca, il val­ore nat­u­rale pae­sag­gis­ti­co, l’al­to inter­esse arche­o­logi­co, i rischi idro­ge­o­logi­ci e l’im­pat­to sulle falde acquifere e quin­di sul­l’a­gri­coltura.
L’amministrazione Ban­di­ni mette San Vin­cen­zo in posizione pas­si­va a subire le scelte del­la Regione e dei Comu­ni lim­itrofi che han­no, con cor­ag­gio, scel­to di muover­si.
Res­ta inoltre un mis­tero la posizione del con­sigliere Cosi­mi, la lista svolti­amo pare aver scel­to, pro­prio come la mag­gio­ran­za, il silen­zio.
Chissà cosa ne pen­sano i cit­ta­di­ni che han­no dato fidu­cia a chi su un tema così impor­tante non ha det­to una paro­la.
Il ruo­lo di con­sigliere comu­nale non si deve lim­itare al ras­trel­la­men­to dei voti durante le elezioni, alla pre­sen­za incon­sapev­ole a com­mis­sioni con­sil­iari o all’alza­ta di mano durante i con­sigli comu­nali. Un con­sigliere comu­nale elet­to deve rap­p­re­sentare i cit­ta­di­ni e l’in­ter­esse pub­bli­co e dovrebbe essere in gra­do di pren­dere una posizione moti­van­dola.

Grup­po Con­sil­iare San Vin­cen­zo Futu­ra

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