Sul turismo hanno beffato tutti

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

Le imp­rese del set­tore tur­is­ti­co fan­no sen­tire la loro voce tramite le orga­niz­zazioni pro­fes­sion­ali, ma anche con asso­ci­azioni spon­ta­nee che stan­no nascen­do un po’ ovunque in Val di Cor­nia. E’ il seg­no di pre­oc­cu­pazioni cres­cen­ti per la tenu­ta stes­sa delle imp­rese. Alla base c’è la crisi eco­nom­i­ca, ma la protes­ta degli oper­a­tori sem­bra con­cen­trar­si su tre argo­men­ti: l’insostenibile pres­sione fis­cale ital­iana, l’assenza di strate­gie locali per il tur­is­mo, la dif­fi­coltà ad avere rap­por­ti con le nos­tre ammin­is­trazioni.
Rite­ni­amo che tut­ti e tre gli argo­men­ti siano meritevoli del­la mas­si­ma atten­zione.
La pres­sione fis­cale ha toc­ca­to nel 2012 liv­el­li record. Nel miri­no delle imp­rese sono finite l’IMU e la tas­sa di sog­giorno alle quali si aggiun­gono gli aumen­ti tar­if­fari per acqua, rifiu­ti, bol­lette ener­getiche, car­bu­ran­ti, ecc. Pagare le tasse per garan­tire servizi essen­ziali è uno dei capisal­di delle democra­zie, ma quan­do viene meno il rap­por­to tra red­di­to e tasse il ris­chio è il col­las­so e l’implosione del sis­tema. Tan­to più se le tasse, come spes­so accade in Italia, più che resti­tuire servizi effi­ci­en­ti resti­tu­is­cono sprechi e costi buro­crati­ci fine a se stes­si. La via respon­s­abile è quel­la di ridurre pres­sione fis­cale e sprechi, ora, non quan­do saran­no scom­parse imp­rese e lavoro.
Nel 2012, nel pieno del­la crisi, i nos­tri Comu­ni han­no deciso di isti­tuire la tas­sa di sog­giorno. Lo han­no fat­to quan­do già era­no già state effet­tuate le preno­tazioni, con regole e tar­iffe diverse e solo per le imp­rese obb­li­gate a reg­is­trare le pre­sen­ze. Lo han­no fat­to promet­ten­do che la tas­sa sarebbe sta­ta uti­liz­za­ta per nuovi prog­et­ti pro­mozion­ali e per sostenere lo svilup­po dei parchi. Di pro­mozione non si sente nep­pure par­lare e, in ogni caso, non la si fa sen­za coin­vol­gere gli oper­a­tori del tur­is­mo in azioni mirate e real­mente effi­caci. Il sosteg­no ai parchi si è risolto con la sot­trazione di oltre un mil­ione di euro di entrate alla soci­età che li gestisce. A San Vin­cen­zo sono sta­ti mes­si a paga­men­to anche i parcheg­gi di Rim­igliano, ma le entrate non sono andate ai parchi. Con questi risul­tati è del tut­to evi­dente che gli oper­a­tori tur­is­ti­ci si sentono pre­si in giro poiché la tas­sa di sog­giorno non serve a sostenere il tur­is­mo, ma ben­sì a coprire altre spese dei bilan­ci comu­nali. Sul tur­is­mo si può fare davvero meglio, met­ten­do insieme le imp­rese, i parchi, il ter­mal­is­mo, l’agricoltura tipi­ca, l’enogastronomia e una pro­mozione inte­gra­ta che non con­tem­pli sprechi e dupli­cazioni. Inoltre ser­vono politiche ter­ri­to­ri­ali uni­tarie che tutelino davvero i nos­tri pat­ri­moni cul­tur­ali e pae­sag­gis­ti­ci e non scelte con­trad­dit­to­rie che, ad esem­pio, a Campiglia por­tano ad aprire miniere a cielo aper­to nelle aree nat­u­rali pro­tette.
Infine i rap­por­ti isti­tuzion­ali. Non siamo in gra­do di val­utare quale sia lo scam­bio che esiste tra le nos­tre ammin­is­trazioni e gli oper­a­tori del tur­is­mo. Noi sap­pi­amo che non esiste nes­sun rap­por­to dialet­ti­co tra le Giunte e i Con­sigli Comu­nali. La tas­sa di sog­giorno è sta­ta impos­ta sen­za nes­suna dis­cus­sione pre­ven­ti­va e sen­za rac­cogliere nes­suna delle pro­poste che ave­va­mo avan­za­to, com­pre­sa quel­la di rin­viar­la al 2013 per i ritar­di e la con­fu­sione con la quale la sta­vano appli­can­do. Nei Con­sigli Comu­nali non si dis­cu­tono le tar­iffe. La Giun­ta fa da se, ma da quan­to si sente non si con­fronta molto nep­pure con le asso­ci­azioni del tur­is­mo.
Peg­gio di così è dif­fi­cile fare, ma la nos­tra sper­an­za è che qual­cosa cam­bi. Le elezioni sono state una cam­pana. Non è dif­fi­cile capire per chi suona.

Comune dei Cit­ta­di­ni

 

Commenta il post